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La CGIL Scuola su contratto, rsu, diritti e riforma

Il 26 luglio, dopo la verifica della Corte dei Conti, è stata apposta la firma definitiva al CCNL della scuola

09/10/2003
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Il 26 luglio, dopo la verifica della Corte dei Conti, è stata apposta la firma definitiva al CCNL della scuola. Per il personale docente e Ata in servizio nelle istituzioni scolastiche e culturali italiane all’estero la novità più significativa è l’aver ricondotto all’interno del CCNL, in un apposito capitolo, le specifiche norme contrattuali che disciplinano il loro rapporto di lavoro.
Si tratta di un fatto rilevante in perché rafforza e tutela in maniera più incisiva i diritti e il ruolo del personale e della scuola italiana all’estero e perché consente alla contrattazione integrativa una sua più coerente e positiva evoluzione.
Il sistema delle relazioni sindacali e la stessa contrattazione integrativa hanno subito, nel corso degli anni passati, un rallentamento rispetto a quanto si è verificato in territorio metropolitano.
L’aver fatto ricorso ad una sequela di accordi succedutesi nel tempo, dovuti per lo più alla necessità di porre rimedio alle incursioni contrattuali del MAE o del Parlamento, ha di fatto impedito l’utilizzo della contrattazione integrativa come strumento per migliorare il servizio e le condizioni del personale. L’aver superato quel limite assume, oggi, un valore positivo soprattutto sia nei confronti della controparte sia alla luce della auspicabile e definitiva introduzione dell’autonomia scolastica in tutte le istituzioni all’estero.
Ciò non vuol dire un’applicazione automatica della normativa.
Gli spazi di contrattazione integrativa, come pure il sistema delle relazioni sindacali, aperti dal contratto vanno declinati in tutti i suoi aspetti e ad ogni livello.
In questo senso la prossima scadenza elettorale per il rinnovo delle rsu anche all’estero assume un significato di fondamentale importanza per il futuro della contrattazione integrativa.
Le rsu rappresentano la premessa per l’affermazione piena della contrattazione a livello di istituzione locale e il volano per rilanciare la stessa contrattazione integrativa a livello consolare e d’ambasciata. Una grande partecipazione all’appuntamento elettorale è la risposta democratica ai tentativi di “privatizzazione”di pezzi dell’intervento statale portata avanti da settori del MAE e del mondo politico. Certo rimangono alcuni punti critici ancora irrisolti sull’assetto del sistema.
Penso ad esempio alla piena applicazione dell’autonomia scolastica a tutte le istituzioni o all’esigenza di un riassetto organizzativo degli uffici scolastici presso l’amministrazione consolare e d’ambasciata. Come pure rimangono su alcuni momenti critici su specifiche norme contrattuali per le quali occorre definire, già a partire dal rinnovo del secondo biennio, le soluzioni più appropriate.
Mi riferisco in particolare alle norme sulla permanenza che vanno riviste coniugandole con l’insieme dei diritti oggettivi e soggettivi in coerenza con quanto già sostenuto dalla CGIL scuola in sede di trattativa con l’Aran.
L’azione della CGIL scuola nel settore deve dipanarsi, quindi nel breve e medio periodo, su quattro direttrici.
La prima. Implementare la contrattazione integrativa nazionale con il MAE per la piena attuazione ed esigibilità da parte di tutti i lavoratori degli istituti contrattuali (relazioni sindacali, tempo determinato, ferie, permessi, malattia, Pof e funzioni strumentali. ecc.) definiti dal CCNL. Contemporaneamente individuare, nell’ambito di un percorso di approfondimento e in occasione del rinnovo del prossimo biennio, le soluzioni negoziali condivise tese a rivedere le disposizioni per la permanenza all’estero riequilibrando così l’orizzonte dei diritti.
La seconda. Sviluppare una iniziativa politica unitaria finalizzata alla piena attuazione dell’Autonomia scolastica nelle istituzioni scolastiche italiane superando i limiti di gestione finanziaria e di disponibilità delle risorse che ne riducono la potenzialità di attuazione progettuale.
La terza. Aprire un confronto con il MAE sull’assetto organizzativo delle strutture consolari e d’ambasciata per l’istituzione degli Uffici scolastici che coordinino l’intervento culturale e didattico nei diversi paesi.
La quarta. Sollecitare l’avvio di un processo di riforma delle istituzioni scolastiche italiane all’estero che vede al centro degli interventi l’iniziativa statale e pubblica minacciata dai tentativi di privatizzazione degli interventi da parte dell’attuale Governo.

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