Difendere e finanziare il sistema universitario, fermare la degenerazione della formazione dequalificata ridotta a compravendita di titoli
Frequenti testimonianze confermano il mercato dei crediti e dei titoli di studio governato da alcune università, in particolare telematiche e da associazioni formative farlocche.
Frequenti testimonianze rilasciate agli organi di stampa e pervenute anche alla FLC CGIL confermano il mercato dei crediti e dei titoli di studio governato da alcune università, in particolare telematiche e da associazioni formative farlocche, che vedono la grave responsabilità di ministeri dell’Istruzione e dell’Università che non hanno saputo, o voluto, garantire un sistema di formazione iniziale per i docenti efficace e di qualità. Risulta anche che vengono garantite certificazioni linguistiche o l’acquisizione all’estero di abilitazioni/specializzazioni alla modica cifra di 7.500 euro, bypassando selezioni in ingresso, tirocini, esami finali e - “non occorre nemmeno compilare le crocette di un questionario on line” – assicura l’operatore di una di queste Università interpellata da un aspirante docente.
Una situazione vergognosa che la FLC CGIL sta denunciando da tempo e sulla quale abbiamo realizzato un dettagliato rapporto.
Nello scorso mese di giugno inoltre abbiamo segnalato ai due Ministri che, attraverso il proprio sito e vari social, un’università telematica, pubblicizzava spudoratamente percorsi abilitanti da 30 CFU online con una durata di 17 giorni, comprensivi di sabati e domeniche, per ottenere l’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria. Considerato che ogni credito (CFU) corrisponde secondo i parametri universitari a 25 ore di lavoro, comprensive di lezioni e studio individuale, il percorso proposto da questa università richiedeva un impegno quantificabile in 750 ore in 17 giorni, vale a dire circa 44 ore di studio al giorno!!
Ad oggi, di questa segnalazione ai Ministri Valditara e Bernini, non abbiamo avuto ancora alcun riscontro!
Riteniamo indispensabile un’azione decisa dagli organi competenti affinché venga posta fine a questa degenerazione sempre più ampia del sistema, che colpisce la credibilità e la qualità della formazione terziaria del nostro Paese, a discapito delle università e dei soggetti formativi che garantiscono percorsi formativi seri e dove gli studenti vengono formati per superare il percorso di studio. Naturalmente, per contrastare questa deriva, è essenziale anche che l’università ritorni ad essere adeguatamente finanziata e che si investa sul diritto allo studio, aspetti che purtroppo oggi ci vedono fanalino di coda nel contesto internazionale.
Nondimeno la FLC CGIL intende portare avanti con decisione la propria azione per contrastare il malaffare e il mercato dei crediti e dei titoli di studio, continuando a denunciare l’assenza di controlli e anche richiedendo, là dove se ne ravvisassero le condizioni, l’intervento dell’autorità giudiziaria.
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