AFAM: pubblicate le facoltà assunzionali dei docenti per l’a.a. 2024/25. Pochi posti e precari beffati
Solamente 238 assunzioni. Senza risorse si riprende la strada del precariato endemico
Il Ministero dell’Università e della Ricerca, con il decreto dirigenziale 9114 del 25 giugno 2024, ha pubblicato le facoltà assunzionali dei docenti per l’anno accademico 2024/25.
In totale si tratta di 238 posti
28 per le Accademie di belle arti
6 per le Accademie nazionali
179 per i Conservatori
25 per gli ISIA
Il decreto stabilisce che due o più istituzioni AFAM possono richiedere, con istanza congiunta indirizzata MUR, la redistribuzione di parte delle facoltà assunzionali, indicando
- l’istituzione che intende cedere facoltà assunzionali,
- l’istituzione che intende incrementare le proprie facoltà assunzionali,
- il numero di facoltà assunzionali oggetto di redistribuzione
- le esigenze didattiche sottese all’istanza.
La redistribuzione di facoltà assunzionali tra istituzioni AFAM avviene con successivi decreti del Ministero.
Le procedure di reclutamento
Le assunzioni avverranno
- prioritariamente a valere sugli elenchi A e B delle istituzioni statizzate e sulle vigenti graduatorie nazionali,
- in subordine, dalle procedure previste dal DM 180/23 precedute queste ultime dalle procedure riservate previste dall'articolo 59, comma 9-ter, del decreto-legge n. 73/2021.
Sulle procedure di reclutamento da utilizzare, il MUR ha inviato alle istituzioni la nota 9115 del 25 giugno 2024.
Innanzitutto, il MUR invita le istituzioni a convocare in tempi stretti i Consigli Accademici al fine di definire su quali cattedre vacanti operare il reclutamento a tempo indeterminato.
La ripartizione delle facoltà assunzionali tra settori disciplinari (con priorità per i settori con persone in elenco A/B o in graduatoria nazionale) viene motivatamente deliberata dal Consiglio Accademico, sentite le strutture didattiche (scuole e dipartimenti o, in loro assenza, il collegio dei professori).
Non possono essere destinate al reclutamento a tempo indeterminate le cattedre bloccate (blocco parziale, blocco totale, conversione con blocco parziale, variazione eventuale, eccetera), in quanto sottratte alla mobilità.
Dopo aver individuato le cattedre per il reclutamento a tempo indeterminato si procede nella seguente maniera.
In primo luogo, le Istituzioni statizzate dal 1° gennaio 2023 devono verificare se vi sono cattedre vacanti per le quali vi sono docenti all’interno dei propri elenchi A e B. Ogni elenco è valido, per le assunzioni in ruolo, solo ed esclusivamente per l’istituzione che lo ha costituito, ai sensi del decreto-legge n. 36/2022.
In secondo luogo, tutte le Istituzioni devono verificare se vi siano discipline per le quali vi siano candidati in graduatoria nazionale. Le nomine da graduatoria nazionale saranno effettuate da ciascuna istituzione previa richiesta, da inviarsi a dgistituzioni.ufficio6@mur.gov.it, dell’elenco dei nominativi e dei recapiti delle persone da interpellare. In caso di settori in cui vi siano più di un posto vacante e più di una persona in graduatoria nazionale, il MUR supporterà le istituzioni interessate nella fase di interpello e di acquisizione delle preferenze di sede e delle eventuali precedenze.
Successivamente le istituzioni possono bandire i cosiddetti “concorsi riservati”.
Ai concorsi riservati possono partecipare coloro che hanno maturato tre anni accademici di insegnamento negli ultimi otto nelle Istituzioni AFAM statali (comprese quelle statizzate dal 1° gennaio 2023 e compreso quindi il servizio ivi prestato prima della statizzazione).
Il servizio è valido esclusivamente se prestato su corsi accademici ordinamentali e viene riconosciuto quale anno accademico se in tale anno si sono svolti almeno 180 giorni di servizio (computando anche esami e diplomi) con contratto di lavoro a tempo determinato o con contratto ex art. 273 del d.lgs. 297/1994.
Inoltre, i candidati possono presentare istanza esclusivamente in una sola istituzione (pena la decadenza, per violazione di legge, da tutti i concorsi riservati) a condizione che in tale istituzione abbiano prestato servizio nel settore disciplinare per il quale si partecipa, per almeno un anno accademico.
Il bando prevede un contributo di partecipazione di 10 euro, come stabilito dal decreto dirigenziale n. 8218 del 6 giugno 2024.
Non possono partecipare alle procedure riservate i soggetti che siano già appartenenti ai ruoli statali della docenza AFAM (ivi compreso chi sia stato assunto nel corso del 2023/24 mediante concorso), dato che le procedure straordinarie sono riservate esclusivamente a chi sia in servizio a tempo determinato e ambisca alla stabilizzazione.
Se, dopo aver espletato le procedure precedenti, vi fossero ancora posti vacanti destinati al reclutamento a tempo indeterminato, lo stesso avviene con concorsi di cui al DM 180/23.
Commento
Terminata la fase espansiva determinata dall’incremento delle dotazioni organiche delle istituzioni statali e delle statizzazioni delle istituzioni non statali, si ritorna alla normalità della legge 205/17. Le assunzioni del personale sono, pertanto, pari al 100 per cento dei risparmi derivanti dalle cessazioni dal servizio dell'anno accademico precedente. Conseguentemente le facoltà assunzionali per il prossimo anno accademico sono 205 a cui si aggiungono 33 posti (25 per gli ISIA e 8 per l’Istituto Musicale di Teramo) determinati da una delle ultime code della fase espansiva sopra citata. Totale 238 posti.
Rimangono liberi un migliaio di posti che senza specifiche risorse, non sarà mai possibile coprire con personale a tempo indeterminato. Ciò comporterà, inevitabilmente, la ricostituzione di un precariato endemico. Si tratta di un aspetto ampiamente denunciato dalla FLC CGIL, anche in sede di audizione presso le competenti commissioni parlamentari in occasione del parere sullo schema di regolamento sul reclutamento.
Con questi numeri rimangono ampiamente deluse le aspettative di molti precari con anni di servizio che vedono sfumare la possibilità di essere stabilizzati. Ricordiamo che il contrasto alla precarietà costituisce uno dei pilastri dell’azione politico-sindacale della FLC CGIL così come espresso nella piattaforma “Zero precarietà” presentata nello scorso mese di aprile in Senato.
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