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Maxiemendamento approvato al Senato: il Governo si rimangia le promesse e impone il blocco delle assunzioni nelle università

Soffia ancora il vento dell’austerity sulla pubblica amministrazione e l’università. I Ricercatori determinati non si fermeranno: la mobilitazione continua.

21/12/2018
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Il Governo esce dalla contrattazione europea imponendo un nuovo blocco delle assunzioni. Al comma 208-septies del maxiemendamento alla legge di bilancio approvato al Senato, si legge che le università, tra gli altri, non possono effettuare assunzioni di personale a tempo indeterminato con decorrenza giuridica ed economica anteriore 1° dicembre 2019”. L’effetto comunque dovrebbe essere limitato alle assunzioni effettuate in base ai punti organico 2019 che, come è noto, verranno assegnati alle università presumibilmente solo dopo la metà del prossimo anno. Dal blocco sono in ogni caso escluse le assunzioni a professore associato dei ricercatori a tempo determinato di tipo B.

Questo emendamento mina la credibilità del Governo nei confronti del mondo universitario e certifica che le belle parole sul reinvestimento nella ricerca e nell’innovazione erano solo una presa in giro per racimolare i voti di un mondo che già troppe volte ha pagato sulla sua pelle le scelte politiche dell’ultimo decennio.

Ancora una volta è stata persa l’occasione per adottare le misure necessarie per mettere in sicurezza il sistema universitario italiano, da anni fanalino di coda in tutti i raffronti internazionali. Quello che serve è invece un piano ordinario pluriennale di reclutamento, che vada oltre gli insufficienti piani straordinari RTDB, incapaci anche solo di sopperire alla mole di pensionamenti annuali. Ad oggi, infatti, mancano circa 20.000 posizioni tra reclutamento di ricercatori e avanzamenti di carriera per portare il sistema universitario ai livelli pre-2008.

Sebbene una tantum, questa misura è un precedente gravissimo che mette a serio rischio la programmazione in tutto il comparto universitario, perché non c’è alcuna garanzia che questa sospensione temporanea non diventi strutturale nel futuro. La mobilitazione di Ricercatori Determinati proseguirà con ancora più forza dopo questa ennesima presa in giro.