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AFAM: novità e qualche tiepida apertura per il precariato

Il Ministero dell’Istruzione aggiorna il sindacato. I problemi aperti e insoluti rimangono ancora tanti.

10/06/2016
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Il 9 giugno 2016 presso il MIUR c’è stato il previsto incontro con il Direttore Generale dott. Livon, presenti le sigle sindacali FLC CGIL, UIL RUA, CISL Università, UNAMS, ABC

Punti di discussione:

  1. Finanziamenti per le Istituzioni del comparto AFAM
  2. Mobilità e nomine in ruolo
  3. Procedure per il tempo determinato, graduatorie nazionali ex Legge 128
  4. Questione del IMP Pergolesi di Ancona.

Il dott. Livon propone di partire dal punto relativo all’IMP Pergolesi di Ancona. Descrive la situazione dell’Ente, che fino allo scorso anno ha ricevuto il finanziamento ministeriale e oggi, con lo stato avanzato di liquidazione dell'Ente, si pone il problema della ricollocazione del personale in esubero, che conta un numero di 8 docenti. 

Il rappresentante dei docenti presente all’incontro ha formulato alcune proposte praticabili in tempi stretti e risolutive di questa gravissima situazione, docenti da anni senza stipendio e con altrettanta incertezza per il futuro, e precisamente: utilizzare i posti che si renderanno disponibili e vacanti a seguito delle cessazioni dal prossimo 1/11/2016 o, in alternativa e/o in aggiunta, ricollocare i docenti del Pergolesi nei posti disponibili e vacanti all’ex ISSM “Braga” di Teramo diventato statale dall’aprile 2015. L’Amministrazione ha rappresentato la non condivisione di simili soluzioni poiché mancanti del necessario supporto normativo che metta al riparo da possibili contenziosi. Entro luglio si dovrebbe avere un quadro più chiaro sulla soluzione che potrebbe passare anche dalla richiesta ai Conservatori di presa in carico di quel personale. La FLC, nella persona di Paola Poggi, conferma la preoccupazione per la situazione non più sopportabile, sottolinea la debolezza di una richiesta così formulata alle Istituzioni da parte del Commissario, ancorché avallata dall’Amministrazione centrale, e, in considerazione anche del numero esiguo di docenti da sistemare, propone l’utilizzo delle cattedre ad oggi inattive, ovvero “nascoste”, ritenendo che se fino ad oggi (e da parecchi anni) non sono state utilizzate, le istituzioni non ne hanno ravvisato la necessità didattica. La FLC ritiene che l’operazione possa anche essere sostenuta finanziariamente poiché trattasi di impegno finanziario assai modesto. 

L’UNAMS, propone di sottoporre al MEF la possibilità di un allargamento di organico per quel numero di personale in esubero, alla luce del fatto che gli organici sono fermi a prima del 1999.

Il dott. Livon replica sottolineando l’intenzione di trovare una soluzione, anche se al momento non ne risulterebbe una definitiva. Conferma l’impegno per non procrastinare ulteriormente la soluzione.

In merito alla situazione “finanziamenti”, informa i presenti che è al parere del Gabinetto del Ministro la scheda tecnica per la ripartizione dei finanziamenti per il funzionamento delle Istituzioni statali - € 12,450 mln per il 2016, ovvero –2% rispetto al 2015 che è stato di € 12,7 mln. Sono stati introdotti criteri innovativi, in minima parte rispetto al passato esercizio finanziario, diversificati per i quattro settori (conservatori, aa.bb.aa., and e anad, isia), sarà preso in considerazione: il finanziamento assegnato nel 2015, l’avanzo di amministrazione al 31/12/2014, non sarà più considerato il fondo cassa che invece era dato obbligatorio dalla legge di stabilità del 2015 e ciò rende più sostenibile la nuova ripartizione che tiene conto dei ritardi nell’erogazione del passato anno causata anche dal lungo iter burocratico conclusosi con decreto interministeriale. Per il corrente anno sarà sufficiente il solo decreto MIUR. Ha precisato che la ripartizione avrà una soglia di salvaguardia e sarà integrata in relazione alla situazione di ogni istituzione e secondo parametri oggettivi.

