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Vertenza estero: lo stato dell'arte

Si ritiene utile affrontare per punti l’attuale stato della trattativa e della vertenza relative al personale della scuola in servizio presso le nostre istituzioni scolastiche all’estero

16/03/2000
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Si ritiene utile affrontare per punti l’attuale stato della trattativa e della vertenza relative al personale della scuola in servizio presso le nostre istituzioni scolastiche all’estero.

Destinazione :
Nulla lascia pensare che il Ministero degli Affari Esteri voglia onorare l’impegno assunto anche in sede A.RA.N. rispetto al ritiro dell’art.9 del d.d.l. n.4149-B (atto Senato).
L’Amministrazione del MAE, con tale articolo, nel riproporre e sostenere un intervento legislativo sulla materia della destinazione all’estero ( materia appena ridefinita contrattualmente ), ha trascinato il Governo in una posizione di grossa contraddizione rispetto ai recenti principi legislativi a sostegno della contrattazione nel settore pubblico.
Si interviene infatti sul "personale da destinare alle istituzioni scolastiche e universitarie all’estero" a pochi giorni dall’entrata in vigore di uno specifico contratto che riguarda la medesima materia.
La nostra organizzazione, con forte spirito unitario, ha costruito sulla questione una serie di iniziative.
Prima fra tutte, va posta quella del Convegno sulla "riforma delle Istituzioni scolastiche all’estero" tenuto il 25-2 c.a.- grazie alla quale, tra l’altro, si è aperto, sull’argomento dell’invio all’estero, un imprevisto spazio di discussione in Parlamento.
Continue sollecitazioni sono state effettuate nei confronti dei Gruppi parlamentari, dei Presidenti e dei Vicepresidenti delle competenti Commissioni della Camera e del Senato. Impegno non indifferente è stato attivato nella "costruzione" di incontri con forze politiche, con la Segreteria del Presidente della Camera, con il Sottosegretario di stato agli Affari Esteri Danieli etc..
Sono stati coinvolti i Ministri della P.I. e della Funzione Pubblica, l’A.RA.N. , la Confederazione.
Le suddette iniziative insieme alla mobilitazione della categoria, al coinvolgimento della FILEF, alla indizione, si spera immediata, dello sciopero dovrebbero sortire risultati.
Indubbiamente il Ministero degli Affari Esteri ha , nella fattispecie, svolto con il solito zelo degno di miglior causa, un compito generale di disinformazione non indifferente.
Non ha mai citato, nelle sedi opportune, la circostanza di aver "convenuto" con le OO.SS Scuola , appena il 24-2-2000, anche sulla materia della destinazione all’estero permettendo la sottoscrizione definitiva della "sequenza contrattuale" specifica.
Non ha mai citato l’esistenza, di un "patto" contrattuale (accordo successivo al contratto 1995) firmato l’11-12-96 che ha regolamentato tra l’altro anche la materia suddetta e che ha permesso di rendere trasparenti le operazioni di invio garantendo un avvicendamento efficace, una pausa tra un mandato e l’altro e una congrua fase di transizione.
Si è ben guardato poi dal riferire che il Consiglio di Stato ha ufficialmente riconosciuto valido il contenuto di detto "patto".
Si tratta dello stesso Consiglio di Stato i cui pareri, in altre circostanze hanno rappresentato, per il Ministero degli Affari Esteri riferimento equiparabile a quello legislativo.
E’ toccato soprattutto alla nostra organizzazione documentare ed illustrare, nelle sedi deputate, la normativa pertinente.
Il dibattito emerso nelle riunioni effettuate nelle varie sedi estere e i documenti inviati alle istanze competenti hanno ben rappresentato sull’argomento in questione il grosso dissenso del personale della scuola in servizio all’estero.
Si aggiungerà certamente l’altrettanto forte dissenso di quanti , inseriti in graduatoria permanente, rischiano di vedere svanire ogni loro aspettativa in previsione dell’annullamento del sistema attuale di invio e della formazione di un’altra graduatoria affidata ad un unilaterale regolamento MAE .
Come organizzazione CGIL, riteniamo che lo sciopero generale del personale della scuola interessato rappresenti ormai uno strumento da mettere in campo insieme alle altre iniziative già in atto salvaguardandone il carattere unitario.
Peraltro i tempi sono ormai strettissimi.

