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Istituti tecnici e professionali: restituite le ore tagliate!

Il TAR dichiara illegittimi i tagli effettuati negli scorsi anni nei percorsi di vecchio ordinamento.

15/05/2015
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Sta suscitando grande interesse la sentenza 6348/15 con la quale la terza sezione bis del TAR Lazio assegna trenta giorni al Ministero dell’Istruzione per l’esecuzione della sentenza 3527/13, che ha annullato i decreti interministeriali del 2010 che riducevano i piani orari della classi seconde terze quarte e quinte degli istituti tecnici e seconde e terze degli istituti professionali relativi ai percorsi previgenti al riordino della Gelmini. Il TAR, inoltre, in caso di mancata esecuzione della sentenza, ha nominato come Commissario ad acta il prefetto di Roma il quale provvederà all’esecuzione della sentenza entro ulteriori novanta giorni, prorogabili a richiesta del Commissario medesimo.

Il quadro normativo

Il DPR 88/10 (Regolamento di riordino degli istituti tecnici) prevede che “A partire dall'anno scolastico 2010/2011 le classi seconde, terze e quarte proseguono secondo i piani di studio previgenti sino alla conclusione del quinquennio con un orario complessivo annuale delle lezioni di 1056 ore, corrispondente a 32 ore settimanali” (art. 1 comma 4)

Il DPR 87/10 (Regolamento di riordino degli istituti professionali) prevede  che “Le classi seconde e terze degli istituti professionali continuano a funzionare, per l'anno scolastico 2010/2011, sulla base dei piani di studio previgenti con l'orario complessivo annuale delle lezioni di 1122 ore, corrispondente a 34 ore settimanali; per le classi terze funzionanti nell'anno scolastico 2011/2012 l'orario complessivo annuale delle lezioni è determinato in 1056 ore, corrispondente a 32 ore settimanali.” (art. 1 comma 3)

Occorre ricordare che né l’art. 64 della Legge 133/08, né il relativo Piano programmatico  presentato al parlamento (Atto 36/2008) prevedevano riduzioni dei quadri orari delle classi successive alla prima. Anzi proprio il Piano programmatico stabiliva chiaramente che i nuovi ordinamenti sarebbero stati avviati progressivamente.

In applicazione dei Regolamenti di riordino sono stati emanati tra il 2010 e il 2013 i decreti interministeriali di riduzione dei quadri orari.

Il contenzioso

Fin da subito contro i decreti interministeriale fu attivato un ampio contenzioso che costrinse il MIUR a emanare per ben due volte i provvedimenti relativi all’a.s. 2010/11 a seguito di ordinanze sospensive della giustizia amministrativa. Nel 2013 il TAR Lazio dichiarava l’illegittimità non solo dei decreti interministeriali ma anche delle norme inserite nei Regolamenti di riordino. È di poche settimane fa  l’ulteriore sentenza del TAR Lazio che ordina al MIUR di dare applicazione alla sentenza del 2013.

La nostra posizione

Come è noto la FLC CGIL è stata protagonista e promotrice di un forte movimento di contrasto al riordino Gelmini-Tremonti.

Nel caso specifico in primo luogo denunciammo, insieme alle organizzazioni degli studenti e dei genitori, che mai era avvenuto nella storia di questo Paese che venisse leso il diritto degli studenti a proseguire il percorso di studio intrapreso.

Denunciammo, altresì, che la riduzione dell’orario nelle classi successive postulava un principio assolutamente inedito sia in ambito pedagogico che giuridico: non vi sarebbe alcun nesso tra ordinamento scolastico, piano orario e risultati da conseguire in termini apprendimento.  Peraltro tale nesso era ben presente persino nell’art. 64 della Legge 133/08. Infatti il comma 4 lett. b) prevedeva la “ridefinizione dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei piani di studio e dei relativi quadri orari, con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali“.

Che fare?

Per la FLC CGIL le decisioni della giustizia amministrativa non possono essere prive di conseguenze. In particolare tenuto conto che l'art. 19 comma 7 della Legge 111/11 prevedeva il congelamento dell'organico del personale docente in relazione alle consistenze previste per l'a.s. 2011/12, chiediamo che l’organico stabilizzato a partire dall'a.s. 2012/13 debba essere quello risultante dalla somma dell'organico 2011/12 più tutti i posti che illegittimamente sono stati tagliati a seguito dei decreti di riduzione dei percorsi di vecchio ordinamento degli istituti tecnici e professionali. Questo comporterebbe il ripristino soprattutto di molte delle ore relative alle discipline di indirizzo e relative compresenze, pesantemente ridimensionate dal riordino della Gelmini. Il ripristino nell’ordinamento di tali discipline dovrebbe essere un punto di riferimento ineludibile per il piano assunzionale previsto dal ddl governativo sulla scuola, piano  che dovrebbe essere incrementato del numero di posti illegittimamente tagliati. Sarebbe un segnale forte e vero di inversione nelle politiche educative praticate in questi anni da governi di vario colore  ma uniti nell’attacco sconsiderato alla scuola pubblica.

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