Una cattiva Finanziaria per l’Università
Università: un duro giudizio sul maxiemendamento predisposto per il voto di fiducia al Senato
Il maxiemendamento predisposto dal Senato per il voto di fiducia ancora una volta arretra rispetto al dibattito che nelle Commissioni del Senato stesso si era prodotto; le Commissioni infatti, accogliendo le numerose richieste di modifica del testo votato alla Camera, proposte in primo luogo dalle Organizzazioni Sindacali, avevano messo a punto numerosi emendamenti che correggevano i punti più dolenti per l’Università. Nel testo del maxiemendamento che verrà votato quasi tutte le proposte sono invece cadute: resta il taglio previsto dal decreto Bersani di luglio, e viene recuperato solo il taglio dello 0,7% previsto dal testo precedente, così come vi sono modesti stanziamenti per il diritto allo studio. Un recupero quantificabile in un centinaio di milioni di euro, mentre si ricorderà che la stima delle risorse necessarie a riportare in pareggio il bilancio degli Atenei rispetto ai tagli e all’inflazione reale era quantificato in circa 500 milioni. Non sfugge a nessuno che tra le tante difficoltà che questa Finanziaria ripropone per la stessa gestione ordinaria degli Atenei, dalla didattica agli acquisti, si pone in modo preoccupante il problema del trattamento economico del personale e del rinnovo contrattuale per i dipendenti tecnico-amministrativi.
Restano gli stanziamenti modesti previsti per il reclutamento straordinario, pari a 20 milioni per il 2007, 40 per il 2008, 80 per il 2009, del tutto insufficienti ad avviare una fase significativa di immissione di giovani e di precari. Tutto questo mentre si finanzia con un miliardo di euro il sostegno all’innovazione, cosa buona e giusta, ma che fino ad oggi ha visto scarsissimi ritorni di investimento in competitività, visto il pessimo uso delle risorse impiegate.
La FLC prende atto della protesta dei Rettori e ne sostiene le ragioni e le giuste critiche; confermiamo il giudizio già dato sulla Finanziaria: debole, insufficiente, lontana dal Programma dell’Unione, una volta di più in ritardo rispetto alla necessaria ed urgente inversione di tendenza degli ultimi anni, una Finanziaria di cui chiediamo con forza un’immediata correzione. Se le cose non dovessero cambiare, chiederemo alle altre Organizzazioni Sindacali di convenire un piano di azione per incalzare il Governo ogni giorno sui problemi degli Atenei.
Roma, 15 dicembre 2006
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