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Gazzetta di Reggio-Tutto l'Ulivo a Bologna per parlare di scuola

venerdì 10 gennaio 2003, S. Aldo Per la prima volta i leader nazionali del centrosinistra si riuniscono per porre i paletti a difesa dell'istruzione di qualità per tutti Tutto l'Ulivo a Bol...

10/01/2003
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Gazzetta di Reggio

venerdì 10 gennaio 2003, S. Aldo
Per la prima volta i leader nazionali del centrosinistra si riuniscono per porre i paletti a difesa dell'istruzione di qualità per tutti
Tutto l'Ulivo a Bologna per parlare di scuola
Soliani: no all'obbligo per i ragazzini di scegliere troppo presto il loro futuro

di Claudia Zamorani

BOLOGNA. Sarà una coalizione finalmente unita quella dell'Ulivo, che si presenterà a Bologna all'Assemblea nazionale sull'istruzione e la formazione. Coesa nella condivisione di un programma unico per la scuola, appoggiato da tutti gli schieramenti, nessuno escluso. "Unito, come non sempre accade" c'è scritto sul documento dal titolo "La scuola che vogliamo" che verrà presentato domani nel corso dell'Assemblea. Parteciperanno, tra gli altri, Francesco Rutelli, Piero Fassino, Arturo Parisi, Enrico Boselli, Alfonso Pecoraro Scanio, Luciana Sbarbati, ma anche tutti i responsabili scuola dei partiti della coalizione.
Un appuntamento importante, ha spiegato a Bologna Albertina Soliani, senatrice della Margherita, durante una conferenza stampa: "Perché aprirà una nuova fase per l'Ulivo, scandirà una nuova partenza, un nuovo inizio". L'assemblea, che aprirà i battenti alle 14.30 al teatro Testoni (via Matteotti, 16), sarà preceduta in mattinata da un incontro, nella sede della Provincia di Bologna, tra amministratori degli enti locali e parlamentari. Va ricordato che già da mesi l'assessora regionale alla Scuola, Mariangela Bastico, sta intessendo una fitta rete di consultazioni con gli istituti e gli operatori scolastici, per creare un progetto condiviso che sappia argininare gli effetti della legge Moratti sul territorio.
Ma cosa c'è scritto nel documento dell'Ulivo? Diviso in tre parti, nella prima vengono tracciati i capisaldi della scuola: laica, pluralista, autonoma, che dia uguali opportunità a tutti. E poi: su istruzione e ricerca, risorse strategiche, bisogna investire e non tagliare. La seconda parte colpisce diritto al cuore dell'azione di governo, con una raffica di no da parte del centrosinistra. No alla riduzione delle risorse; alla devoluzione e a venti scuole regionali.
"No alla scuola come merce di scambio - affonda la Soliani: cioè, l'assenso di Bossi alla Cirami in cambio dell'appoggio alla devoluzione".
E ancora: no al dissolvimento dell'obbligo scolastico, a scelte troppo precoci imposte a dei ragazzini, chiamati a decidere a soli tredici anni del proprio futuro. No a una scuola che divarica le differenze sociali, ai finanziamenti alle scuole private, alla revisione della storia e al controllo dei libri scolastici.
La terza e ultima parte è quella del programma vero e proprio. Creare una rete, un patto per la scuola, tra i partiti del centro-sinistra e la società civile: le associazioni, gli insegnanti, studenti, i genitori, intellettuali. E ancora: lo Stato deve mantenere la centralità in tema di norme generali e indirizzi programmatici, sostenendo le autonomie scolastiche sui singoli territori; aiuto alle fasce più deboli e alle minoranze, estensione dell'obbligo scolastico, investimento sugli insegnanti, sulla formazione continua, finanziamenti per la ricerca e l'edilizia.
"Questa non è la scuola delle tre I" è stato il commento finale della Soliani. "E non è la scuola Mc Donald's" le ha fatto eco Paolo Zanca, segretario regionale Sdi.
Secondo l'Ulivo, infine, occorre estendere l'accesso alla scuola dell'infanzia con modalità uniformi per tutti e su tutto il territorio nazionale, senza privilegi, mettendo subito le basi per prevenire poi la dispersione, gli abbandoni, e per dare subito ai ragazzi italiani fin dai primissimi anni la possibilità di esprimere fino in fondo le proprie intelligenze, le proprie creatività".

Da sinistra Rutelli, Fassino, Boselli. Pecoraro Scanio e a destra Albertina Soliani



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