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Mess.veneto-Scuola, 50 posti in meno per i bidelli

Scuola, 50 posti in meno per i bidelli I tagli negli istituti colpiscono anche il personale tecnico-amministrativo Strada tutta in salita per gli organici Ata. Dopo i tagli soffert...

12/05/2003
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MessaggeroVeneto

Scuola, 50 posti in meno per i bidelli
I tagli negli istituti colpiscono anche il personale tecnico-amministrativo

Strada tutta in salita per gli organici Ata. Dopo i tagli sofferti dai docenti, le cesoie del ministero sfoltiscono quelli dei collaboratori: 53 unità in meno di bidelli sono previste per l'annata 2003-2004. Una sottrazione che riduce a quota 5.025 tutta la galassia di ausiliari, tecnici e amministrativi in regione. Una cura non traumatica nell'immediato, per esempio nel Pordenonese la riduzione potrebbe essere conteggiata in 15-20 unità, ma i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil con gli autonomi dello Snals gridano subito l'allarme per il decreto di accompagnamento di queste tabelle territoriali. Se i numeri non sono un salasso, le indicazioni per i dirigenti fanno l'ipoteca sull'occupazione Ata del futuro prossimo.
"Il provvedimento per gli Ata dà la possibilità alle scuole di affidare in appalto i servizi di pulizia, igiene ambientale e vigilanza nei locali scolastici '#8212; danno fondo allo scontento i sindacalisti provinciali confederali e Snals '#8212;. È assegnata ai dirigenti scolastici la quantificazione dei posti di collaboratore da accantonare per compensare la spesa: un azzardo e un pericolo per l'occupazione. È inaccettabile il meccanismo proposto dal ministero di contingenti regionali di posti, perché non dà certezze alle scuole sugli organici di istituto e assegna al direttore regionale Cataldi la ripartizione a livello provinciale. Le scuole quindi rischiano di non avere personale Ata sufficiente rispetto ai bisogni e ai numeri dell'utenza".
Calano gli organici per i tagli ma anche per il rientro in sede di servizio dei cosiddetti fuori ruolo: qualche decina in provincia che non verrà più supplita da precari assunti con contratto annuale. Quindi, gli attuali 450 posti liberi nelle scuole provinciali potrebbero diventare meno di 400. "La qualità dei servizi per l'utenza - hanno denunciato i sindacalisti - è a forte rischio".


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