"Rompiamo il silenzio", flash dalla scuola epocalmente riformata
La FLC CGIL continua a raccogliere contributi e documenti al punto di ascolto on line.
Tra i messaggi e le testimonianze che continuano ad arrivare al nostro punto di ascolto (rompiamoilsilenzio@flcgil.it) ce n'è una, pubblicata di seguito, che ci ha molto turbato, al punto che abbiamo avuto qualche esitazione se pubblicarla o meno. Ma non potevamo certo censurarla. Ci auguriamo solo che sia un caso raro.
Una scuola in un'area a rischio abbandonata a se stessa e "vigilata" per qualche ora al giorno dai carabinieri, impotenti anch'essi. Quello che dovrebbe un luogo di riscatto sociale e civile è sopraffatto da un manipolo di violenti non sappiamo se esterni alla scuola. Questa scuola avrebbe bisogno più delle altre di investimenti in denaro e personale e di sostegno del territorio. Ma le istituzioni non ci sono e lì dove ci sarebbe bisogno di più scuola vince la paura e la solitudine.
Da un istituto professionale…
Miscela esplosiva
Una scuola di frontiera in un quartiere ghetto del sud.
Un istituto professionale "a rischio".
Il precariato di docenti e personale ATA.
Il binomio Gelmini-Tremonti che in nome dell'efficientismo vuole "risparmiare" tagliando.
Gli antefatti
Banchi e sedie fuori della finestra
Petardi e fumogeni nella tromba della scala interna
Scorribande sui motori intorno e dentro il giardino della scuola
… ....
L'esplosione
Il personale che "non può e non deve" intervenire per le minacce, perchè non assunto e specializzato per "controllare" questi fenomeni, e perché ridotto al lumicino dai "tagli tremontiani".
I carabinieri chiamati per disperazione a supplire le carenze di personale(5 collaboratori scolastici in meno negli ultimi 2 anni) e che stazionano ogni mattina per quasi 2 ore all'ingresso della scuola per cercare di mantenere un po' d'ordine, ma che ovviamente non possono stazionare con continuità nella scuola.
Un tecnico che cerca di fermare una scorribanda.
Un pugno alla testa sferrato da dietro "all'infame" che provoca la rottura del timpano
Un "eroe del nostro tempo" ricoverato in ospedale per quasi un mese.
Riflessioni
Ma chi glielo ha fatto fare? Non poteva rimanere nel suo laboratorio e farsi i fatti suoi?
Costa di più un bidello, o come si dovrebbe dire più correttamente un collaboratore scolastico, (magari precario a 1000€/mese) o un carabiniere?
Ma perchè dobbiamo per forza "risparmiare"? Noi siamo la "quinta o sesta potenza economica mondiale" e non possiamo permetterci di assumere a tempo indeterminato bidelli, che possiamo formare a questo tipo di emergenze (proprio perchè a tempo indeterminato), pagandoli adeguatamente?
Noi non vogliamo risparmiare, vogliamo star bene e non rischiare.
Ma la scuola è da considerare ancora un investimento sul futuro?
Perché non risparmiamo sui ministri mandando a casa la Gelmini? Quanti bidelli potremmo assumere a tempo indeterminato con lo stesso costo?
Chi restituirà a Francesco (il nome è di fantasia) la tranquillità del proprio lavoro? Chi ripagherà la sua famiglia di tutto ciò che sta soffrendo?
Chi punirà il bullo di turno?
Alla fine Francesco pagherà perché nessuno gli aveva ordinato di fermare un deficiente che voleva dimostrare la propria "onnipotenza"?
(Andrea B.)
… da un liceo scientifico…
Sono la mamma di una ragazza frequentante la terza classe di un liceo scientifico che ha avuto la sgradita sorpresa di vedere aumentato il numero degli studenti di questa classe da 21 alunni, quali erano lo scorso anno, a 33, a causa del fatto che il CSA ha autorizzato una terza in meno per rispettare il numero minimo di 27 alunni per classe. Le difficoltà non sono poche, intanto per la difficoltà di gestire un numero così elevato di alunni, poi perché i 12 studenti aggiunti provenendo da un percorso scolastico diverso, non hanno la stessa preparazione, in molte discipline non hanno svolto gli stessi programmi e inevitabilmente si trovano indietro rispetto al resto. Gli insegnanti farebbero un torto ai "vecchi" alunni se rifacessero gli stessi argomenti e farebbero un torto ai "nuovi" se non li rifacessero!
