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Iscrizioni anno scolastico 2007/2008: presentate le proposte dell’amministrazione per la prossima circolare

Le Organizzazioni sindacali hanno incontrato l’amministrazione due volte, prima un incontro tecnico con il dott. Dutto, che ha fornito alcune anticipazioni sulla prossima circolare iscrizioni, e poi con la viceministro Bastico.

18/12/2006
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L’incontro del 7 di Dicembre con il dott. Dutto che ha anticipato alcuni contenuti della prossima circolare e l’incontro del 12 con il viceministro Bastico, hanno consentito di mettere a fuoco una serie di problematiche legate a questa scadenza, che assumono un rilievo considerevole per la necessità improcrastinabile di dare certezze alle scuole.
Infatti l’approssimarsi del momento in cui le famiglie dovranno iscrivere i propri figli alle classi del prossimo anno scolastico, apre una serie di interrogativi sui modelli scolastici da proporre per la scelta delle famiglie.

La FLC Cgil scuola ritiene che, con il prossimo anno scolastico, non possa più ripetersi lo stato di incertezza che ha accompagnato lo svolgimento di questo anno scolastico in aspetti dell’offerta formativa non secondari, come quelli relativi al tempo scuola e all’organizzazione didattica .

Infatti la scelta del Ministro Fioroni di procedere a cambiamenti graduali della legge 53/03, individuando le prerogative dell’autonomia scolastica come asse strategico del cambiamento e interpretando come “anno ponte” tutto il disorientamento e l’incertezza che hanno accompagnato la ripresa delle attività a settembre, ha lasciato le scuole senza punti di riferimento precisi e questo stato di cose non può più protrarsi oltre.

Con la circolare sulle iscrizioni, che avvia le procedure destinate a rimettere in moto la complicata macchina del funzionamento della scuola per l’anno scolastico 2007/08, va data certezza alle scuole rispetto alla loro organizzazione.
A questo proposito va detto che il riferimento alle prerogative dell’autonomia scolastica è pienamente condivisibile, ma non va dimenticato che il quadro normativo di riferimento dell’autonomia è costituito proprio da quegli aspetti che dovrebbero essere oggetto di progressivo cambiamento, e quindi incerti, e soggetti a interpretazioni difformi.
Con le note di fine agosto si è cercato di orientare i comportamenti delle scuole indicando come andavano interpretate le norme ordinamentali contenute nel D.lgs 59/04.
Tali note di indirizzo vanno confermate e tradotte in indicazioni precise, non certo allo scopo di imbrigliare l’autonomia, al contrario per liberare pienamente l’autonomia delle scuole.

Segnaliamo qui alcuni punti meritevoli di chiarimento:

Lingua/e straniera/e: in questi anni si sono susseguite regole diverse per quello che riguarda la scelta della lingua straniera, sia nella scuola primaria che nella scuola secondaria di I grado.
Questo fa sì che alla scuola secondaria superiore si iscrivano alunni che possono presentare un’ampia articolazione rispetto sia al tipo di lingua studiata, sia rispetto al grado di conoscenza della lingua stessa.
A questo va aggiunto che gli alunni che si iscrivono alla prima classe superiore, almeno per i tre anni precedenti, hanno seguito lo studio di due lingue straniere.
E non va dimenticato che occorre prorogare la norma transitoria che riguarda l’impossibilità di prevedere l’utilizzo del tempo potenziato per lo studio della sola lingua inglese, nella scuola media.
Tralasciando qui il giudizio negativo sulla monocultura della lingua inglese, che riteniamo vada superata, riteniamo che la gestione dello studio delle lingue straniere si presenti complessa per le ragioni che abbiamo esposto e che si debba, in tutti i modi, favorire la continuità con le lingue studiate, attraverso la flessibilità organizzativa e didattica.

