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Università. Precariato e terza fascia docente

Le Organizzazioni sindacali e le Associazioni della docenza ascoltate dalla VII Commissione Camera e dal Ministro Mussi.

18/07/2006
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E’ proseguita nella giornata di oggi, 18 luglio, l’audizione delle Organizzazioni e Associazioni rappresentative della docenza universitaria presso la VII Commissione della Camera dei Deputati. Nella seduta precedente il Presidente della Commissione, on. Pietro Folena, aveva annunciato che avrebbe chiesto al Ministero di partecipare all’audizione con un proprio rappresentante; all’audizione di oggi si è presentato a sorpresa il Ministro Mussi, che ha voluto partecipare ed ascoltare di persona.

Dopo le nostre esposizioni della seduta precedente, sono intervenuti oggi i componenti la Commissione per porre domande sul nostro punto di vista circa le principali questioni in discussione, a cominciare dal tema di un intervento sul precariato universitario, ma anche sulla terza fascia docente, sulla valutazione di sistema, sulla necessità di interventi correttivi del 3+2, sul dottorato di ricerca, e numerosi altri temi, esprimendo nel contempo anche proprie opinioni.

Nella nostra replica alle domande dei Deputati, la FLC ha confermato la necessità di un intervento normativo volto a istituire finalmente la terza fascia docente, nell’ambito di un ruolo unico della docenza articolato su tre fasce, e a separare i concorsi per l’accesso dalle valutazioni utili ai fini di carriera, alleggerendo in modo decisivo, tra l’altro, le infinite procedure concorsuali. Sul precariato, abbiamo richiamato con forza il ripristino di un reclutamento ordinario di lungo periodo, insieme con un’operazione straordinaria che immetta al più presto alcune migliaia di giovani. Abbiamo ricordato la necessità di evitare operazioni “ope legis”, puntando ad un’attenta valutazione della qualità; ma, insieme, coniugando la valutazione con criteri che riconoscano il lavoro prestato nell’Università, spesso lunghi anni di lavoro. Abbiamo inoltre confermato che la molteplicità delle forme di prestazione di lavoro, completamente indistinte tra loro, impone la necessità di non concentrarsi su alcune forme specifiche (gli assegni piuttosto che le borse o i co.co.co.) ma di considerare l’intera platea delle forme di prestazione, con l’unico requisito di una presenza di didattica e ricerca quantitativamente paragonabile ad una prestazione ordinaria.

Il Ministro è intervenuto, confermando quanto ci aveva detto nell’incontro al Miur: la volontà di affrontare sia la terza fascia sia il reclutamento e il precariato, seppure con i severi vincoli posti dal bilancio dello Stato, e ha confermato l’intenzione di praticare un metodo di confronto sistematico su tutti i temi che di volta in volta sarà necessario affrontare. Nell’insieme un incontro costruttivo con la Commissione e con il Ministro, che ha registrato un clima di positive convergenze su molti temi, e che ci auguriamo sia ora rapidamente seguito dalle necessarie iniziative politiche e legislative.

Roma, 18 luglio 2006