Vogliamo vedere quante volte questi ragazzi potranno essere interrogati? Non ultimo il problema della sicurezza! Sono pigiati in un' aula certamente di dimensioni non adeguate, ma ci è stato risposto che non sono a disposizione aule più grandi!
Qualcuno, per favore, può dirmi come ci si può adoperare per protestare in maniera efficace?
Grazie, Marisa
Cronache precarie
Essere precario è una triste realtà vissuta da tanti anni nella speranza un giorno di prendere un ruolo(il tanto agognato posto fisso).
E invece…una scure di tagli epocali e terribili che mettono in mezzo alla strada onesti e umili lavoratori padri di famiglia come me.
Che fregatura: quando è arrivato il mio turno dovevo scegliere un posto inesistente!!!!! Illudersi di prendere un posto che non c'è. Andarsene con un semplice fogliettino dove vengono scritte queste crude parole: IMPOSSIBILITA' DI SCELTA PER ESAURIMENTO POSTI.
Non ho riscontrato NESSUNA particolare unione. Ognuno pensa al proprio orto! A discapito mio e di tanti altri "disperati" come me che di punto in bianco si sono ritrovati nel più totale ed umiliante abbandono...se questa è la fine nostra e della scuola, rabbrividisco solo al pensare agli ulteriori licenziamenti futuri. Quando è toccato il mio turno erano le ore 19.00 del 03/09/2010. Alle ore 19.15 circa mi sono ritrovato DISOCCUPATO. Ero un Assistente tecnico. Ora sono DISOCCUPATO, con una famiglia (quasi TRE FIGLI) da sfamare e con la consapevolezza di essere stato abbattuto senza pietà dalle leggi del mio Stato, della mia Patria Italia!
(Andrea S.)
Non mancano però le reazioni, le prese di posizione, le mobilitazioni
Cominciamo con un articolato documento che giunge dagli ATA di Piacenza.
IL PERSONALE ATA PER LA DIFESA E LA QUALITA' DEI SERVIZI DELLA SCUOLA STATALE:
Il personale Ata riunito in assemblea sindacale indetta dalla FLC Cgil di Piacenza all'inizio del nuovo anno scolastico 2010-2011
nella convinzione che la scuola statale costituisce uno dei luoghi più alti per l'elaborazione e la trasmissione della cultura e un luogo fondamentale per il confronto fra le generazioni e la crescita e lo sviluppo del Paese
considerato che si trova ad operare in una situazione di grave difficoltà e incertezza in ragione dei tagli al personale, alle risorse finanziarie, alla quantità/qualità dell'offerta formativa e al costante aumento della precarietà
rileva quanto segue
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La seconda tranche di tagli (15.167 unità) operata dal regolamento sugli organici Ata sguarnisce le scuole come presidi culturali, le quali non saranno in grado di assicurare una offerta formativa lunga e ricca e non potranno garantire talora la stessa sicurezza, sorveglianza e assistenza di base agli alunni con disabilità;
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L'aumento del numero del personale supplente a causa della mancata assunzione di personale di ruolo determina discontinuità dei servizi amministrativi, generali e tecnici;
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Questi tagli a pioggia mettono in grave difficoltà il funzionamento delle scuole con più plessi e con orari lunghi. In molti casi nelle scuole dell'infanzia e primarie, per mancanza di collaboratori scolastici, non sarà possibile garantire standard minimi di sorveglianza, pulizia e assistenza;
La situazione concreta porta:
-
alla deroga nel rispetto dei parametri di sicurezza con conseguente esposizione al rischio degli alunni e del personale;
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all'aumento dei carichi di lavoro per effetto delle molestie burocratiche, della complessità delle prestazioni per gli accresciuti bisogni delle tante fasce di utenza che si rivolgono alle scuole statali;
-
Il mancato trasferimento da due anni del finanziamento amministrativo e didattico con grave danno per l'immagine e l'operatività della scuola pubblica a fronte invece di generosi finanziamenti per le scuole non statali: ciò determina un senso di abbandono e di frustrazione nell'utenza e negli operatori costretti a far fronte con i propri mezzi alle ristrettezze finanziarie che sono dovute per legge e che non possono essere cancellate;
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la mancata copertura di alcune spese obbligatorie come stipendi ai supplenti, ore eccedenti, funzioni superiori con il conseguente mancato pagamento delle prestazioni aggiuntive mette in discussione il diritto al salario e le regole definite in contrattazione di istituto;
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la progressiva riduzione dei finanziamenti per la formazione del personale in servizio ancora più grave in presenza di cambiamenti e riorganizzazioni;
