
La valutazione dei dirigenti scolastici
I problemi Va richiamato preliminarmente che continuano ad arrivare dati sui risultati della valutazione dei dirigenti scolastici relativa allo scorso anno scolastico


Va richiamato preliminarmente che continuano ad arrivare dati sui risultati della valutazione dei dirigenti scolastici relativa allo scorso anno scolastico; questi confermano il giudizio da noi espresso dopo una prima analisi dei materiali e danno ancora più peso alla nostra richiesta di neutralizzarne gli effetti. D'altra parte, il "caso Lombardia " - perché di un vero e proprio caso si tratta, dal momento che agli interessati a tutt'oggi non sono stati comunicati i risultati - rende ancora più evidente le ragioni della nostra protesta e il senso delle nostre posizioni.
A questo punto, l'interrogativo preoccupato dei dirigenti scolastici riguarda ciò che potrà succedere quest'anno rispetto alla valutazione.
In proposito gli elementi - e gli interrogativi - che i Dirigenti Scolastici della CGIL scuola ritengono vadano presi in considerazione - e posti - ai fini di una decisione sensata, non possono che essere i seguenti:
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Siamo agli inizi di marzo e nessuna direttiva è arrivata al riguardo, né si vede all'orizzonte. Siamo, come si suol dire, fuori tempo massimo. È ancora colmabile questo ritardo ai fini di una valutazione che abbia senso?
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Il "caso Lombardia " ci manda un segnale inequivoco: l'operazione "valutazione", che, tra l'altro, doveva essere sperimentale, non si è di fatto ancora conclusa. Apriamo un nuovo capitolo senza aver chiuso il vecchio e averne derivato indicazioni operative di una qualche utilità?
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Al tavolo delle trattative, del tema si è parlato, ma in termini assolutamente generali. D'altra parte, i problemi connessi con la valutazione non sono di facile e immediata soluzione.
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Richieste formali di incontro sulla questione valutazione sono partite fin dall'ottobre scorso dai Sindacati Scuola Confederali: sono state formalmente avanzate al Direttore Generale responsabile, e a più riprese, molto prima che si conoscessero i risultati delle valutazioni dell'anno scolastico precedente: si volevano evitare i ritardi, le ansie e le difficoltà che avevano accompagnato l'esperienza precedente. Ma non è arrivato nessuna risposta in merito. Ciò va richiamato anche a dimostrazione del fatto che il problema della valutazione è di quelli a cui annettiamo grande rilievo, collegando ad essa prospettive di sviluppo professionale e di miglioramento del nostro sistema scolastico.
Le proposte per l'anno scolastico in corso
Alla luce di questi richiami e considerazioni, i dirigenti scolastici della CGIL scuola, rispetto all'interrogativo del "che fare" per quest'anno, ritengono di avanzare, nell'ordine, le seguenti proposte:
1. va prioritariamente garantita la chiusura in tempi rapidi del contratto (entro marzo), risultando questo lo strumento principe per affrontare e portare a soluzione problemi centrali per la categoria;
2. in una sequenza immediatamente successiva vanno definite le modalità e i criteri della valutazione prefigurati nel D.L.vo 286/99, così da avere, al riguardo, indicazioni certe a partire dall'inizio del prossimo anno;
3. per quest'anno, stante il quadro sopra delineato e data anche la difficoltà di prevedere organi che si facciano carico della valutazione in questa fase di organizzazione delle Direzioni Generali Regionali, un'ipotesi proponibile è quella di assumere a riferimento un arco di tempo biennale (2000-2001, 2001-2002) e limitarsi per questo anno scolastico ad una relazione o rapporto di fine anno, con finalità di rendicontazione. Tale rapporto potrebbe svilupparsi sulla base di quanto definito all'inizio dell'anno scolastico nel Piano Annuale delle Attività e/o nel Piano dell'offerta formativa, in termini di iniziative prioritarie, di sviluppo e miglioramento dell'azione formativa e della struttura organizzativa. Esso recupererebbe credibilità in quanto collegato ai percorsi e alle procedure valutative che, per il prossimo anno scolastico, dovrà prevedere il Contratto Nazionale. D'altra parte, il vincolo della valutazione annuale non riteniamo sia indiscutibile, in considerazione del numero degli addetti (10.800 circa) e quindi della onerosità dell'operazione (organizzazione, risorse, costo);
4. le risorse per la retribuzione di risultato, per questa fase di transizione, vanno riutilizzate secondo criteri che la contrattazione in atto individuerà come più opportuni.
La prospettiva: orientamenti
In un discorso di prospettiva, che però riguarda già il prossimo anno, i Dirigenti scolastici della CGIL scuola ritengono che, rispetto al procedimento valutativo "a regime", quanto previsto dal già richiamato D.L.vo 286 rappresenti un buon ancoraggio, risultando principi ispiratori dello stesso:
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la diretta conoscenza dell'attività del valutato da parte dell'organo proponente (organo valutatore di prima istanza, cioè un soggetto competente, territorialmente vicino), a garanzia di procedure non monocratiche, nè puramente formali;
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l'approvazione o verifica della valutazione da parte dell'organo responsabile (valutatore di seconda istanza, cioè il Direttore Generale Regionale),
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la partecipazione del valutato al procedimento (art. 5), a significare il coinvolgimento dell'interessato e la finalizzazione dell'intera operazione anche a obiettivi di responsabilità e crescita professionale.
Rispetto all'oggetto (in base al D.Lvo 286, art. 5: le competenze organizzative, cioè, le prestazioni e i comportamenti relativi allo sviluppo delle risorse professionali, umane e organizzative ad essi assegnati; i risultati dell'attività amministrativa e della gestione), occorre procedere ad una più esplicita articolazione per la quale potrebbero anche essere prese in considerazione sia le aree previste nella procedura precedente (direzione e organizzazione dell'Istituzione scolastica, relazioni interne ed esterne, innovazione e sviluppo, valorizzazione delle risorse finanziarie e strumentali a disposizione), sia le indicazioni provenienti da esperienze sul campo della categoria.
L' Esecutivo Nazionale dei Dirigenti Scolastici CGIL Scuola
Roma, 2 marzo 2001
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