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Repubblica-Palermo-Per i bidelli trecento posti in meno e fra i precari divampa la protesta

Massicci tagli alle supplenze nel prossimo anno scolastico. Sit-in davanti all'ufficio regionale Per i bidelli trecento posti in meno e fra i precari divampa la protesta Uno degli slogan "Ave...

02/07/2003
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la Repubblica

Massicci tagli alle supplenze nel prossimo anno scolastico. Sit-in davanti all'ufficio regionale
Per i bidelli trecento posti in meno e fra i precari divampa la protesta

Uno degli slogan "Avevamo trovato il pane per i nostri figli e ce l'hanno tolto"
SALVO INTRAVAIA

Brutte notizie per i bidelli precari. Nel prossimo anno scolastico ci saranno oltre 300 posti in meno per le supplenze. Secondo una stima della Cisl Scuola, si passerà dai 1.050 posti dell'anno scorso a poco più di 700. Una tegola sulla testa di famiglie che da anni basano la propria sussistenza su un posto di lavoro, anche se precario. "Non si possono illudere tante persone e poi abbandonarle al loro destino", dice Antonio Schillaci, 42 anni, sposato e padre di due figli, che fino al 31 agosto lavorerà all'istituto tecnico per geometri Parlatore.
Il suo futuro è molto incerto. Dopo tre anni di incarico conferito dal provveditorato agli studi, Schillaci rimarrà con ogni probabilità senza lavoro, perché nella graduatoria dei precari si trova in quella zona grigia (dal settecentesimo al millesimo posto) che sarà interessata dai tagli del ministero dell'Istruzione. Nel dettaglio, oltre 87 posti in meno determinati dalla riduzione del 2 per cento sugli organici previsto dalla legge finanziaria di due anni fa; 135 posti occupati dai collaboratori scolastici inidonei per motivi di salute ma invogliati dall'ultima Finanziaria a rientrare in servizio per non essere licenziati; oltre 100 posti per gli ex lsu, recuperati quest'anno per effetto di una sentenza del Tar ma che il prossimo anno si perderanno.
Stesse magre prospettive per un altro bidello, Rosolino Di Carlo, che a 31 anni, vista la precarietà del lavoro, non può sposarsi e pensa ai "tanti padri di famiglia che rimarranno senza lavoro". L'anno scorso, per 90 posti in meno rispetto all'anno precedente, i bidelli rimasti senza lavoro si incatenarono davanti all'ingresso del Centro servizi amministrativi (l'ex provveditorato). E chi ha già subito questa sorte non si è dato per vinto. Come i tanti precari provenienti da tutte le province siciliane che l'altro ieri, davanti alla sede della direzione generale dell'ufficio scolastico regionale di via Fattori, sotto un sole cocente, hanno dato luogo a una manifestazione di protesta.
Gente disperata che lamenta di essere stata estromessa dall'ingresso in graduatoria di personale proveniente dalle liste dell'Ufficio provinciale del lavoro. I bidelli precari se la prendono col ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, e con i provveditori che avrebbero favorito questi inserimenti. "Avevamo trovato il pane per i nostri figli e maledettamente ce l'hanno tolto", era scritto su un cartellone.


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