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il mancato rinnovo del contratto e il blocco degli scatti di anzianità svalutano il ruolo sociale insostituibile dei lavoratori della scuola
Per tali motivi chiede e propone quanto segue
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Il ritiro dei tagli previsti dal regolamento sugli organici Ata
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La revisione dei carichi di lavoro e l'avvio di un confronto con gli addetti ai lavori sul ruolo dell'unità dei servizi e sulle professionalità Ata nella scuola dell'autonomia;
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Il ripristino del piano di assunzione, compresa l'indizione del concorso ordinario per Dsga, per eliminare il precariato e consolidare la stabilità dei profili Ata all'interno dell'unità dei servizi a supporto del progetto didattico;
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L'istituzione dell'organico di istituto che elimini la precarietà e soprattutto consenta alla scuola di programmare e contare sulla continuità di personale stabile e motivato;
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Il rispetto dei parametri di legge sia per la formazione delle classi in presenza di alunni con disabilità sia per il rispetto delle normative di sicurezza;
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L'avvio della messa a norma delle strutture edilizie della scuola;
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L'immediato finanziamento delle attività amministrative e didattiche con la fissazione di parametri certi e la restituzione di quanto dovuto negli ultimi due anni;
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La revisione dell'attuale regolamento di contabilità;
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Il pagamento delle prestazioni eccedenti tuttora in sospeso laddove non c'è stata l' erogazione dei fondi da parte del Miur;
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L'investimento di risorse per dare supporti organizzativi e professionali alle scuole, curando la formazione iniziale e in servizio;
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La revisione del sistema di reclutamento in relazione ai bisogni di accresciuta professionale del personale Ata;
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La creazione di un sistema di valutazione che aiuti le scuole a correggersi rinnovarsi;
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La revisione degli ordinamenti per rendere praticabile un progetto di scuola che dia un futuro ai giovani e che non privi ulteriormente di risorse la scuola statale;
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La creazione di organismi per promuovere la cultura della partecipazione, della solidarietà, della trasparenza e della legalità nelle scuole;
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Il rinnovo delle RSU;
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Il rispetto del Ccnl sulle prestazioni lavorative (orari, turni, organizzazione, progressioni professionali) e il ripristino sul piano giuridico ed economico degli scatti di anzianità come riconoscimento della professionalità basata anche sull'esperienza.
Piacenza 1 ottobre 2010
Approvato all'unanimità
__________________
A Vercelli si raccolgono firme di adesione al seguente documento, inviato al MIUR, all'USR del Piemonte, all'USP di Vercelli, ai sindacati.
I docenti delle Scuole Superiori della provincia di Vercelli intendono sottoporre al Ministero alcune problematiche relative alle condizioni organizzative del sistema scolastico, che si renderanno evidenti soprattutto a partire dal mese di settembre e conseguenti alla applicazione delle norme previste dalla Riforma
Rilevato che
A fronte di un aumento, seppur lieve, del numero complessivo degli studenti iscritti nelle scuole superiori per l'a.s. 2010/2011, sono stati individuati 46 docenti con contratto a tempo indeterminato perdenti posto. Altri 60 posti di lavoro vengono decurtati dal contingente del personale ATA.
Il numero di allievi per classe dal prossimo anno scolastico non consentirà di rispondere ai bisogni formativi di tutti: per formare una classe prima saranno necessari un minimo di 27 studenti ed un massimo di 33, molte aule non sono strutturate per accogliere un numero così elevato di studenti, in molti istituti e classi sono presenti allievi diversamente abili che spesso necessitano di maggior spazio, di ausilii per la mobilità e per l'apprendimento, in alcuni casi sarà anche presente l'insegnante di sostegno, potrebbero esserci dunque anche 35 persone ad occupare lo spazio-aula. Riteniamo che la sicurezza degli studenti e di tutto il personale che opera nella scuola in questa situazione non possa assolutamente essere garantita .
