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Scuole italiane all’estero: definita l’ordinanza ministeriale sugli esami di stato

Maggiore flessibilità per la costituzione delle commissioni e per le sessioni d’esame. La FLC CGIL dichiara soddisfazione per le soluzioni adottate che rispettano le nostre richieste.

08/06/2020
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Sentito il Ministro dell’Istruzione, il 6 giugno scorso è stato emanato l’apposito decreto a firma del Ministro degli Esteri per gli adattamenti degli esami di Stato rispetto a quanto disposto per il territorio metropolitano.

In particolare, il decreto introduce adattamenti all’OM 197/2020, e alle OM 9, 10 e 11 del 16 maggio 2020 (concernenti rispettivamente “gli esami di Stato nel primo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2019/2020”, “gli esami di Stato nel secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2019/2020“, “la valutazione finale degli alunni per l’anno scolastico 2019/2020 e prime disposizioni per il recupero degli apprendimenti”).

Le modifiche si rendono necessarie vista l’eterogeneità delle situazioni dei Paesi in cui le scuole operano e l’impossibilità e inopportunità di inviare in missione personale, sia estero su estero che dall’Italia all’estero.

Cosa prevede il decreto

Le soluzioni proposte nel decreto riguardano innanzitutto i Presidenti di commissione, che saranno sì “esterni” rispetto alla classe ma non necessariamente rispetto all’istituzione scolastica, per evitare spostamenti del personale scolastico da un Paese all’altro, come avverrebbe di regola. Pertanto, nelle scuole statali all’estero, sarà il dirigente scolastico della stessa scuola a svolgere le funzioni di Presidente (o in assenza un docente del contingente interministeriale).

Nelle scuole paritarie, in un'ottica di flessibilità, oltre a dirigenti e docenti del contingente interministeriale dello stesso Paese o di un Paese limitrofo, in casi eccezionali, potrà essere designato come presidente della commissione il coordinatore didattico o un altro docente non ministeriale in servizio presso l’istituzione scolastica (ma non nella classe d’esame).

Per i commissari dell’esame conclusivo del II ciclo, è previsto che siano tutti interni, come stabilito anche per il territorio nazionale. Tuttavia, con riguardo ai commissari delle discipline che dovevano essere oggetto della prima e della seconda prova scritta, la cui presenza in commissione in Italia è obbligatoria, per le scuole italiane all’estero è stata inserita una forma di ulteriore flessibilità, prevedendo la loro presenza come possibile e preferibile ma non obbligatoria, anche in quanto diversi docenti sono attualmente in Italia in base all’art. 186 del D.P.R. 18/1967 e potrebbero non potere rientrare nelle Sedi (alcune delle quali particolarmente disagiate) prima dell’inizio degli esami: in questo caso sarà il consiglio di classe a decidere sulla sostituzione (quindi anche della disciplina).

In analogia a quanto può essere stabilito in territorio regionale dai Dirigenti degli Uffici Scolastici regionali, il Capo dell’ufficio consolare potrà disporre lo svolgimento degli esami di Stato in modalità telematica nella circoscrizione consolare di pertinenza, con riguardo alle specifiche situazioni territoriali e alle norme in vigore nel Paese di riferimento. Dove sia possibile l'esame in presenza, è fatta salva anche la possibilità, da parte dei singoli commissari o da parte degli studenti, di partecipare all’esame in modalità telematica sincrona (in questo caso su decisione del Presidente di commissione).

Un ulteriore adattamento è stato previsto per i candidati esterni, la cui ammissione all’esame di Stato è subordinata al superamento in presenza degli esami preliminari di cui all’articolo 14, comma 2, del decreto legislativo n. 62 del 2017: il decreto allegato prevede che le sessioni si terranno in coda agli esami dei candidati interni, di modo da potere compattare le sessioni di esame (dunque non a partire dal 10 luglio 2020, come invece previsto in Italia).

Per quanto riguarda gli esami di idoneità per l’ammissione alle classi intermedie di tutti i gradi scolastici, nonché gli esami integrativi per l’ammissione alla frequenza delle successive classi intermedie della scuola secondaria di secondo grado, è prevista la possibilità che siano svolti interamente in modalità telematica sincrona, su disposizione del capo dell’ufficio consolare. È inoltre prevista, anche in questo caso, la partecipazione in modalità telematica sincrona da parte di singoli commissari o da parte degli studenti, se impossibilitati a raggiungere la scuola o a lasciare il proprio domicilio.

Per le scuole che seguono il calendario australe, con esami di Stato a novembre/dicembre 2020, il decreto stabilisce che la composizione della commissione sia la stessa che per il boreale, con commissari tutti interni e presidente esterno.

Tempistica per la definizione del calendario e per le nomine

I Capi degli gli Uffici consolari in indirizzo comunicheranno entro e non oltre le 12 dell’11 giugno se, tenuto conto della diffusione dell’epidemia Covid 19, si intenda disporre lo svolgimento dell’esame di stato interamente in modalità telematica nella circoscrizione di competenza.

Le scuole italiane secondarie di I e II grado dovranno inoltre inviare al MAECI entro lo stesso termine:

  • i nominativi dei candidati interni ed esterni di I e di II grado;
  • i calendari degli esami di Stato per le scuole secondarie di I grado;
  • i calendari degli esami di qualifica;
  • i calendari degli esami di Stato per le scuole secondarie di II grado;
  • la richiesta diplomi.

La nostra posizione

La FLC CGIL si ritiene soddisfatta per le soluzioni adottate, anche su richiesta del nostro sindacato, volte a garantire maggiore flessibilità allo svolgimento degli esami di stato in relazione alle diverse situazioni sanitarie.

Riteniamo di particolare importanza le decisioni dei Consolati, perché siano garantite le misure di sicurezza necessarie alla tutela della salute degli studenti e del personale scolastico.

La FLC CGIL ha per questo contestualmente richiesto la convocazione del tavolo sindacale per avere un quadro completo della situazione nelle sedi estere e per avviare la discussione sulla ripartenza dell’anno scolastico 2020/21.

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