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Liberazione-Bologna, Roma, Napoli: il sabato della scuola

Bologna, Roma, Napoli: il sabato della scuola Studenti, docenti, lavoratori, genitori, famiglie e sindacati mobilitati in quattro cortei. Ieri 5mila a Palermo. Prende slancio la lotta per...

30/11/2003
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Liberazione

Bologna, Roma, Napoli: il sabato della scuola
Studenti, docenti, lavoratori, genitori, famiglie e sindacati mobilitati in quattro cortei.
Ieri 5mila a Palermo. Prende slancio la lotta per la cancellazione della riforma Moratti
Giornata di manifestazioni e iniziative di studenti, docenti, genitori, sindacati. La lotta contro la riforma Moratti prende corpo e slancio per dimostrare l'opposizione diffusa alla berlusconizzazione della scuola. Dalla cancellazione del tempo pieno, alla limitazione degli spazi di libertà d'espressione per gli studenti, alla privatizzazione, devoluzione e precarizzazione del sistema pubblico, ai tagli della finanziaria. C'è la voglia di riprendersi lo spazio pubblico dell'istruzione. Quattro cortei a Bologna, Roma e Napoli, indetti da diverse realtà e con piattaforme articolate.
Corteo nazionale degli sudenti alle 9.30 a Roma da Piazza Esedra con conclusione a Piazza della Bocca della Verità, per ripartire alle 16.00 con quello degli insegnati promosso da Cgil-Cisl-Uil fino a Piazza Farnese.

L'iniziativa studentesca promossa da Uds, con Giovani Comunisti, studenti. net e Sinistra Giovanile (e l'appoggio degli universitari dell'Udu) promette bene: quattro treni speciali, decine di pullman da Bolzano alle città mobilitate in queste settimane come Torino, Milano, Napoli, Firenze, Bari, con tante realtà al Sud come Campobasso e Reggio, tutta la Sicilia. 5mila studenti ieri a Palermo hanno già dato il via con Giovani comunisti e collettivi studenteschi disobbedienti.

"Siamo già contenti delle premesse - commenta Giuseppe Teccia dell'Uds - le mobilitazioni hanno ottenuto un passo indietro dal ministero sulla limitazione del diritto di assemblea nelle scuole, ma la battaglia sulla scuola pubblica è tutta da giocare a partire da domani". Il punto più esemplificativo: i fondi. Un mese fa Moratti e Berlusconi avevano promesso 8,5 miliardi di euro come fossero noccioline, per ora hanno elargito solo 90 milioni. Nel frattempo hanno stanziato altri 100 milioni per le scuole private nei prossimi tre anni (oltre ai 90 dell'anno scorso) recuperati dal fondo per il reddito di ultima istanza per le fasce deboli. Una presa in giro. "La Moratti ruba ai poveri per dare ai ricchi", commentano i collettivi studenteschi.

D'accordo i sindacati confederali che riceveranno il testimone dagli studenti mettendo al centro della mobilitazione i tagli della finanziaria che producono precarietà e diseguaglianze sociali. "Riaffermare il valore strategico dell'istruzione, difenderne il carattere nazionale contro la devoluzione", recita il comunicato delle centrali sindacali. Al corteo hanno aderito anche Rifondazione, l'Ulivo, i Verdi, l'Arci, Legambiente e molti comitati. Tutti uniti per la difesa della scuola pubblica.

A Bologna il Coordinamento nazionale per la difesa del tempo pieno, con i Cobas e tante adesioni di associazioni e forze politiche, chiede il ritiro del decreto che riduce a 27 ore il "tempo scuola" in materne ed elementari (lasciando un vuoto di responsabilità nella pausa mensa e senza destinare fondi per le tre ore facoltative previste).

A Napoli, al corteo pomeridiano dei Cobas, al centro della protesta il precariato scolastico e l'abolizione della riforma.

"Quello che è stato il percorso dal 12 aprile scorso in poi, dovrebbe ritrovare slancio, con tutti quelli che oggi si mobilitano, finalmente uniti in una grande manifestazione unitaria contro la riforma", dichiara Loredana Fraleone della segreteria del Prc.

Piero Bernocchi, leader dei Cobas propone la stessa cosa: "Sentiamo l'esigenza di un ulteriore appuntamento nazionale possibilmente unitario e unico, a gennaio, per cancellare la Moratti".

Anche se la riforma avrà tempi più lunghi, prima o poi arriverà, danneggiando tutti: studenti, personale docente e ata, genitori e famiglie. Il momento dell'unità nelle lotte potrebbe essere maturo.

Claudio Jampaglia


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