Liceo del Made in Italy: il testo del regolamento approda in parlamento
Si confermano integralmente le preoccupazioni per una proposta che la FLC ha contestato sin dall’inizio.
È stato trasmesso alla Presidenza del Senato e della Camera il 1° ottobre 2024 lo schema di DPR relativo al regolamento concernente la definizione del quadro orario degli insegnamenti e degli specifici risultati di apprendimento del percorso liceale del made in Italy (Atto del Governo sottoposto a parere parlamentare n. 214).
Per la FLC CGIL si tratta di un provvedimento culturalmente discutibile e dall’iter a dir poco faticoso che andrà ad integrare il regolamento di cui al DPR 15 marzo 2010, n. 89.
Ricordiamo che:
- l’istituzione del percorso liceale del made in Italy, a partire dall’a.s. 2024/2025 è stata introdotta dall’articolo 18 della legge 27 dicembre 2023, n. 206;
- in via transitoria e nelle more dell’adozione del regolamento l’art. 18 comma 4 della suddetta legge ha autorizzato, a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, l’iscrizione ai percorsi liceali del made in Italy in via sperimentale incassando, come previsto dalla FLC CGIL, una sonora bocciatura;
- il 24 maggio 2024 sono state convocate le organizzazioni sindacali sul nuovo regolamento. In quell’occasione la FLC CGIL ha contestato l’ambizione formativa estremamente povera del nuovo indirizzo e delle relative novità ordinamentali, perché limitata solo all’allineamento tra la domanda e l’offerta di lavoro;
- in data 31 maggio 2024 il CSPI, ha espresso un articolato parere al provvedimento che, se pur favorevole, era però subordinato a una serie di osservazioni e richieste di modifica che sono state per lo più ignorate (in particolare: si criticava l’aumento delle ore dedicate ai P.C.T.O., già a partire dal secondo anno del primo biennio, e la mancanza di azioni di formazione specifica e di accompagnamento rivolte ai docenti);
- il 26 settembre u.s. il Consiglio di Stato, dopo aver sospeso l’emissione del parere sullo schema di DPR, ha preso atto del perfezionamento del passaggio procedimentale da parte della Conferenza Unificata ma, pur evidenziando il nulla osta all’ulteriore corso del procedimento, ha però ribadito le esigenze formative del personale docente preposto all’insegnamento in lingua inglese delle discipline non linguistiche (CLIL) evidenziando il rischio che tale esigenza si traduca in un vulnus della prospettata neutralità finanziaria.
Il 2 ottobre 2024 l’atto n. 214 è stato poi assegnato alla 7ª Commissione Cultura in sede consultiva e alla 5ª Commissione permanente (Bilancio) in sede di osservazioni del Senato e della Camera.
Dal canto suo la FLC CGIL che, sin dal suo esordio, ha sempre contrastato questa pseudo-innovazione didattica, ribadisce che si tratta di un provvedimento puramente ideologico su cui si dovrà mantenere alto il livello di vigilanza a tutela degli interessi di una scuola pubblica e di qualità. A tal fine, sollecita nuovamente i Collegi dei docenti a valutare attentamente le ricadute di eventuali adesioni sugli organici di scuola e soprattutto sulla qualità e sul valore formativo proposto.
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