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Università: il TAR Lazio dà ragione agli studenti

Sospesa, alla Statale di Milano, l’istituzione del numero programmato per i corsi di laurea di area umanistica.

02/09/2017
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L’Università Statale di Milano, nonostante le accese contestazioni degli studenti, del personale universitario e della FLC, aveva recentemente introdotto l’accesso “a numero programmato” per l’iscrizione al primo anno dei corsi di laurea in Filosofia, Lettere, Scienze dei beni Culturali, Scienze umane, dell’ambiente, del territorio e del paesaggio e Storia, Lingue e letterature straniere.

L’associazione studentesca UDU (unione degli universitari) ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio che, con Ordinanza del 30 agosto 2017, ha disposto la sospensione dell’efficacia dei provvedimenti impugnati rinviando l’udienza di merito al 9 maggio 2018.

Il TAR del Lazio nell’Ordinanza ha riconosciuto la sussistenza di sufficienti profili di fondatezza, e la sussistenza di profili di pregiudizio paventati dai ricorrenti, rilevando che “i provvedimenti adottati dall’Ateneo intendono, nella sostanza, programmare l’accesso a corsi che (ad un primo sommario esame proprio della fase cautelare) non paiono collimare con quelli richiamati dalle norme primarie di riferimento”.

Una sonora bocciatura quindi della scelta della Statale di Milano, che speriamo possa far desistere da ulteriori tentativi in questa direzione che portano solo ad una drastica riduzione dell’accesso degli studenti all’istruzione universitaria.

Le immatricolazione e i laureati in Italia devono crescere e non diminuire!

La mancanza di personale non deve essere utilizzata come alibi per restringere l’accesso all’istruzione universitaria. Piuttosto bisogna tornare ad investire su istruzione e ricerca recuperando subito il miliardo di euro che in meno di 10 anni è stato sottratto al sistema universitario, per ridare speranza a questo paese e per ridare ai giovani, di tutte le classi sociali, l’opportunità di sistema universitario studiare e conseguire i più alti titoli di studio.

Invece di restringere gli spazi di accesso all’Università si deve puntare su una sua riqualificazione, investendo risorse per un piano straordinario di assunzioni che consenta di aprire corsi e non di chiuderli.

La FLC CGIL continuerà a restare al fianco degli studenti, dei docenti e del personale per un’università pubblica, democratica, aperta, laica, libera, in coerenza con il dettato Costituzionale.