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Messaggero Veneto-Finanziamenti alle private: ricorso al Tar

Finanziamenti alle private: ricorso al Tar INIZIATIVA CGIL Scuole statali più povere ...

13/09/2003
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MessaggeroVeneto

Finanziamenti alle private: ricorso al Tar
INIZIATIVA CGIL


Scuole statali più povere e paritarie più ricche alla resa dei conti all'avvio dell'anno scolastico. Tra le polemiche stagionali sui finanziamenti pubblici strenua difesa dell'istruzione pubblica di Cgil scuola che lancia colpi di clava alle non statali.
"Chiediamo la modifica dei criteri di distribuzione delle risorse che la Regione assegna alle scuole pubbliche e paritarie '#8212; va all'attacco il cigiellino Gianfranco Dall'Agnese '#8212;. Vogliamo la parità vera, con risposte eque degli enti locali anche per i bisogni delle statali: nel Pordenonese se le 52 scuole materne paritarie hanno i bilanci in rosso a causa di una miope gestione di bilancio, l'ancora di salvezza per il pareggio è offerta ogni anno dai Comuni. Nel settore superiori diciamo chiaramente che ci sono almeno due istituti, Parini e Alfieri, che non rispettano il limite percentuale consentito pari al 25 per cento nelle assunzioni dei contratti di collaborazione continuata (co.co.co.). Queste scuole non avrebbero diritto ai finanziamenti statali previsti dalla legge sulla parità scolastica: sono fuori regola".
Gli accrediti alle non statali aumentano. Il ministero dell'Istruzione offre bonus per le famiglie degli iscritti negli istituti non statali di 30 milioni di euro (senza tetto di reddito), ma il controcanto è in rosso. Per esempio, le casse delle scuole statali friulane finora ottengono con il contagocce soltanto il 52 per cento dei finanziamenti richiesti. Una vistosa sproporzione, già nel bersaglio di Cgil scuola. "Alla generosità del ministro Moratti, che in giugno aveva già sbloccato 537 milioni di euro per le paritarie, si aggiunge quella tradizionale degli enti locali friulani '#8212; continua Dall'Agnese '#8212;. Contro lo stanziamento dei 30 milioni di euro ricorreremo al Tar del Lazio e anche alla Corte costituzionale, per la palese violazione dell'articolo 33 della Costituzione. Avanti di questo passo e gli studenti italiani saranno sempre meno uguali, con ricadute pesanti anche sulla qualità dell'offerta formativa per la diminuzione dei progetti nelle scuole statali e docenti sempre meno motivati ad attività aggiuntive sottopagate".
Conti alla mano, la parità scolastica flette nelle scuole statali i bilanci e li rafforza nelle private. Cgil scuola vuole far quadrare i conti in tasca alla maggioranza dell'utenza. "Il 73 per cento degli italiani nell'indagine Demoscopea è favorevole alla scuola statale '#8212; conclude Dall'Agnese '#8212; e noi con loro. Proponiamo allora che i contributi statali per le scuole paritarie siano assegnati alle famiglie in termini di servizi ma non di rette di frequenza: solo risorse per coprire i costi di mense, trasporti, libri e proporzionali al reddito".


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