Il dott.Livon precisa inoltre che, per quanto riguarda i finanziamenti del corrente anno finanziario, tenuto conto del previsto calo di risorse pari al 2%, sta pensando a migliorare i parametri valutativi quali:

  • numero degli studenti,
  • numero dei corsi,
  • numero degli studenti esonerati dal pagamento delle tasse,
  • numero di studenti stranieri,
  • numero di mobilità Erasmus,

a cui aggiungere il numero dei mq delle sedi.

Quest’ultimo punto anche in relazione ai problemi relativi agli enti locali e in particolare al fatto che le Province che non coprono più le spese di gestione.

I finanziamenti disponibili per gli Istituti Superiori di Studi Musicali per il corrente anno sono € 10 mln, per il prossimo saranno € 5 mnl e per il 2015 sono stati € 7,9 mln. Anche per queste istituzioni si confermano i criteri del passato che ovviamente vanno tarati avendo a riferimento la variazione dei finanziamenti, in particolare, per il corrente anno si intende assegnare € 8 mln alle istituzioni per il funzionamento con un “occhio di riguardo” alle situazioni di particolare sofferenza, e destinare € 2mln per interventi straordinari.

La situazione di questi Istituti è una situazione positiva che renderà sicuramente più semplice un percorso di statizzazione.

In conclusione si affronta anche la situazione delle Accademie di Belle Arti storiche legalmente riconosciute che avranno un finanziamento complessivo di 4mil di euro.

La FLC fa notare che il parametro dei metri quadri non è un parametro utilizzabile, perché non è rappresentativo del reale costo di gestione delle Istituzioni, ritiene invece che, ad esempio, i costi dei laboratori delle Accademie di Belle Arti siano un dato oggettivo e qualificato, da tenere in giusta considerazione. Un laboratorio ha costi che vanno dagli aspetti strumentali, ai materiali di consumo, ai costi di smaltimento degli scarti, fino ai costi di movimentazione delle opere nei casi dei laboratori di restauro. Infine, per quanto riguarda le Accademie legalmente riconosciute “cosiddette storiche”, è necessario fare una valutazione fra quelle che hanno adottato il CCNL AFAM e i contratti di assunzione anche a tempo determinato e quelle che, invece, adottano nella maggior parte altre forme contrattuali. I costi di gestione sono ovviamente molto pesanti per le prime e vanno di conseguenza considerati come dato qualificato.

Il dott. Livon registra la critica in merito, ammette che ad oggi il MIUR non ha una valutazione precisa del problema e che il parametro dei mq sarebbe una soluzione tampone.

Sempre la FLC sottolinea che sarebbe sufficiente una valutazione media dei laboratori per evitare che questo costo ricada quasi in toto sulle spalle degli studenti e delle loro famiglie.

UNAMS chiede un paragone con i fondi destinati all’Università e viene risposto che lì il taglio è nell’ordine del 5%.

Si affronta anche il problema della gestione dei fondi per garantire la docenza negli ISIA e si fa notare che, visto il limite fissato per legge sul rinnovo dei contratti di collaborazione, si andrà incontro ad un problema di difficile soluzione. L’Amministrazione informa che avrà a breve un incontro con i direttori degli ISIA proprio sulla questione. La FLC chiede di poter quindi affrontare in un secondo momento, ma a tempi brevi, una situazione così delicata che mette in grandissima difficoltà le quattro istituzioni.

In merito al tema del personale l’intenzione del MIUR è di riprendere il processo di stabilizzazione previsto per le graduatorie nazionali GET, GNE, ex Legge 143 a fronte dei pensionamenti che sono previsti il prossimo 1 novembre.

È in attesa di firma il decreto con il quale si chiede la stabilizzazione dei docenti inclusi nelle graduatorie GET, GNE ed ex Legge 143 sui posti disponibili e vacanti negli organici 2015/2016 e 2016/2017. Anche il personale Tecnico e Amministrativo rientra in questo progetto di stabilizzazione per tutti coloro che hanno maturato il requisito previsto, ovvero: 24 mesi per i coadiutori e gli assistenti amministrativi, e 36 mesi di servizio per i collaboratori e i direttori di ragioneria.

