Fism: si ricomincia dalle relazioni sindacali
Con le ultime delibere della Commissione Paritetica Nazionale vengono poste le premesse per la ripresa del confronto negoziale per il rinnovo del CCNL. Definita l’intesa sull’accordo quadro per la detassazione e ribadita la gerarchia delle fonti contrattuali.
Dopo mesi di ufficiale silenzio e grazie alla diplomazia sindacale, è ripreso il confronto negoziale tra le OO.SS. di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS ConfSal e la FISM che si è concretizzato con le delibere della Commissione Paritetica Nazionale del 4 giugno u.s.. Come è noto, infatti, dopo la vicenda relativa all’accordo ponte del maggio 2012 e nonostante gli impegni assunti in quella circostanza le relazioni sindacali con questa associazione sindacale si erano drasticamente interrotte per via di alcune pregiudiziali di carattere politico poste da questa associazione padronale imputabili per lo più ai ritardi da parte dello stato all’erogazione dei finanziamenti.
Posizione questa giudicata pretestuosa e ingiustificata dalle Organizzazione sindacali che hanno da sempre sostenuto la necessità di rinnovare il CCNL per non far sprofondare questo specifico settore verso un inaccettabile declino. Il che avrebbe favorito il formarsi di fenomeni distorsivi e contraddittori proprio sul versante contrattuale per la debolezza della normativa ancorata alla antecedente legislazione sul lavoro. Basti pensare alle spinte opportunistiche e ingiustificate di uscita dal contratto e dalle sue regole perseguite da alcune istituzioni di importanti territori.
Da qui l’idea delle Organizzazioni sindacali di proporre a tutte le associazioni datoriali e padronali la opportunità, per uscire dalla crisi, di addivenire ad un contratto unico del comparto che, unitamente alla richiesta di ammortizzatori universali per tutti e una rinnova lotta al lavo irregolare, argini il fenomeno del dumping contrattuale e degli altri fenomeni perversi che purtroppo continuano a connotare il mondo della scuola non statale complessivamente intesa. Richiesta questa che, sebbene sia stata accolta inizialmente dalle controparti datoriali con una certa titubanza, ha cominciato a rappresentare uno dei presupposti possibili per far uscire il comparto dalla crisi.
E’ in questo contesto, unitamente ad altre ragioni quali il diverso clima politico e sindacale, che sono state riattivate le relazioni sindacali con la Fism. Le delibere della Commissione Paritetica Nazionale vanno lette in questa direzione e pertanto rappresentano il primo passo per rilanciare la necessità di rinnovare il contratto e i contratti ovviamente verificando la praticabilità di un contratto unico di comparto.
Nel merito delle delibere della Commissione Paritetica Nazionale Fism vanno segnalati due importanti aspetti:
a) l’aver ribadito la centralità del CCNL come fonte primaria della contrattazione rispetto alla contrattazione di secondo livello e aver ribadito le materie entro le quali questa deve operare. Insomma è stata riprecisata e rafforzata in maniera vincolante la gerarchia delle fonti;
b) aver definito a livello nazionale l’accordo quadro sulla detassazione entro i cui parametri devono operare gli accordi regionali e territoriali.
Nei prossimi giorni ovvero entro il mese di giugno la Fism celebrerà il suo Congresso che dovrà ridefinire il suo assetto organizzativo e la sua politica. Dopo tale intervallo riprenderà il confronto negoziale per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. La vertenza interessa oltre quarantamila addetti occupati in oltre settemila istituzioni scolastiche ed educative.
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