Protesta al Convegno organizzato a Milano intitolato emblematicamente “La Ricerca in Italia. Cosa distruggere, come ricostruire”
Sit-in promosso da ANDU, CoNPAss, FLC CGIL, Link, Rete29Aprile, UDU in occasione del convegno organizzato dalla Bocconi, dalla Novartis e dal Gruppo2003 a cui ha partecipato la Ministra Maria Chiara Carrozza.
Dal 2008 i finanziamenti all’università e alla ricerca sono drasticamente diminuiti, il blocco del turn over pregiudica qualsiasi possibilità di stabilizzazione e nonostante queste difficili condizioni i ricercatori italiani sono ai primi posti per quanto riguarda pubblicazioni e produttività scientifica. Siamo gli ultimi invece in tutte le classifiche internazionali per spesa per l’istruzione (fonte OCSE 2013).
I lavoratori precari (ricercatori a tempo determinato e assegnisti) sono ormai una parte significativa dell’organico, delle 26 nazioni considerate dall’OCSE solo 5 hanno un rapporto studenti/docenti peggiore del nostro e nella fascia di età 25-34 anni l’Italia è all’ultimo posto in Europa come percentuale di laureati (solo Turchia e Brasile hanno una percentuale peggiore della nostra). Questa è la realtà della ricerca in Italia.
Il presupposto del convegno alla Bocconi è che si debbano drenare le poche risorse rimaste verso alcune presunte eccellenze senza considerare la condizione reale dei nostri atenei ed enti di ricerca.
Cosa ancora deve essere distrutto ancora?
La FLC CGIL ha chiesto e ottenuto di poter esporre alla Ministra i motivi del dissenso dei ricercatori presenti al sit-in. La Ministra si è resa disponibile, ha incontrato all’esterno dell’Ateneo i ricercatori ed ha risposto ad alcune richieste mentre all’interno proseguivano i lavori del Convegno. Nel ribadire l’intenzione di invertire la rotta ha dichiarato la sua presenza per iniziative di confronto con i ricercatori sui temi a Lei presentati.
L’impegno dei ricercatori e delle Organizzazioni presenti è quindi un’iniziativa ufficiale con invito alla Ministra Carrozza su temi come Valutazione e forme di reclutamento per andare nella direzione di Ricostruire e Valorizzare la Ricerca Pubblica anzichè distruggerla.
La prima inversione di rotta l'aspettiamo dalla Carrozza che, nei fatti, viaggia nella direzione sbagliata come dimostrano anche le sciagurate modalità di attribuzione dei punti organico e la conferma del turn over limitato al 50%.
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