La FLC a questo proposito, e in relazione alla situazione in progress degli organici del personale tecnico e amministrativo in via di registrazione da anni, chiede che si chiuda con celerità tale operazione in quanto è assolutamente preliminare all’individuazione degli aventi diritto. Si associa alle richieste avanzate dagli altri Sindacati e precisamente ribadisce l'esigenza che in tempi brevi sia diramata una nota con la quale si ricorda alle Istituzioni che:

  • devono procedere a formare e /o aggiornare le graduatorie interne del personale tecnico e amministrativo, 
  • sia precisata la possibilità per coloro che hanno maturato il requisito della stabilizzazione di presentare domanda di proroga del contratto in essere.
  • siano definitivamente liberati gli eventuali posti bloccati per la mobilità del personale delle provincie in analogia a quanto sta avvenendo per il comparto Scuola.

La UIL ricorda che la redazione delle graduatorie interne è obbligatoria ma che purtroppo non è un dato diffuso.

ABC chiede che siano esclusi dalla mobilità per il prossimo anno accademico i posti di coloro che hanno maturato il diritto alla stabilizzazione. Inoltre critica fortemente il fatto che ancora una volta si assiste alla mobilità del personale, in particolare del personale docente, secondo criteri e modalità ampiamente superate dalla trasformazione del comparto AFAM e propone che si proceda a stipulare un accordo Amministrazione e Sindacati che ponga rimedio e definisca un modello coerente con l'assetto del nuovo sistema.

In linea di massima tutti i Sindacati presenti convengono sulla esigenza di recuperare i 16 posti congelati nel 2014/2015 poiché l’obolo alle casse dello Stato è stato abbondantemente versato, ed evidenziano l'urgenza di procedere a stabilizzare il personale tecnico e amministrativo a partire dal prossimo 1 novembre 2016 . Ritengono infine, che gli organici funzionanti nel 2015/2016 e che vedono in servizio personale che ha maturato il diritto alla stabilizzazione, non siano soggetti a conversioni o altre operazioni che vedrebbero leso un diritto maturato ma non agito per le motivazioni suddette.

Il dottor Livon prosegue nella esposizione degli argomenti all’ordine del giorno e affronta la questione “organici, conversioni e mobilità”.

È intenzionato a diramare una nota che agevoli l’esplicazione delle competenze e dell’autonomia delle Istituzioni e nel contempo salvaguardi docenti e didattica. 

Ritiene che vi debba essere un passaggio formale con relativa delibera per la definizione, composizione ed eventuale conversione o congelamento di cattedre rispetto alla dotazione organica dell’Istituto, sia nei consigli accademici che nei consigli di amministrazione. La nota ministeriale è in uscita, presumibilmente la prossima settimana e prevederà che le Istituzioni possano assumere le loro decisioni entro la prima settimana di luglio. Come già sperimentato in passato, è un passaggio delicato e di grande responsabilità e per questo l’Amministrazione intende comunicare regole comuni da seguire e porre dei “limiti” percentuali alle conversioni e ai congelamenti in relazione ai posti vacanti in ogni singola istituzione e ciò anche per salvaguardare, nei limiti del possibile, il personale in servizio.

Le procedure di mobilità si dovrebbero risolvere in un arco temporale compreso fra metà luglio e la prima settimana di settembre, ovviamente secondo le procedure già in essere nei passati anni. L'obiettivo è quello di completare tutte le operazioni entro settembre.

Successivamente si dovrebbe procedere per la scelta di sedi da parte della graduatoria nazionale ex Legge 128, per la quale la FLC chiede subito, o almeno entro luglio p.v., una nota per la proroga dei contratti fino ad avente diritto.

La FLC, ma non da sola, evidenzia l’incongruità di norme e criteri che disciplinano la mobilità del personale sulla base di regole definite nel lontano 2012 e che oggi non hanno più alcuna ragion d’essere. La responsabilità di questo “ritardo” sta ovviamente tutta in capo al Ministero che, nonostante le richieste e le proteste, non ha mai avviato l’iter per la definizione di nuove regole. 

In tal senso tutte le sigle sindacali chiedono quali scenari il MIUR stia profilando per dare stabilità al sistema, come si intenda procedere rispetto al compimento della riforma e più nello specifico quale soluzione sia prevedibile per il precariato ex Legge 128, visto che ad oggi purtroppo manca il regolamento per il reclutamento previsto dalla Legge 508/99.

