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Repubblica-Palermo.Mancano i prof, riforma a ostacoli

Cinquecento posti in meno nelle elementari, pochi insegnanti di lingua straniera, un computer ogni quattro classi Mancano i prof, riforma a ostacoli L'allarme dei sindacati: "I tagli blocch...

15/03/2003
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la Repubblica

Cinquecento posti in meno nelle elementari, pochi insegnanti di lingua straniera, un computer ogni quattro classi
Mancano i prof, riforma a ostacoli
L'allarme dei sindacati: "I tagli bloccheranno tutto"

La Cgil: "Impossibile anticipare le iscrizioni". La Uil "Formazione inutile al Sud scarseggiano le industrie"
SALVO INTRAVAIA

Il prossimo anno la riforma Moratti in Sicilia rimarrà sulla carta. A sostenerlo sono i sindacati della scuola, che considerano irrealizzabile il disegno riformatore del ministro dell'Istruzione. E questo per i tagli a organici e risorse. Lapidario il commento della Cgil: "Da noi sarà impossibile realizzare l'anticipo delle iscrizioni alla scuola materna ed elementare - dice Enza Albini, segretario regionale della Cgil Scuola - e rimarranno per pochi l'Inglese e l'Informatica nelle prime e nelle seconde elementari. Con le risorse attuali la scuola siciliana farà fatica a mantenere addirittura l'esistente".
Sulla stessa linea la Cisl Scuola regionale che, attraverso Raffaele Zarbo, parla di "atteggiamento schizofrenico del ministro Moratti, che da un lato taglia migliaia di posti e dall'altro pretende un innalzamento della qualità dell'offerta formativa dell'intero sistema". Per Enzo Granato, della Uil Scuola, "il divario tra Nord e Sud aumenterà e la formazione professionale rimarrà inutile, a causa della mancanza di industrie e fabbriche in grado di accogliere i ragazzi dopo la scuola".
I numeri sembrano dare ragione ai sindacati. Le lunghissime liste d'attesa (con circa 13 mila bambini) renderanno pressoché irrealizzabile in Sicilia l'anticipo dell'iscrizione a due anni e mezzo alla materna. Stessa cosa per l'ingresso in prima elementare dei piccoli che compiranno sei anni entro il 28 febbraio 2004. Il taglio di quasi 500 posti nelle elementari siciliane decretato per il prossimo anno scolastico non solo vanificherà i benefici del calo demografico, ma metterà in pericolo anche l'insegnamento dell'Inglese nelle scuole che, agendo sulla quota del cosiddetto organico funzionale (tagliato per intero), sono riuscite finora a racimolare qualche unità di personale.
Per il prossimo anno scolastico il ministero ha detto no anche alle richieste di nuovi specialisti (che insegnano solo lingua straniera in sei o sette classi) avanzate dalle scuole siciliane. Solo in provincia di Palermo ne servirebbero 56 per assicurare l'insegnamento della lingua straniera nel secondo ciclo: dalla terza alla quinta classe.
Anche l'Informatica è in dubbio. Secondo un'indagine pubblicata nel 2002 dal ministero dell'Istruzione, le elementari siciliane sono al penultimo posto in Italia (prima della Campania) per numero di computer: appena uno ogni quattro classi, contro una media nazionale di uno su tre classi. "La situazione è migliorata rispetto al passato", sdrammatizza Guido Di Stefano, direttore generale dell'ufficio scolastico regionale. Che non nasconde però le difficoltà: "I problemi relativi all'anticipo alla materna sono reali, mentre per l'inserimento dei bambini sotto età all'elementare si prevede un finanziamento ad hoc".


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