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Messaggero Veneto-Chi lavora è a rischio di precarietà

Chi lavora è a rischio di precarietà" Il segretario nazionale della Cgil scuola, Panini, vuole che sia cancellato il Patto per l'Italia "La vostra intelligenza è il nostro capitale per scriv...

19/10/2002
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MessaggeroVeneto

Chi lavora è a rischio di precarietà"
Il segretario nazionale della Cgil scuola, Panini, vuole che sia cancellato il Patto per l'Italia

"La vostra intelligenza è il nostro capitale per scrivere una pagina diversa". Si rivolge agli studenti, ai tantissimi giovani che assiepano piazza XX settembre mescolandosi ai lavoratori, donne e pensionati, Enrico Panini, segretario nazionale della Cgil scuola. Il suo intervento, in cui viene chiesto a gran forza il ritiro del Patto per l'Italia, è quello che chiude la grande manifestazione udinese del sindacato.
In piazza ondeggiano bandiere e la gente si alterna ai tanti striscioni che hanno sfilato in corteo, dagli slogan di protesta alle testimonianze di rappresentanti dei lavoratori di aziende locali: non saranno probabilmente i 12 mila sbandierati dagli organizzatori, ma neppure i 3.000 di cui parla la questura (che ha promesso un aggiornamento più preciso per oggi).
In piazza Primo maggio, salutato da un sole inatteso, il serpentone si muove poco dopo le dieci: le donne sono in gran numero, ma sfilano sopratutto studenti. "Siamo impegnati da mesi in una lotta a favore dei più deboli e contro la manovra del governo che mette in discussione molte certezze" attacca al megafono, bandana rossa in testa, Glauco Pittilino, segretario organizzativo della Cgil dell'Udinese, guidando la fila dei manifestanti verso via Portanuova. Il corteo incrocia un gruppo di turiste inglesi piuttosto avanti con gli anni. "Economic rights", risponde agli sguardi interrogativi la loro guida, diritti economici, mentre un anziano in bici scuote la testa: "Tanto Berlusconi durerà cinque anni, come nessun altro governo". Si alza uno striscione, "Patto per l'Italia? No, grazie, salario europeo", poi un altro: "La scuola non è un'impresa".
La sfilata s'ingrossa percorrendo Mercatovecchio, piazza Libertà e via Cavour, raccoglie anche i giovani dell'Udine social forum e lavoratori di realtà economiche dell'intera provincia. "Serve una seria politica industriale per il Paese", insiste Pittilino, aggiungendo che "già sono in programma ristrutturazioni in alcune grandi aziende della nostra provincia, che possono significare licenziamenti".
Sul palco allestito in piazza XX settembre, dopo le parole del segretario provinciale Giacomini, Giusi, rappresentante degli studenti, invita chi studia a continuare a lottare a fianco dei lavoratori. Un discorso breve e diretto: contro il governo Berlusconi, a favore della scuola pubblica, dell'assunzione dei precari, senza dimenticare i diritti degli immigrati e contro tutto quello che "sta minacciando il futuro di noi giovani".
Il difficilissimo momento attraversato dai lavoratori dalla Seima di Tolmezzo, è sintetizzato dal delegato Marco di Lena: "L'azienda ci annuncia uno stato di crisi con sessanta esuberi senza darci alcuna spiegazione. Ma con i problemi della Fiat noi non centriamo nulla; il colosso torinese non rappresenta più del 10% del fatturato della Seima".
"Berlusconi, contaci, nelle piazze e nei cortei", ha esordito invece Panini, denunciando pressioni e boicottaggi subiti dai lavoratori intenzionati a scioperare sopratutto da parte delle altre organizzazioni sindacali. Per il segretario nazionale della Cgil scuola, "non si può tacere sui contenuti del Patto per l'Italia, sulla convinzione che il lavoro sia una merce e sull'affidamento al privato di compiti che devono essere dello Stato". In primo piano ovviamente la drammatica situazione alla Fiat: "rischiamo di conoscere licenziamenti di massa mai visti prima".
P.L.


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