Il Tirreno-Livorno-Nel mirino dei tagli adesso le classi serali e i non docenti

AUTUNNO CALDO
Nel mirino dei tagli adesso le classi serali e i non docenti
Il nuovo anno comincia nel segno dell'incertezza (e dei guai). La relazione-siluro di un ispettore

LIVORNO. Nomine fatte ed anno scolastico alle porte: un anno scolastico che, a detta dei sindacati, sarà davvero caldo, perché incerto, perché inizierà con i vecchi problemi almeno in parte risolti, ma con nuovi problemi di cui ancora non si conosce non solo la soluzione, ma neanche la strada per arrivarci.
Ad iniziare, intanto, dai precari, circa 350 sulla provincia, secondo fonti sindacali, fra cattedre e spezzoni, che si sono visti rifare la graduatoria permanente quattro volte nell'arco di un'estate. Con conseguente perdita non solo di tempo, ma - come aggiunge Carla Benzi della Cisl - "pure di identità e di posizione professionale".
Non solo questo, ma a rischio, per il territorio cittadino, ci sono pure i corsi serali, in particolare la quarta geometri e la terza Iti che, forse, nonostante abbiano regolari iscritti, non verranno confermate.
Ancora i giochi non sono fatti ma sia Carla Benzi (Cisl) che Raffaele Assante (Snals) parlano del peso di una relazione sui corsi serali, fatta da un'ispettore ministeriale, che porterebbe ad uno smantellamento delle sezioni istituzionali a favore di progetti, finanziati dal Ministero, ma con il vincolo poi di far sostenere agli alunni l'esame di idoneità alla classe successiva.
Ancora una volta, a giudizio dei sindacalisti, il ministero dimostra la sua scarsa attenzione per coloro che sono in condizione di disagio. "Chi sceglie un corso serale - rileva Benzi - lo fa perché da ragazzo ha vissuto una situazione di disagio personale o scolastico che non gli ha permesso di proseguire gli studi, oppure, da adulto, si trova in una condizione di disagio professionale e desidera colmarlo con lo studio".
Vincenzo Baggiani, esponente della Uil, richiama invece l'attenzione sui problemi del personale non docente nella nostra provincia: "Sono stati tagliati numerosi posti sia per assistente che per collaboratore amministrativo, nonchè il personale di assistenza e custodia per i vari ordini di scuola. Questo significa che, quest'anno, l'anno scolastico comincerà con un personale ridotto all'osso, al minimo sufficiente per garantire i servizi primari. Quindi, ancora una volta - conclude - viene utilizzata come serbatoio per risparmiare risorse economiche a scapito dei bisogni sociali".
E poi tutte le questioni aperte ancora dalla legge di riforma Moratti: quale futuro per gli istituti tecnici e commerciali? Quale fututo per gli insegnanti elementari tutor o non? E di conseguenza quale organizzazione per la scuola primaria? I collegi docenti della città che si riuniranno i primi di settembre si troveranno di fronte a quesiti senza risposta. E mentre in città quasi tutti i collegi delle scuole primarie hanno, nel mese di giugno, redatto dei documenti nei quali, rifiutanto la logica di un insegnante tutor e uno no, hanno sottolineato la pari dignità professionale ed economica dei docenti di ogni singola classe, arriva l'ombra di una possibile sanzione a tutti quei dirigenti scolastici che non applicheranno la legge Moratti.
Verità o chiacchere di corridoio? "Certo è - sostiene Benzi - che l'autonomia scolastica, tanto sbandierata negli ultimi anni, rischia di restare imbrigliata dalle pastoie della nuova legge".
L.D.R.