Si sottolinea l’esigenza di una norma transitoria di immissione in ruolo, visto che sono diversi i temi che vanno affrontati per stilare un regolamento che possa essere operativo, non ultimo la preparazione di precise griglie valutative per i vari campi disciplinari (come da sempre richiesto dalla FLC) e il tipo di riordino generale del sistema che il Ministro intende operare. 

La FLC sottolinea la necessità di stabilire una tempistica credibile perché, nel frattempo, il nuovo precariato in servizio ed escluso dalle graduatorie nazionali, ha a sua volta maturato in molti casi i 36 mesi e,ovviamente, visto che ricopre posti vacanti ha maturato presumibili aspettative avvalorate dalla normativa vigente. La graduatoria ex Legge 128 è formata da docenti che hanno un minimo di 6 anni di servizio senza soluzione di continuità e in tempi stretti hanno necessità di ricevere chiare risposte alle prospettive future ma anche, aspetto da non sottovalutare, perché la soluzione del problema va a salvaguardare la didattica nei suoi tratti identitari, ovvero quel minimo di continuità che per questi settori è determinante. 

Il dott. Livon prende atto del problema, ammette che si stiano valutando possibili soluzioni, senza però entrare nel merito, perché non di sua competenza, ma più di competenza "politica".

Esauriti i punti prefissati all’ordine del giorno, si chiedono aggiornamenti in merito alla gravissima situazione dell’Accademia di Reggio Calabria dopo le note vicende di proteste, sospensioni delle cariche e altro ancora. L’Amministrazione risponde che sta valutando la situazione e giungendo ad una decisione della quale però non se ne conosce ancora l’esito, in definitiva ha “non risposto” mantenendo assoluto riserbo.

Da ultimo, ma non di secondaria importanza, la FLC ha posto il problema docenti di seconda fascia e il diritto all’elettorato passivo negli Istituti AFAM.

È una battaglia culturale e di difesa della professionalità di questi docenti che sono considerati a fasi alterne: bravi e qualificati professionisti e quindi docenti a pieno titolo, senza però la retribuzione corrispondente, quando sono indispensabili per la nuova offerta formativa, oppure portatori di molti doveri quando la complessa e talvolta “creativa” burocrazia si impegna per limitarne i diritti. Vi sono stai episodi recenti che hanno coinvolto istituzioni e burocrazia, ma tutto a macchia di leopardo e senza fondamento giuridico consolidato.

L’Amministrazione ha risposto che laddove le istituzioni hanno rivolto quesiti o proposto modifiche di statuto (ved. Acc.BB.AA. di Catanzaro) si sono limitati ad applicare la sentenza del Consiglio di Stato 6839/2011.   

La FLC con disappunto ha esplicitato la propria contrarietà a tale scelta che azzera una conquista che si riteneva ormai al riparo da incursioni barbariche visto che vi sono docenti di seconda fascia che hanno completato da poco il loro mandato di direzione (regolarmente nominati con decreto del Ministro e sono il Conservatorio di Bologna e quello di Torino) o che attualmente dirigono con competenza le Istituzioni AFAM (ved. Acc.BB.AA di Macerata), dimostrando che la storia di questo profilo di docenza è caratterizzata da qualificata rappresentanza. L'Amministrazione invece pone in essere, nello specifico, un atteggiamento burocratico e umiliante per i docenti di seconda fascia.

Bisogna reagire con gli strumenti che la normativa vigente mette a disposizione, a partire dalla sentenza del Tar delle Marche (74/2013) che giustamente non ha considerato vincolante la citata sentenza del Consiglio di Stato maturata probabilmente a normativa in itinere e non aggiornata, ritenendo invece prioritaria l’autonomia delle Istituzioni, e dei rispettivi Statuti, e di conseguenza ha confermato all’attuale direzione dell’ABA di Macerata, un docente di seconda fascia.

I problemi sul tappeto sono tanti e molto complessi e per questo motivo è auspicabile un atteggiamento inclusivo di tutte le forze, che tenga conto della storia, degli atti ministeriali prodotti in merito dal 1992 ad oggi ed in particolare dal 2005: la storia è lunghissima ma evidentemente per qualcuno poco significativa!