Dieci perdenti posto sono docenti di laboratorio. Riteniamo particolarmente grave quest'ultima situazione che comporterà l'impossibilità per i docenti di seguire in sicurezza e consentendo la necessaria esperienza pratica tutti gli studenti. Si rileva inoltre che per diverse discipline le ore di laboratorio sono state ridotte ad 1 alla settimana per classe. Per costituire una cattedra saranno necessarie 18 classi, sarà conseguentemente probabile che in molti istituti non vi saranno docenti di ruolo e comunque non sarà garantita alcuna continuità didattica. Inoltre con una sola ora settimanale di laboratorio viene annullata qualsiasi formazione professionale specifica dei singoli corsi di studi.
Questa situazione andrà a colpire soprattutto gli istituti professionali e tecnici in assoluta controtendenza rispetto ad uno degli obiettivi chiave dell'Unione Europea indicata dall'agenda di Lisbona che è quello di far crescere significativamente il numero di cittadini in possesso di una qualificazione tecnico scientifica elevata.
Nell'Istituto Tecnico Industriale la riforma ha annullato il percorso del biennio comune, i ragazzi dovranno scegliere il corso fin dal primo anno, in modo affrettato e senza la possibilità di essere orientati, questa verticalizzazione forzata e anticipata probabilmente comporterà la perdita di corsi storici come elettrotecnica, elettronica e meccanica.
Osservato che
I docenti delle Scuole Superiori sono perfettamente coscienti della crisi economica globale che coinvolge naturalmente anche il sistema scolastico e non vogliono sottrarsi ad alcun sacrificio purché sia previsto lo sviluppo e il potenziamento delle scuole, purché non si effettuino esclusivamente tagli, purché vengano salvati posti di lavoro di docenti precari che in questi anni, con impegno, fatica e coraggio hanno investito nella propria qualificazione professionale, hanno lavorato e portato innovazione nella scuola, hanno soprattutto contribuito a svecchiare una classe docente sempre più "vetusta", destinata purtroppo a sviluppare un "gap" sempre maggiore nei confronti delle giovani generazioni.
Le spese possono essere razionalizzate e controllate, il rigore e la lotta agli sprechi sono d'obbligo di questi tempi, i controlli dovranno essere effettuati anche nei confronti delle scelte di politica scolastica spesso decise dalle province e non sempre razionali.
Negli Istituti Professionali il percorso di Terza Area ha lo scopo di far raggiungere saperi spendibili nel mondo del lavoro e fornire competenze certificabili, prevede un lavoro fondato sulle attività di laboratorio, rappresenta quindi un elemento di professionalizzazione ineludibile che dovrà dunque continuare ad essere finanziata.
Si propone
Il controllo ed il rispetto delle norme di sicurezza in essere, sovente condizionate in negativo dalle strutture scolastiche in modo da consentire a tutti di lavorare ed apprendere in sicurezza e serenità. Si chiede inoltre che vengano tutelati i diritti degli allievi diversamente abili per i quali l'integrazione costituisce un percorso capace di migliorare le condizioni di vita generali.
Il rispetto della norma che, a tutela dell'apprendimento di tutti gli studenti, prevede il numero massimo di 20 allievi per classe in presenza di condizioni di disabilità grave.
Di evitare il taglio indiscriminato delle cattedre e di prevedere la possibilità di costituire degli "organici funzionali" per quei docenti che hanno subito una decurtazione del monte ore cattedra fino a quattro ore, i docenti di ruolo in questo modo potranno mantenere la sede ed operare all'interno dell'istituto per rispondere ai numerosi bisogni educativi dei ragazzi (recupero, potenziamento, progetti, supplenze), questa condizione consentirebbe di contenere le spese per le ore residue.
Poiché il prolungamento del servizio fino a 65 anni del personale scolastico prettamente femminile determinerà, come già evidenziato, l'invecchiamento della classe docente, si propone di utilizzare almeno per gli ultimi due anni di servizio i docenti vicini al pensionamento per migliorare la formazione dei docenti neo assunti, questo consentirebbe la valorizzazione delle esperienze professionali, evitando la dispersione di un patrimonio di conoscenze educative e didattiche sviluppate nel corso delle attività professionali.
