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Repubblica: Gelmini nella bufera "No ai tagli nella scuola"

Veltroni: parla di meriti e va a fare l´esame per diventare avvocato in Calabria

07/09/2008
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la Repubblica

Confindustria: per abbassare i prezzi inseriamo pubblicità nei libri di testo

MARIO REGGIO

ROMA - Il Partito Democratico lancia l´offensiva contro il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini. «Parla di merito nella scuola e poi va a fare gli esami per diventare avvocato in Calabria, dove è più facile - attacca Walter Veltroni, alla festa del Pd a Firenze - c´era una sola scuola che funzionava, quella elementare e il governo va a tagliare proprio lì».

Ed a meno di dieci giorni dall´inizio del nuovo anno scolastico nel mondo della scuola la temperatura sale di pari passo con la mobilitazione. Sindacati, associazioni di genitori, insegnanti e studenti delle scuole superiori stanno mettendo a punto la campagna d´autunno. Contro il cinque in condotta, l´idea del grembiule in classe, ma soprattutto il taglio di 110 mila cattedre, di cui 22 mila eredità del governo Prodi, ed il ritorno del maestro unico alle elementari.

Confindustria si schiera dalla parte del ministro Gelmini. Il presidente Emma Marcegaglia: «Condividiamo le sue scelte, ci sono troppi insegnanti ed un eccesso di personale in rapporto agli alunni». E il direttore generale Maurizio Beretta avanza una proposta: «Inserire la pubblicità nei libri di testo, qualora la legge lo consentisse, potrebbe essere un modo per limitarne il costo, come già succede negli Stati Uniti». Il presidente del Coordinamento genitori democratici, Angela Nava, la respinge al mittente: «Per la scuola è opportuno erigere una barriera a difesa dei bambini contro l´invadenza della pubblicità». Contraria anche, Maria Pia Garavaglia, ministro ombra dell´Istruzione per il Pd: «I bambini, già sottoposti al bombardamento pubblicitario nei programmi a loro dedicati in tv, non possono diventare il target sui libri, con la complicità delle scuole. Contrasteremo l´ipotesi avanzata da Beretta in tutti modi».

Ma il risveglio del Pd non passa solo attraverso le parole del suo segretario. Anche Pierluigi Bersani, ministro ombra dell´Economia, attacca la Gelmini: «Non può pretendere di fare il ministro dell´Istruzione. Da quale pulpito vengono le prediche sul merito ed il valore delle persone, degli studenti e degli insegnanti, dopo la scoperta degli esami sostenuti in Calabria. Ci vuole coerenza tra parole e fatti». Scende in campo anche Maria Pia Garavaglia: «Per il Pd la scuola deve avere una priorità assoluta. Il governo ha deciso i tagli per far quadrare i conti della finanziaria. Il taglio dell´Ici è stato coperto da quelli su scuola, università e ricerca».

Le ha fatto eco Enrico Panini, segretario generale di categoria della Cgil. «La riforma del governo Berlusconi e del ministro Gelmini - ha affermato - è peggiore di quella Moratti, che metteva in atto una vera e propria destrutturazione del sistema-scuola. Adesso la Gelmini non si preoccupa nemmeno degli effetti sociali disastrosi che producono queste misure». «Con quanto deciso dal Governo - ha continuato - vengono dirottati dalla scuola otto miliardi di euro in tre anni, e vengono usati per tappare i buchi. Ma la scuola non può essere l´agnello sacrificale». Panini ha anche annunciato «iniziative diffuse sul territorio e una grande manifestazione nazionale per i primi d´ottobre, perché serve una discussione diffusa non solo di quanto sono sbagliate le iniziative del governo, ma anche di quelle misure che davvero servirebbero alla scuola».


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