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Abilitazione scientifica nazionale per la docenza universitaria: pubblicati i risultati della prima tornata

La FLC CGIL promuove un’azione di tutela per chi ritiene lesi i propri diritti.

30/03/2017
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Lo scorso ottobre ha preso avvio il nuovo ciclo delle abilitazioni scientifiche nazionali per il ruolo di professore ordinario e di professore associato.

L’abilitazione, che consiste nell’attestazione di qualificazione scientifica per ricoprire il ruolo di professori di I e II fascia, è un requisito necessario per l’accesso ai rispettivi ruoli docente attraverso le ordinarie procedure concorsuali.

Per introdurre i docenti alle procedure dell’abilitazione scientifica nazionale abbiamo preparato un vademecum.

I lavori delle commissioni nazionali di valutazione hanno preso avvio a dicembre e in questi giorni cominciano ad essere pubblicati i primi risultati.

Il nuovo sistema delle abilitazioni prevede che il raggiungimento di due valori soglia su tre sia un requisito indispensabile per la partecipazione alle procedure di abilitazione, insieme al possesso di almeno tre tra i titoli individuati dalla commissione. 

I primi risultati pubblicati rivelano un numero alto di domande che sono state bocciate benché rispondenti ai requisiti richiesti. 

Molto spesso, il diniego è motivato dalla mancanza di congruità tra i lavori scientifici e il settore concorsuale per il quale si partecipa, in altri casi la motivazione attiene alla valutazione negativa circa l'"impatto" delle pubblicazioni.

Nelle precedenti tornate il contenzioso suscitato dalle procedure di abilitazione è stato elevato e molti sono stati i ricercatori che hanno potuto far valere le proprie ragioni solo attraverso un ricorso giudiziale. Per questo motivo è necessaria una attenta valutazione, condotta caso per caso, all'esito della quale è possibile valutare l'opportunità/necessità di avviare un percorso di tutela individuale.

La FLC CCGIL, tenuto conto della rilevanza delle procedure di abilitazione e la necessità di assicurare ad esse valutazioni corrette e trasparenti, mette a disposizione le proprie strutture vertenziali territoriali per la consulenza e le azioni di tutela a favore dei ricercatori, che ritengano di non aver ottenuto la corretta valutazione.

Per gli eventuali ricorsi, che realizzano, quindi, forme di tutela individuale, il Foro competente è il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, dove i ricorsi vanno depositati entro 60 giorni dalla pubblicazione dei risultati che riguardano il singolo ricorrente.

Coloro che sono interessati a ricevere consulenza e supporto per valutare l'opportunità/necessità di avviare un eventuale percorso di tutela, possono rivolgersi alla più vicina sede territoriale della FLC  CGIL.