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Giornale di Calabria: Tagli al personale della scuola, i sindacati dicono NO

Il sistema scolastico calabrese - sostengono i rappresentanti sindacali - per l’anno 2007-2008 viene complessivamente penalizzato di 960 unità

03/05/2007
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Il Giornale di Calabria

CATANZARO. I segretari regionali della Flc-Cgil, Nino Zumbo, della Cisl-Scuola, Ennio Guzzo, e della Uil-scuola, Franco Califano, hanno rivolto un invito al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni, affinché vengano evitati i tagli agli organici del personale docente ed a quello amministrativo tecnico e ausiliario che in Calabria ammontano complessivamente a 960 unità. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto anche l’intervento dell’Ufficio Scolastico regionale, all’Assessore Regionale alla Cultura e alla Pubblica Istruzione, ed ai deputati e ai senatori Calabresi affinché venga posta la giusta attenzione alle problematiche del sistema scolastico calabrese. “Il sistema scolastico calabrese - sostengono i rappresentanti sindacali - per l’anno 2007-2008 viene complessivamente penalizzato di 960 unità (680 docenti e 280 Ata), intaccando pesantemente l’offerta formativa. Un provvedimento negativo e ingiustificato che peggiora le condizioni di lavoro dei lavoratori della scuola, già fortemente penalizzati dai numerosi tagli al personale realizzati negli anni precedenti. Il sistema scolastico Calabrese sarà portato all’estremo della sua capacità funzionale a causa dei continui tagli di personale docente ed Ata, provocando ulteriori problemi di efficienza in ogni singola scuola”. “La Calabria e il suo sistema scolastico - aggiungono - non hanno bisogno di tagli di personale e di insufficienti risorse finanziarie ma di adeguati investimenti per aumentare la qualità dell’istruzione che, purtroppo, ancora si realizza all’interno di un’edilizia scolastica inadeguata e con servizi di supporto del tutto manchevoli. In Calabria non ci sono Enti Locali e industrie che investono in istruzione con risorse aggiuntive, eppure la società calabrese ed il fragile sistema produttivo, oppressi dall’illegalità e dalla criminalità, possono migliorare, innanzi tutto, se ci sarà una scuola e una formazione di qualità”. “È per questi motivi - concludono Cgil, Cisl e Uil - che non possiamo accettare i tagli proposti dal Ministero della Pubblica Istruzione”.


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