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Mess.veneto-Cgil contro la sperimentazione

Il sindacato boccia il progetto-pilota ottenuto dall'istituto 'San Giorgio' Cgil contro la sperimentazione "Il ministero dell'Istruzione ritiri la mini - sperimentazione assegnata alle 250 scu...

09/10/2002
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MessaggeroVeneto

Il sindacato boccia il progetto-pilota ottenuto dall'istituto 'San Giorgio'
Cgil contro la sperimentazione

"Il ministero dell'Istruzione ritiri la mini - sperimentazione assegnata alle 250 scuole nazionali, tra cui l'istituto 'San Giorgio' di Pordenone: è un progetto abborracciato e caotico, privo di un'idea pedagogica vincente. Sottrae il diritto di scuola ai nuovi iscritti, per il tetto minimo dei 200 giorni di lezione previsti dallo stesso ministero. Il ministro Moratti permetterà di trasgredire la legge? È un paradosso".
Sono i vertici di Cgil scuola provinciale Carla Franza e Gianfranco Dall'Agnese a dare l'ultimo allarme sulla validità legale dell'anno scolastico 2002-2003 per tutti i bambini 'anticipati' che cominceranno la frequenza della prima elementare sperimentale a 5 anni e mezzo, dalla seconda metà di ottobre al 'San Giorgio'. Si dice che almeno una quindicina di candidati abbia già prenotato il posto in aula. La macchina sperimentale si è già messa in moto. Il direttorato di Trieste monitorerà e supporterà l'avanguardia del ribaltone dei cicli oltre che a San Giorgio a Trieste (direzioni didattiche di Villa Opicina e San Giacomo, collegio delle Dimesse, scuola materna Arcobaleno), Gradisca (istituto comprensivo Della Torre) e Udine (istituto comprensivo di Villa Santina, collegio Della Provvidenza, elementare Don Bosco di Tolmezzo e materna Gasperi di Latisana). Per tutte queste scuole c'è l'ossigeno delle prime risorse disponibili grazie alla legge 440 del '97 e qualcuno anticipa, ottimista, un'altra manciata di euro in corso d'opera, dal Miur e dagli enti locali.
"L'istituto di Pordenone e gli altri 9 in regione hanno riaperto le iscrizioni - sottolineano i sindacalisti cigiellini - ma saremmo curiosi di sapere quando recupereranno le giornate di lezione per garantire i 200 giorni. Accorceranno le vacanze di Natale e Pasqua, oppure allungheranno la frequenza a giugno? Il flop del progetto Moratti si dichiara da sè e non a caso le percentuali degli istituti paritari sbancano quelle statali tra i 250 selezionati per il test della riforma. Il rischio di considerare nulla l'annata scolastica, in termini di legge, è reale".
La durata di almeno 200 giorni di scuola, secondo la Moratti, è riferita esclusivamente allo svolgimento delle lezioni e non all'obbligo di frequenza, per il medesimo anno, degli alunni. L'eventuale mancata presenza a qualsiasi titolo alle lezioni, non incide sulla validità dell'anno scolastico per i singoli alunni e la sperimentazione procede certa". Ne saranno felici gli studenti medi pronti a scioperi e occupazioni pre-natalizie.
C.Ben.

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