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Università: incentivi ai docenti, richieste al Ministro e ai Rettori

Il documento unitario delle organizzazioni sindacali e delle associazioni universitarie.

22/12/2011
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Tra i vari decreti applicativi della Legge 240/2011 figura anche il Decreto Ministeriale n. 314 relativo a Criteri e modalità per la ripartizione delle risorse e per la selezione dei professori e ricercatori destinatari dell'intervento secondo criteri di merito accademico e scientifico. Il decreto applica una misura triennale a compensazione degli scatti stipendiale per l'anno 2011 ed a seguire per il 2012 e 2013. Questo prevede la definizione da parte degli atenei di criteri per assegnare tale compensazione solo alla metà dei facenti richiesta sulla base di criteri di valutazione.

Il Decreto è iniquo, irragionevole e inapplicabile, e nel prevedere che solo il 50% dei valutati possa beneficiare della una tantum pecca di un evidente eccesso di delega. Quanto disposto in questo documento è l'ennesimo tassello di un disegno del sostanziale smantellamento dello stato giuridico dei docenti universitari e palesa il progetto di attribuire parti crescenti della retribuzione dei docenti alle scelte unilaterali dei singoli atenei. Riteniamo tuttavia che sia necessario avviare in tempi rapidi le procedure nei singoli atenei per l'attribuzione a tutti gli aventi diritto, sulla base di procedure e criteri di valutazione stabiliti col concorso delle diverse aree scientifiche nonché delle organizzazioni e associazioni sindacali e di categoria. A garanzia dell'omogeneità e della coerenza anche sul piano nazionale delle scelte dei singoli atenei e per porre da subito un argine alle tendenze disgreganti in atto.

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ADU, ANDU, CISL Università, CNRU, CNU, CoNPAss, FLC CGIL,
RETE29Aprile, SNALS Docenti Università, SUN, UGL Università,
UIL RUA, USB Pubblico impiego

DM 314. INCENTIVI AI DOCENTI
Richieste al Ministro e ai Rettori

Tra i decreti attuativi approvati dal precedente governo, il decreto ministeriale 314 del 21 luglio 2011 (GU 254, 31-10-2011) relativo a Criteri e modalità per  la  ripartizione  delle  risorse  e  per  la selezione dei professori e ricercatori destinatari dell'intervento secondo criteri di merito accademico e scientifico, attua quanto disposto nell'art. 29, comma 19 della 240. L'articolo è tra le norme transitorie e finali della legge, e prevede la spesa di 18 milioni di euro per il 2011, 50 milioni per ciascun anno 2012 e 2013 a valere su quanto disposto dal FFO per un intervento speciale dedicato, secondo criteri di merito.

Il DM interviene per definire le modalità di ripartizione tra gli atenei delle risorse autorizzate per l'anno 2011, pari a 18 milioni di euro e rese disponibili dal decreto di ripartizione del FFO, e alla selezione dei destinatari dell'intervento secondo criteri di merito accademico e scientifico. Queste risorse sono da distribuirsi secondo modalità di valutazione delle attività didattiche, di ricerca e gestionali individuati dagli atenei con propri regolamenti a tutti coloro che nell’anno hanno maturato lo scatto non potendo usufruire dell’adeguamento stipendiale in ragione del blocco delle retribuzioni. Le risorse sono attribuite da ciascuna  Università, fino ad esaurimento, come incentivo una tantum ai  professori  e  ricercatori che si sono collocati in posizione utile nella graduatoria e comunque nel limite del cinquanta per cento dei soggetti ammissibili (art. 5).

La disposizione all’articolo 5 del decreto è iniqua, irragionevole e inapplicabile. Se è vero l’articolo 29 della legge 240 prevede l’attribuzione di risorse aggiunte sulla base di criteri di valutazione, l’aver fissato una soglia per legge di idonei è una disposizione stabilita dal decreto che non trova alcun riscontro in alcun serio principio di valutazione. Dobbiamo stigmatizzare l'eccesso di delega rispetto al provvedimento legislativo che anima questo decreto. E’ necessario ricordare che il principio per cui, indipendentemente dalla qualità del lavoro svolto e dagli esiti di una procedura della valutazione individuale si stabilisca una quota di meritevoli e una quota di non meritevoli è quanto abbiamo già visto affermato con la cosiddetta riforma Brunetta. 

Le scriventi ritengono, invece, che tutti coloro i quali vengano valutati positivamente debbano poter beneficiare dell’incentivo una-tantum. Ancora, non si comprende come attività così diverse tra loro – ricerca, didattica, amministrazione - possano essere valutate e pesate così da formare una graduatoria omogenea sulla quale individuale il 50% dei meritevoli. Peraltro, in relazione alla disponibilità economia, è necessario pure ribadire che, in ragione della variabilità nel triennio nel numero degli aventi diritto e della variazione delle cifre in previsione di spesa, comporta una disparità evidente e inaccettabile nella quota dell’incentivo tra gli aventi diritto nei diversi anni. Infine, il decreto relativo ai criteri di ripartizione del FFO è stato approvato solo il 3 novembre scorso e solo in questi giorni gli atenei hanno potuto conoscere la quota loro destinata. Nessun ateneo ha quindi avviato bandi o procedure per la selezione degli aventi diritto. Quanto disposto dal decreto è, ad oggi, nei fatti inapplicabile, col rischio di vedere perse risorse che potrebbero essere comunque utilmente utilizzate per intervenire a mitigare gli effetti del blocco delle retribuzioni. 

Le scriventi chiedono, pertanto, al Ministro di intervenire a sanare le criticità esposte; in particolare garantendo a tutti coloro i quali sulla base del processo di valutazione risultino idonei ad accedere all’incentivo.

Riteniamo che in un momento così difficile e di blocco di ogni aumento stipendiale non debbano venire dispersi i fondi stanziati per il 2011. Pertanto, è necessario che tutti coloro i quali avrebbero beneficiato dello scatto nel 2011 possano concorrere per l’accesso alla quota a disposizione anche sulla base di procedure indette nell’anno seguente.

Chiediamo infine ai Rettori degli atenei italiani di attivarsi per definire in tempi rapidi i regolamenti per l’attribuzione di questa quota premiale secondo parametri rispettosi dei compiti connessi allo stato giuridico delle diverse fasce il più possibile omogenei, nel dialogo e nel confronto con tutte le organizzazioni sindacali e di categoria, le associazioni dei docenti e le diverse aree scientifico-disciplinari.

22 dicembre 2011