Eco del Sud-Decurtate di 375 unità le cattedre di sostegno nella Provincia di Messina

Eco del Sud
Decurtate di 375 unità le cattedre di sostegno nella Provincia di Messina

Il Provveditore Gustavo Ricevuto palesa in una conferenza stampa il proprio disappunto ed il proprio malumore

di Melania Vadalà

MESSINA. Nel corso di una lunga conferenza stampa nei locali dell'ufficio scolastico provinciale, il provveditore agli studi Gustavo Ricevuto ha manifestato la sua reale preoccupazione per la sensibile diminuzione dei posti di sostegno assegnati, per il prossimo anno, alla provincia di Messina, "nonostante sia la più vasta in Sicilia".

"Delle 966 cattedre richieste a seguito delle necessità segnalate dai dirigenti scolatici-ha affermato-ne sono state autorizzate solo 591, ben 375 in meno rispetto a quelle previste in organico e , addirittura,143 in meno delle 734 assegnate, in deroga, per lo scorso anno scolastico. Ciò, sebbene-ha continuato Ricevuto-il numero degli alunni iscritti nelle scuole che funzionano nell'intero territorio sia aumentato di 101 unità.

Si nega-ha continuato con vigore il responsabile peloritano dell'istruzione-a molti portatori di handicap il sacrosanto diritto allo studio e si rischia pure di non riconoscere a 375 insegnanti specializzati ancora precari il diritto al posto di lavoro. Attesa la situazione venutasi a determinare-ha concluso-appare necessaria la collaborazione e la comprensione di tutte le componenti sociali per realizzare una gestione quanto più corretta ed equa di un servizio che costituisce un'assoluta priorità sociale".

Gli hanno fatto eco i rappresentanti sindacali delle segreterie provinciali di CGIL,CISL e UIL presenti all'incontro che in una nota a firma di Carmelo Mirabile(CGIL), Elvira Rigoli(CISL) e Filippo Salomone(UIL) diffusa agli organi di stampa lamentano, con fermezza, i "pesanti tagli operati dal ministero alle dotazioni organiche del personale docente e non docente per la provincia di Messina".

"Con queste scelte-affermano,-si penalizza, ancora una volta, la scuola messinese, non si garantiscono i livelli occupazionali, non si assicurano livelli decenti di reale fruizione del diritto allo studio e si effettuano nomine in ruolo col contagocce a fronte di centinaia di posti vacanti". Ma soprattutto "non si garantisce l'integrazione degli alunni disabili nelle classi ordinarie delle scuola pubblica che per trenta anni è stata considerata un valore e che oggi, con queste scelte del MIUR( Ministero Istruzione Università e Ricerca n.d.r.), diventa un lusso".

Nel contempo-accusano- "viene bloccata la scuola dell'infanzia statale, pur in presenza di un'estesa domanda dell'utenza e si assiste, nella nostra provincia, alla proliferazione di scuole dell'infanzia paritarie, sulle quali a nostro avviso, va attivato un sistema di controllo continuo che certifichi la qualità dell'offerta formativa e il rispetto dei diritti dei lavoratori, soprattutto in presenza di una legge regionale che distribuisce consistenti risorse pubbliche in direzione di strutture paritarie o presunte tali".

La protesta, ormai allargata all'intera regione, con gli auspici pure degli organismi sindacali confederali regionali e dello SNALS, rischia di assumere dimensioni inaspettate e non è escluso che possa assumere, già dall'ormai imminente inizio del prossimo anno scolastico, connotazione di lotta dura e ad oltranza, "con il coinvolgimento delle associazioni per i diritti dei disabili" .