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Messaggero-Abruzzo-Tagli e riforma, la scuola al bivio

Lotte di classe. I sindacati incontrano i capigruppo dell'Emiciclo per scongiurare la riduzione dei docenti Tagli e riforma, la scuola al bivio A Montesilvano la riunione degli assessori regionali a...

07/06/2003
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Il Messaggero

Lotte di classe. I sindacati incontrano i capigruppo dell'Emiciclo per scongiurare la riduzione dei docenti
Tagli e riforma, la scuola al bivio
A Montesilvano la riunione degli assessori regionali all'Istruzione
di RITA BUCCIARELLI

PESCARA - Giorni caldi per la scuola abruzzese: mobilitata, combattiva e compatta da un lato contro i tagli di circa cinquecento posti di lavoro, e dall'altro contro le novità introdotte dalla riforma Moratti. Ci si muove in lungo e in largo, da Pescara all'Aquila, guardando ancora oltre, con l'intento di creare un movimento nazionale, in quanto la questione interessa tutte le regioni e complessivamente comporta la riduzione di ben 33mila cattedre.
Le singole scuole sottoscrivono documenti di protesta e le varie Rsu fanno fronte comune. C'è anche chi, come i docenti del liceo scientifico Bafile dell'Aquila, opta per una sorta di "sciopero bianco" attraverso la scelta di non procedere né alla conferma, né a nuove adozioni di libri di testo, e c'è invece chi va a bussare direttamente alle porte degli amministratori. E' il caso dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali della scuola che, ieri, hanno incontrato i capigruppo del Consiglio regionale per sollecitare la Regione a promuovere nei confronti del Governo nazionale ogni iniziativa che possa scongiurare i tagli della scuola in Abruzzo.
Sul problema della riduzione degli organici, imputabili a ragioni di economia nazionale, l'assessore regionale all'Istruzione e alla formazione, Leo Orsini, ha sottolineato che "non è intenzione della Regione, per quale che riguarda le attività formative di sua competenza, procedere a tagli, e che, anzi, puntando a ridurre la dispersione scolastica, in futuro potrà essere necessaria addirittura un'integrazione del personale".
Altro problema è poi quello della riforma Moratti, guardata con disapprovazione, nel migliore dei casi con sospetto, dalla maggior parte degli operatori della scuola. In particolare desta preoccupazione il fatto che sia prevista solo a 13 anni la scelta tra i licei di durata quinquennale, di competenza statale, e l'istruzione e formazione professionale, durata quattro anni e competenza regionale. La divaricazione, stando all'opinione dominante tra i docenti schierati contro la riforma, viene giudicata troppo precoce e viene accusata di non tenere conto della necessità di un'istruzione di base il più completa possibile. Intanto, d'accordo o no, le Regioni si preparano ad affrontare le nuove competenze e cercano di darsi una linea di condotta comune.
Con quest'intento gli assessori regionali del centrodestra con delega all'Istruzione e alla Formazione si sono dati appuntamento ieri a Montesilvano, padrone di casa Leo Orsini, per un confronto. L'incontro è stato preparatorio al tavolo di concertazione cui sederanno stamani a Roma, presso il Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca gli assessori regionali al ramo, le organizzazioni sindacali della scuola e il Governo, nella persona dal sottosegretario Valentina Aprea: l'intento è quello di delineare, riguardo all'istruzione e alla formazione che, come previsto dalla riforma, saranno nel prossimo futuro di competenza regionale, degli standard comuni che mettano in linea le regioni italiane tra loro e tutte insieme con la Comunità Europea.
Inoltre, sempre nell'ambito dell'esercizio del diritto-dovere di istruzione e formazione sancito dalla riforma Moratti, nei prossimi giorni la Regione Abruzzo sottoscriverà con il Ministero un accordo-quadro per l'attivazione di corsi sperimentali di formazione professionale per gli allievi giunti al termine della scuola secondaria di primo grado. Per i giovani che non intendono proseguire gli studi nella scuola superiore e puntare invece sul sistema della formazione professionale saranno attivati percorsi formativi sperimentali di durata triennale che consentiranno il rilascio di una qualifica professionale. "Tale accordo -si legge in una nota della Regione- sancirà la pari dignità tra i percorsi d'istruzione professionale e quelli dei licei statali".


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