Circolare collegio dei docenti
Si finalmente riusciti ad eliminare le soggettive convinzioni del MAE sul riconoscimento, sulla costituzione e sulle competenze del Collegio dei docenti all’estero e si è peraltro finalmente sciolto il nodo della modalità di partecipazione al collegio suddetto del personale nominato dagli Enti o dai privati.
La nostra organizzazione ha fortemente voluto poi l’individuazione di un momento circoscrizionale di confronto e di costruzione della offerta formativa.
Il personale del contingente impegnato nelle varie tipologie di intervento ,in presenza di un "capo di istituto" anche di non diretto riferimento, potrà riunirsi almeno due volte l’anno per programmare le linee generai delle attività di circoscrizione.
E’ una scelta da privilegiare anche in presenza di costituzione di "collegi canonici".

Funzioni obiettivo
E’ abbastanza avanzata la fase di discussione per definire, col contratto nazionale integrativo, le modalita’ di assegnazione delle 60 funzioni-obiettivo da scegliere nelle aree di cui all’art.28 del CCNL e da retribuire con la somma di L.3.000.000.
Per l’anno 1999972000 le assegnazioni dovranno tener conto della programmazione delle attività e dei progetti già avviati dai collegi dei docenti.
Come già detto, la riunione dei docenti (seppur assegnati a istituzioni scolastiche diverse corsi, scuole straniere, scuole internazionali, scuole bilingue, scuole legalmente riconosciute) a livello circoscrizionale convocata comunque almeno due volte l’anno, ha la finalità di individuare gli obiettivi programmatici e il POF di consolato.
E’ appena il caso di sollecitare le strutture ad attrezzarsi subito per valorizzare lo strumento e per applicare correttamente la circolare in questione.
I collegi dei docenti dovranno rapidamente identificare le funzioni obiettivo di cui vorranno avvalersi, dovranno definire le competenze e i requisiti professionali necessari e , tra l’altro, dovranno designare i docenti cui assegnare tali funzioni tra coloro che ne abbiano fatto domanda e abbiano dichiarato disponibilità.
Nel contempo va verificata la costruzione dei progetti finalizzati al miglioramento dell’offerta formativa ed al superamento del disagio scolastico i cui oneri, peraltro posti a carico del contratto metropolitano, ammontano a 2.800.000.000 di lire su base annua.

Trattamento economico supplenti
Con la firma definitiva della sequenza contrattuale per l’estero viene affrontato il tema del nuovo trattamento economico del personale con rapporto di lavoro a tempo determinato.
Ferma restando la questione della retribuzione per il personale residente (bisognerà definire tale qualifica ) nei fatti, verrà esteso all’estero la normativa vigente in Italia per quanto riguarda la stipula dei contratti a tempo determinato con i connessi benefici (assenze , ferie, 13^ mensilità, pagamento durante la sospensione delle lezioni che si trovi all’interno del periodo di nomina etc.).
Il limite di 45 giorni per la durata massima dei contratti viene abolito.
Il conferimento delle "supplenze" avverrà oltre che per assenza del titolare anche per la copertura di posti di insegnamento del contingente temporaneamente vacanti e degli spezzoni di orario.
Piena certificazione quindi e totalità dei diritti sanciti con contratto metropolitano.
Fra breve saranno affrontati anche i temi della equiparazione piena della normativa dei "supplenti" all’estero con quella dei supplenti metropolitani per superare alcune "stranezze" presenti nel decreto sull’ISE.

Mobilità e definizione contingenti
E’ aperta la discussione per la definizione del contratto sulla mobilità per l’anno scolastico ed accademico 1999/2000.
Come organizzazione CGIL abbiamo già avanzato la richiesta di abolire o almeno di contenere i requisiti richiesti per l’accesso alla mobilità nonché di equiparare al massimo la tabella di valutazione a quella del contratto generale sulla mobilità.
Per quanto riguarda il contingente segnaliamo la necessità di attenersi a quanto previsto dall’art. 11 e soprattutto 12 della sequenza per l’estero.
Dalla semplice informazione, l’asse delle relazioni si è ormai spostato infati verso la partecipazione, la concertazione, l’intesa sia a livello di Consolato che a livello di ambasciata se ricorre il caso.

Restituzione in territorio metropolitano
Per quanto riguarda il rientro in territorio metropolitano la nostra organizzazione ha osservato che il telespresso che indicava la possibilità di segnalare, per il rientro in Italia, almeno tre sedi anche di provincie diverse era errato in quanto non si era tenuto conto delle variazioni intervenute nell’accordo generale sulla mobilità .
Siamo intervenuti anche a livello di Ministero della P.I..
La soluzione individuata potrebbe essere quella di attribuire la precedenza assoluta nella assegnazione di sede in un provincia scelta dall’interessato con la domanda di rientro.

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