Vorremmo concludere ricordando, se mai fosse necessario, il ruolo fondamentale che la scuola, l'istruzione e la formazione rivestono ai fini della costituzione della società del futuro, della capacità dei giovani di progettare la propria vita e le proprie scelte, della possibilità di formare lavoratori e soprattutto cittadini, di sviluppare la coscienza civile di un paese. A tal fine riteniamo necessario lavorare per migliorare la qualità del sistema scolastico e combattere l'abbandono di molti studenti che costituisce per tutti, per la scuola e per il mondo politico, una irrimediabile sconfitta.
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Dagli I. C.S. di San Giuliano Terme e Pontasserchio
arriva un forte appello unitario alle OOSS e a tutto il personale della scuola di ogni ordine e grado di Pisa e provincia
Nell'assemblea del 15 settembre u.s., con una partecipazione dei lavoratori mai vista da anni, sono emersi, a nostro avviso, quattro punti fondamentali:
-
il profondo disagio che vivono tutte le componenti dei lavoratori del comparto scuola,
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la consapevolezza che sempre più , e ormai da molti anni, ci stiamo avvicinando alla distruzione completa della scuola pubblica,
-
la solidarietà verso i lavoratori precari che per anni sono stati "usati" e poi "buttati fuori", con quello che i sindacati hanno definito il più grande licenziamento di massa,
-
la richiesta, da parte dei lavoratori, di una mobilitazione unitaria indetta da tutti i sindacati con sciopero e manifestazione per poter dissentire e soprattutto per far comprendere alla società quello che sta avvenendo nella Scuola Pubblica.
Il giorno 30 settembre, nei locali della scuola secondaria di primo grado " E. Fermi " di Pontasserchio, si è tenuta un'assemblea che ha visto la partecipazione numerosa del personale della scuola degli I.C.S. di San Giuliano e Pontasserchio.
Ci siamo incontrati per discutere su come portare avanti le indicazioni scaturite dall'assemblea provinciale del 15 settembre e decidere alcune forme di protesta che ci vedessero uniti almeno sul nostro territorio.
Dalla discussione è emersa chiara la necessità di esprimere il nostro disagio in maniera forte, ma soprattutto unita, si è ribadita l'importanza di un'unica giornata di sciopero nazionale indetta da tutti i sindacati; se le diverse organizzazioni sindacali, a livello nazionale, non riusciranno a convergere verso uno sciopero comune, anche con piattaforme diverse,
-
visto che non ci può essere divisione nella difesa dei diritti dei lavoratori così pesantemente attaccati
-
visto che la Scuola Pubblica è un bene prezioso che TUTTI dobbiamo difendere proveremo noi a proclamare uno sciopero con il sostegno di tutti i sindacati provinciali.
Sarebbe proprio auspicabile continuare nel percorso di mobilitazione unitaria iniziato il 15 settembre e poter manifestare un dato giorno a Pisa, tutti insieme, uniti dal desiderio di veder ristabiliti non solo i diritti dei lavoratori, ma anche quelli dei nostri figli ad avere una scuola formativa che porti il nostro Paese verso una crescita economica, ma anche etica.
Sarebbe bello, almeno una volta, impegnarci in prima persona dimostrando di essere veri cittadini e non supini sudditi che accettano tutto quello che i diversi governi hanno fatto e fanno ricadere sulle nostre spalle e su quelle dei futuri cittadini che sono i nostri, i vostri e i loro figli.
Pontassechio 30/09/2010
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Abbiamo ricevuti vari altri documenti. Citiamo, tra gli altri, quello approvato dall'assemblea dei lavoratori del Liceo "Anco Marzio di Roma (Ostia Lido), riunita in data 20 settembre 2010; quello del Collegio dei Docenti dell'istituto "A. Volta" di Tivoli, la mozione del Collegio Docenti dell' IIS "Q. Sella" di Biella, la mozione approvata dai docenti del Liceo Scientifico "A. Tassoni" di Modena,riunitisi in assemblea sindacale il 5 Ottobre 2010.
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