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Grande successo del nostro candidato nelle elezioni CUN

Renato Comanducci è il primo degli eletti tra il personale contrattualizzato con 3.463 voti. Molto bene anche il risultato tra i docenti sostenuti dalla FLC CGIL.

27/01/2011
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È un grande risultato per la FLC l'elezione di Renato Comanducci  al Consiglio Universitario Nazionale. Gli esiti del voto.

Il nostro candidato ottiene 3.463 voti, classificandosi primo davanti a Raimondo (UIL) ed a Lazzarini (CISL), che ottengono rispettivamente 2.682 e 2627 voti. Non eletti la candidata dello SNALS ed il candidato di RdB e di CISAL.
Nelle elezioni precedenti Renato fu secondo, dietro la CISL, con 2.099 voti.

Come avevamo detto in tutte le occasioni possibili era un voto importante.
Dopo le lotte contro il DDL Gelmini e le devastazione operate nel Pubblico Impiego dal duo Brunetta/Tremonti e lo scippo del voto per le RSU si trattava di un primo, seppur parziale, test elettorale. Ed è andata più che bene con Comanducci che quasi raddoppia i voti rispetto alla volta scorsa e con l'elezione di tante ricercatrici e ricercatori impegnati nelle lotte di contrasto alla controriforma Gelmini e la conferma o l'ingresso di docenti di qualità.

Il CUN sarà impegnato nell'esame dei decreti attuativi della Legge 240/2010 ed è importante che sia all'altezza del compito che gli viene affidato.

Il Consiglio Universitario Nazionale, pur con tutti i limiti che si possono riscontrare, rappresenta l'unico organo di rappresentanza di tutto il sistema universitario, poiché al suo interno siedono docenti, rettori, studenti, personale contrattualizzato, dirigenti amministrativi e presidi.

Siamo convinti che questo organismo vada maggiormente valorizzato, ma non solo per i pareri di tipo "tecnico" che esprime, ma anche per quel ruolo "politico" che invece l'attuale Ministra sembra ignorare.

Un ringraziamento grande e convinto va a tutte quelle lavoratrici e lavoratori dell'Università che hanno partecipato al voto ed in particolare a quelli che hanno voluto, ancora una volta, sostenere e dare fiducia alla CGIL confermandone la forza e l'autorevolezza.