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Messaggero/Abruzzo: Il prossimo sarà un altro anno scolastico difficile. Lo dice Paola Bonifaci, del direttivo regionale Flc Cgil.

I 531 docenti in meno si cumulano con i mille dell’anno scolastico in corso (2009-2010) e potrebbero determinare un vero e proprio corto circuito dell’istruzione e dell’occupazione nel prossimo settembre

28/04/2010
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Il Messaggero

Il prossimo sarà un altro anno scolastico difficile. Lo dice Paola Bonifaci, del direttivo regionale Flc Cgil.
«Il Miur - dice - perpetra i tagli con la solita pervicacia. Sulla carta sono 679 posti docenti in meno, ma in realtà “solo” 531 su scala regionale e, in particolare per il cratere e per i precari, la conferma dei 14,3 milioni di euro. I 531 docenti in meno si cumulano con i mille dell’anno scolastico in corso (2009-2010) e potrebbero determinare un vero e proprio corto circuito dell’istruzione e dell’occupazione nel prossimo settembre. Con i 19,4 milioni di euro spesi nell’anno corrente per l’occupazione di circa 414 precari docenti abbiamo affrontato problematiche per l’aumento del tempo scuola, per il recupero delle attività didattiche, per la salvaguardia degli indirizzi unici della secondaria, per la sicurezza e la capienza degli edifici scolastici, contenendo il numero di alunni per classe. Neanche lo scarto con i pensionamenti (più o meno pari al numero dei tagli sia nell’anno scolastico in corso che nel prossimo) può metterci al riparo dalle conseguenze di una scuola doppiamente “debole” in Abruzzo». «Non possiamo permettere - aggiunge la Bonifaci - che, anche nel settore scuola, si determini l’equazione : terremotati e licenziati. Le misure intraprese sono state del tutto insufficienti già per l’anno scolastico in corso. Non abbiamo ancora ottenuto le necessarie risposte dal Governo e dal Miur in ordine al potenziamento e alla cura delle attività didattiche nel cratere, sulla relativa dotazione organica e sull’occupazione di tutti i precari. Ci prepariamo, perciò, a sollecitare interventi speciali, sia nei confronti della Regione sia nei confronti del Miur, che tengano conto delle diverse condizioni in cui versano le scuole nelle zone terremotate e in tutto l’Abruzzo».

Secondo la Bonifaci il cratere e l’intera provincia contano circa 600 alunni in meno nelle previsioni delle iscrizioni, esattamente come nello scorso settembre 2009, a vantaggio di Teramo e Pescara.


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