Personale educativo, immissioni in ruolo a.s. 2024/25: autorizzate 43 assunzioni su 487 posti vacanti
Prevista la “copertura” di meno del 9% dei posti vacanti e disponibili. Contingenti vincolati dai limiti di spesa fissati oltre un decennio fa e graduatorie esaurite. Urgente avviare nuove procedure concorsuali e investire sul settore.
Si è tenuta giovedì 8 agosto 2024 la riunione di informativa sulle immissioni in ruolo del personale educativo per l’anno scolastico 2024/2025. Il contingente autorizzato è pari a 43 posti, calcolato sulla base di 48 cessazioni previste, al netto di 5 posizioni di esubero.
Stante la situazione delle graduatorie, in gran parte esaurite o incapienti, il decreto autorizza i dirigenti responsabili degli Uffici scolastici regionali a redistribuire i contingenti tra le province, qualora le assunzioni previste a livello provinciale non possano essere completate per mancanza di aspiranti.
Nelle assunzioni si tiene conto delle quote di riserva, previste a norma di legge.
Al personale individuato sarà assegnata una sede provvisoria per l’anno scolastico 2024/2025; la sede definitiva verrà attribuita tramite la partecipazione alle operazioni di mobilità relative all’anno scolastico 2025/2026.
Gli esiti dell’individuazione saranno comunicati a cura dell’Ufficio Scolastico Regionale agli interessati e pubblicati sui rispettivi siti.
La FLC CGIL ha ribadito la forte disfunzionalità di vincoli normativi che limitano al turn over la copertura dei posti in organico di diritto.
Le disponibilità potenziali sono ben 487, decisamente più consistenti rispetto alle 43 previsioni assunzionali comunicate durante l’incontro.
Una situazione ancora più critica, se possibile, rispetto allo scorso anno quando erano state autorizzate 52 assunzioni a fronte di 479 posti vacanti.
Ha rilevato inoltre, nella tabella illustrata, alcune incongruenze, a livello territoriale, tra disponibilità e contingente assunzionale, chiedendone ragione; ha sollecitato un intervento urgente sul sistema di reclutamento con l’indizione di concorsi, tenendo conto della capienza delle graduatorie ad esaurimento e di merito, e l’avvio di percorsi abilitanti per gli educatori inseriti nelle seconde fasce delle GPS, che garantiscono ogni anno il funzionamento dei convitti e degli educandati, ma sono condannati a una condizione di precarietà senza prospettive di stabilizzazione.
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