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Università: prosegue il confronto al MIUR sui punti dell’Intesa col governo del 24 aprile

Il resoconto dell'incontro del 5 giugno

06/06/2019
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Si è tenuto il 5 giugno presso il MIUR, il primo tavolo propedeutico all’applicazione dei punti dell’intesa relativi all’Università e al rinnovo del Contratto “Istruzione e Ricerca”.

L’incontro è stato preceduto dall’invio di un documento unitario a cura di FLC CGIL, CISL FSUR e UIL RUA.

Le problematiche sollevate erano relative ad una serie di temi:

  1. Interventi urgenti per un uso flessibile nella costituzione ed utilizzo del Fondo Accessorio
  2. Intervento normativo per affrontare il tema del precariato addetto a didattica e ricerca
  3. Valorizzazione del personale della Sezione Università
  4. Intervento di riequilibrio generale di Policlinici e Aziende integrate Universitario-Ospedaliere
  5. Soluzione contrattuale generalizzata per i CEL
  6. Revisione dell’ordinamento e classificazione del personale contrattualizzato delle Università.

Ovviamente i punti 4) 5) e 6) sono oggetto peculiare del confronto in corso presso l’Aran in applicazione del contratto scorso che continueranno a partire dal prossimo 19 giugno, ma inevitabilmente si intrecciano con il confronto presso il MIUR da cui dovrebbero scaturire le “linee di indirizzo” per il prossimo rinnovo e, in ragione di ciò, si è deciso di calendarizzare a riguardo ulteriori specifici incontri.

In apertura di confronto il MIUR ha ribadito il proprio mandato ad assumere impegni solo per le parti economiche già previste dall’intesa del 24 aprile che, sostanzialmente, sono riferite al recupero dell’inflazione prevedibile nel triennio di vigenza contrattuale (4,1 % n.d.r). Per il resto, i rappresentanti del Ministero hanno dichiarato di potersi impegnare al fine di concordare “elementi di flessibilità in relazione al Fondo accessorio”, prendendo atto della peculiarità del Settore rispetto ad altre amministrazioni del Pubblico Impiego.

Nell’incontro iniziato alle 15.00 e terminato alle 17.00 i Sindacati oltre a riproporre ed argomentare tutti e sei i punti delle citate “problematiche” hanno condiviso di partire dal punto 1) con alcuni approfondimenti e proposte finalizzate a declinare cosa si intendesse per “rendere flessibile” il Fondo Accessorio.

Solo a titolo di esempio è stata ribadita la richiesta di superamento del “Tetto 2016” rendendo “completamente disponibili” risorse aggiuntive di Ateneo con l’unica condizione della compatibilità di bilancio attestata dal non superamento della soglia dell’80% del rapporto FFO-spese di personale, esplicitando con ciò lo scarso interesse verso l’emanando dpcm che ci è stato confermato riguardare poche università e per giunta con una percentuale esigua di sforamento del tetto del fondo. Il MIUR si è impegnato a riguardo a portare al confronto una proposta di intervento normativo da inserire nella prossima legge di bilancio.

Inoltre, tra gli altri interventi, abbiamo anche proposto di trasformare in stabili la media delle risorse variabili affluite nel quinquennio al Fondo Accessorio e di utilizzare le risorse di bilancio di Ateneo per pagare gli incarichi organizzativi al personale.

Particolare rilievo è stato dato alla necessità di “garantire” il gradone economico (PEO) al personale risultato idoneo da almeno quattro anni ad una selezione ma non inquadrato per difetto di risorse a valere su risorse extra-Fondo Accessorio.

Per quanto riguarda il secondo punto dell'intesa inerente la sezione Università, relativa alla questione reclutamento, abbiamo chiesto un piano ordinato e ciclico e un pre ruolo unico che possa dare seguito all'incremento delle stabilizzazioni del precariato storico, mutuando le modalità dei commi 1 e 2 dell'articolo 20 del decreto 75/2017 e aprire ad un piano di sblocco del turn over che possa garantire l'ingresso alle nuove generazioni di chi fa didattica e ricerca.  

L'Amministrazione si è fatta carico delle questioni poste e si è impegnata a riportare al Capo di Gabinetto del Ministro le nostre proposte e a convocare un tavolo specifico sul precariato dell'università nelle prossime due settimane.    

Per quanto concerne il capitolo risorse abbiamo ribadito la necessità che si concretizzi effettivamente nella prossima legge di stabilità il miliardo di euro di incremento del finanziamento su università e ricerca che esponenti autorevoli del Governo hanno annunciato in questi mesi e stanno ribadendo anche in queste ore. 

La parte pubblica ha preso atto delle richieste sindacali e si è impegnata a fornire una bozza di proposta sulla flessibilità dei fondi entro un paio di settimane, stabilendo fin da subito un calendario di incontri a partire dal prossimo fissato per il 14 giugno prossimo.