Scuola dell’infanzia: se la finanziaria verrà confermata, verrà abrogato l’art. 2 del D.lgs 59/04 che autorizza l’iscrizione alla scuola dell’infanzia dei bambini che compiono tre anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento. Sparisce con questo ogni accenno alla frequenza di alunni anticipatari. Di conseguenza le scuole dovranno raccogliere le iscrizioni dei bambini nati entro il 31 Dicembre dell’anno di riferimento, come indicato dalle varie circolari sulle iscrizioni degli anni precedenti.

Anticipi scuola primaria: la legge 53/03 autorizza l’iscrizione di alunni che compiono i 6 anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento.
Sarebbe opportuno che tale possibilità, al pari di quanto avvenuto per la scuola dell’infanzia, fosse accompagnata dalla contestuale garanzia di condizioni organizzative particolari che garantiscano la tutela dei bambini più piccoli, soprattutto in quelle classi dove, il protrarsi della possibilità di iscrivere alunni di 5 anni e mezzo, provenienti da scuola paterna, può creare situazioni di maggiore criticità per i più piccoli.
Sarebbe opportuno altresì che l’iscrizione anticipata alla scuola primaria fosse accompagnata da parere formale, anche se non vincolante, della scuola dell’infanzia di provenienza.

Tempo scuola: assumono qui particolare rilevanza le note di fine agosto, le cui valutazioni vanno confermate e tradotte in esplicite indicazioni normative.
La suddivisione oraria prevista dal D.lgs 59/04 e ripresa poi dalle Indicazioni Nazionali, è una manifesta invasione delle prerogative dell’autonomia scolastica, è necessario dunque fissare modelli orari compatti affidando la gestione di eventuali opzionalità alle scelta metodologica della scuola. A disposizione della scelta di scuole e famiglie vanno invece collocate eventuali attività facoltative.
Nel dettaglio la scuola primaria deve attestarsi su modelli orari di 30 e 40 ore, la scuola secondaria di I grado su modelli orari di 32/33 ore (vanno comprese due lingue straniere, in questi anni garantite solo in organico di fatto) e di 36/40 ore, assicurando la praticabilità dei modelli a tempo pieno e a tempo prolungato, non solo come mera copertura oraria ma come organizzazione e impianto.

Scuola dell’infanzia, sezioni primavera: su questo aspetto l’incontro con il viceministro Bastico ha posto all’attenzione alcuni nodi.

Innalzamento dell’obbligo di istruzione: è questo un punto di particolare importanza, in quanto potrebbe segnare una significativa inversione di tendenza rispetto alle politiche morattiane di separazione dei percorsi e di conseguente discriminazione sociale avviata con il percorso duale.
La finanziaria prevede infatti l’innalzamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni di età con il contestuale innalzamento dell’età di accesso al lavoro, come da noi lungamente richiesto.
Dunque l’iscrizione dei ragazzi che escono dalla terza media dovrebbe essere nel primo anno di un istituto superiore: va tuttavia sciolto il nodo relativo ai percorsi triennali che continuano fino alla messa a regime del provvedimento di innalzamento dell’obbligo e va chiarito che spetta alle scuole autonome, all’interno della quota spettante all’autonomia scolastica, individuare percorsi e progetti per contrastare la dispersione scolastica.
Vanno inoltre date indicazioni a quegli alunni che, uscendo dai percorsi sperimentali triennali, volessero rientrare nel sistema scolastico, prevedendo certificazioni, crediti e verifiche.
Va assicurata comunque omogeneità di indicazioni, la frantumazione dell’offerta formativa e orientamenti istituzionali confusi favoriscono la dispersione degli alunni più deboli.

Naturalmente va detto che la certezza della proposta relativa all’offerta formativa e al modello di scuola proposto, non può prescindere dai contenuti della normativa sugli organici, che dunque dovrà contenere indicazioni coerenti.

La FLC Cgil ha rappresentato inoltre, nei due incontri con l’amministrazione, l’urgenza di dare alle scuole un quadro di certezze normative dirette al superamento dei provvedimenti morattiani.

Roma, 18 dicembre 2006

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