La Gelmini fa la parodia di se stessa. Peccato sia vera
Per l'ex ministro l'espulsione di oltre il 90% dei precari dagli atenei italiani negli ultimi 10 anni dipende da una scelta individuale.
Le affermazioni dell'Onorevole Maria Stella Gelmini a commento dell'inchiesta Ricercarsi sarebbero comiche se si trattasse di uno sketch televisivo ma purtroppo essendo reali suonano come grottesche. Affermare che l'espulsione del 92% dei precari dall'università negli ultimi 10 anni dipenda da una scelta individuale di chi voleva il posto fisso senza essere valutato è semplicemente osceno.
Evocare “battaglioni di ricercatori” che pietirebbero un posto senza averne titolo lo è ancora di più.
Lo spreco enorme di risorse del nostro Paese e la fornitura gratuita di intelligenze ai nostri diretti competitori viene ridotto ad una responsabilità individuale.
Naturalmente sono frasi, quelle della Gelmini, che si commentano da sole. Solo poche precisazioni.
Quella della FLC CGIL è una ricerca basata su dati ministeriali e non è un “sondaggio”, come la Gelmini sostiene.
La legge Gelmini e le politiche di bilancio del suo governo e di quelli che lo hanno seguito hanno contribuito direttamente al disastro in cui versa oggi l'università a partire proprio dalla mancanza di opportunità reali di reclutamento. Gli unici contratti da ricercatore attivati sono a termine, scadranno senza possibilità di proroga e, nella maggioranza dei casi, senza possibilità di competere per una posizione stabile entro i prossimi due anni.
Tra questi spicca la condizione degli assegnisti di ricerca, ad oggi oltre 16.000 che scadranno tra pochissimi mesi e senza possibilità di proroga già da marzo 2015 se l'assurda legge non verrà modificata.
La Gelmini ignora, o finge di ignorare, che avendo la sua “riforma” cancellato la posizione stabile da ricercatore ha creato una competizione tra gli attuali ricercatori ad esaurimento e i precari per gli stessi (pochi) posti disponibili da associato.
È urgente un cambiamento radicale delle politiche sull'università partendo proprio dal reclutamento come abbiamo rivendicato presentando l'inchiesta e faremo con ancora più forza nei prossimi mesi. La legge di stabilità infatti contiene interventi timidi dal punto di vista delle risorse per il reclutamento che non mutano un quadro disastroso. Serve un impegno vero da parte del Governo.
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