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La Stampa-Liguria-Per i quindicenni la scuola di lavoro

CPROTOCOLLO D'INTESA TRA REGIONE E MINISTERO SU UN PRIMO ANNO ESTERNO DI MEDIA SUPERIORE, CON POSSIBILE RIENTRO Per i quindicenni la scuola di lavoro Formazione professionale "parificata" a...

26/10/2002
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La Stampa

CPROTOCOLLO D'INTESA TRA REGIONE E MINISTERO SU UN PRIMO ANNO ESTERNO DI MEDIA SUPERIORE, CON POSSIBILE RIENTRO
Per i quindicenni la scuola di lavoro
Formazione professionale "parificata" all'obbligo

GENOVA

La percentuale di abbandono della scuola tra i quindicenni raggiunge in Liguria il 18,7 per cento degli iscritti al primo anno di scuola media superiore. "Proprio per tentare di risolvere questo problema, per restituire ai ragazzi un anno altrimenti perduto la Regione Liguria ha firmato il protocollo di intesa con il Ministero dell'Istruzione e il Ministero del Lavoro per la sperimentazione di nuovi modelli di integrazione tra il mondo della scuola e quello della formazione": ieri mattina l'assessore alla formazione, istruzione e lavoro, Nicola Abbundo, ha dato l'annuncio della "rivoluzione" scolastica che partirà dal prossimo anno scolastico, con possibilità di un'anticipazione fin dal secondo quadrimestre di quello in corso. In pratica, il protocollo si traduce nel recupero delle scuole di formazione professionale (sono 97 gli enti, molti dei quali attualmente boccheggianti) che, in collaborazione con gli istituti di scuola media superiore interessati a diversificare la propria offerta autonoma, organizzeranno un anno di preparazione al lavoro coniugata con elementi di formazione scolastica. Gli studenti meno attratti da un futuro tra i banchi potranno quindi cominciare un percorso verso il mondo del lavoro, con la possibilità, a fine anno, di scegliere il "rientro" nella scuola o la prosecuzione della formazione professionale. "In entrambi i casi l'anno non andrà perduto e il ciclo dell'istruzione obbligatoria risulterà completato" ha spiegato l'assessore Abbundo. La "passerella" di collegamento tra formazione lavoro e istruzione è la novità della proposta ligure, che si differenzia, ad esempio, dalla scelta piemontese di considerare tout court come completamento del ciclo dell'obbligo l'iscrizione a un tradizionale corso di formazione professionale, non integrato da elementi delle discipline scolastiche. I fondi per organizzare i nuovi studi sono quelli statali per l'obbligo formativo ed europei per la formazione professionale. L'offerta di formazione professionale sarà predisposta annualmente in base alle esigenze del mercato del lavoro. Immediata la reazione del centrosinistra. Per i ds "l'accordo siglato tra Ministero dell'Istruzione e Regione Liguria per completare l'obbligo scolastico fino ai 15 anni non nel sistema dell'istruzione, ma all'interno degli enti di formazione professionale è scellerato, in quanto non serve ad aiutare i ragazzi ad inserirsi in modo qualificato nel mondo del lavoro, ma solo ad incentivare la fuoriuscita dal sistema dell'istruzione. L'obbligo scolastico deve precedere quello formativo".
Alessandra Pieracci

ORSI DI FORMAZIONE
Arrivano le novità a scuola

GENOVA

La Regione Liguria ha firmato un protocollo di intesa con i ministeri del Lavoro e dell'Istruzione per la sperimentazione di nuovi modelli nel sistema di istruzione e formazione. I quattordicenni della Liguria, di cui ogni anno il 18,7% abbandona la scuola, potranno così intraprendere nuovi percorsi formativi che faciliteranno il loro ingresso nel mondo del lavoro. Il protocollo prevede che le istituzioni scolastiche e le agenzie formative individuate dalla Regione e dai ministeri procedano all'individuazione di percorsi formativi sperimentali per potenziare la capacità di scelta degli studenti e per consentire loro di acquisire nuove competenze spendibili nel mondo del lavoro. "Si tratta di dare un'opportunità in più ai nostri ragazzi - ha commentato l'assessore alla Formazione Nicola Abbundo - e contemporaneamente di creare una sorta di passerella tra il mondo del lavoro e quello dell'istruzione". La sperimentazione sarà avviata dal prossimo anno scolastico, anche se la Regione sta vagliando l'ipotesi di inziarla già alla fine del primo quadrimestre dell'anno in corso.

b. v.


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