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AFAM e conto annuale 2021: istituzioni in difficoltà e ritardi nella chiusura della rilevazione

Il caricamento dei dati dovrebbe completarsi entro metà settembre.

24/08/2022
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La Ragioneria Generale dello Stato (RGS) ha tra gli obblighi istituzionali quello di effettuare la rilevazione del “Conto annuale”, riguardante la consistenza del personale e le relative spese sostenute dalle Amministrazioni pubbliche. Tali informazioni costituiscono la base informativa ufficiale per le determinazioni di Governo e Parlamento anche ai fini della quantificazione dei costi dei rinnovi contrattuali.

Il conto annuale 2021 è particolarmente rilevante perché sulla base di questi dati si quantificheranno i costi per i contratti collettivi nazionali per il triennio 2022-24 (ricordiamo che per il comparto Istruzione e Ricerca sono state appena avviate le trattative per il triennio 2019-2021!).

A tal fine la RGS emana ogni anno un’apposita circolare. Per il conto annuale 2021, la circolare è la n. 25 del 10 giugno 2022 con un corposo allegato. La circolare ha fissato come termine per l’invio dei dati, il 20 luglio.

Da quest’anno vi è una importante novità per l’Afam. Infatti, per la prima volta, la rilevazione non avverrà più tramite un unico modello aggregato trasmesso dal ministero vigilante (MUR), ma le singole istituzioni saranno tenute all’invio dei propri dati. A tal fine si è provveduto all’inserimento delle istituzioni nell’anagrafica degli enti tenuti alla rilevazione del conto annuale e ad associarle alle Ragionerie Territoriali dello Stato (RTS) come uffici di controllo di primo livello competenti per territorio. Inoltre per ciascun ente è stata creata un’utenza per il referente indicato dal MUR, al quale si possono eventualmente aggiungere altre su richiesta dell’istituzione. A tal fine il Ministero dell’Università e della Ricerca con nota 3445 dell’11 marzo 2022 aveva fornito le indicazioni per la comunicazione dei nomi e dei dati dei referenti.

L’effetto di questa novità è che sul conto annuale 2021 dovrebbero essere presenti i dati disaggregati delle 82 istituzioni statali Afam, mentre il MUR si sgrava del compito di aggregare i dati dell’intero settore.

Le cose non stanno andando lisce. Ad oggi, a più di un mese di distanza dalla scadenza del 20 luglio, risultano caricate circa la metà delle tabelle di spesa delle istituzioni. Entro fine agosto dovrebbero essere inserite tutte le tabelle, consentendo alle singole istituzioni di completare il caricamento dei dati entro metà settembre. Spetterà alle RTS effettuare il controllo di primo livello mentre l’UCB (Ufficio Centrale di Bilancio) del MUR verificherà la correttezza delle informazioni acquisite.

Tutto quanto sta avvenendo senza comunicazioni ufficiali né della RGS, né del MUR e neanche congiunte. Di fatto il superamento della data del 20 luglio non è mai stata comunicato alle istituzioni che stanno operando alla cieca chiedendo informazioni alle ragionerie territoriali le quali, spesso, non sono in grado di fornire risposte. Un cambiamento di questo genere doveva essere accompagnato da iniziative informative/formative. Si tratta sicuramente di un campanello d’allarme: evidentemente si pensa che l’autonomia di istituzioni che hanno mediamente dimensioni e personale assai limitati, sia un mero trasferimento di pratiche e adempimenti burocratico-amministrativi.