Insegnamento educazione civica: auspicabile lo slittamento al 2020
Occorre evitare un'ulteriore burocratizzazione dei processi di insegnamento e inutili sovrapposizioni rispetto all’esistente


L’insegnamento obbligatorio dell’educazione civica slitterà presumibilmente al 1° settembre 2020.
La legge, infatti, pubblicata in gazzetta ufficiale mercoledì 21 agosto, entrerà in vigore il prossimo 5 settembre, fuori tempo massimo per l’attuazione nell’anno scolastico ormai alle porte.
Questo alla luce dell’articolo 2 che prevede l’istituzione del “nuovo” insegnamento a decorrere dal 1° settembre dell’ anno scolastico successivo all’entrata in vigore del provvedimento.
È un tema, quello dell’educazione civica, che non rappresenta una novità per le scuole, dove già viene affrontato nella pratica didattica, spesso sotto forma di "progetti" o declinato in apprendimenti ed esperienze coerenti con i contenuti delle diverse discipline.
La legge intende dare maggiore organicità e sistematicità a tale aspetto della formazione della persona e del cittadino, mediante l’individuazione di un docente coordinatore e l’attribuzione di una valutazione specifica che si concretizza nel voto numerico, pur mantenendo le caratteristiche della trasversalità e dell'interdisciplinarità.
Vediamo, nel provvedimento, il rischio di un ulteriore appesantimento burocratico dei processi di insegnamento, di aumento dei carichi di lavoro per i docenti e di compressione dei curricoli, arricchiti di nuovi contenuti a fronte di un tempo scuola già ridotto ai minimi termini dalle pseudoriforme che, nel corso degli anni, hanno tagliato ore e risorse.
Cogliamo, contestualmente, l’opportunità di dare maggiore centralità, nella formazione delle nuove generazioni, ai valori della cittadinanza democratica e della partecipazione critica e consapevole al bene comune.
A prescindere dalle nostre valutazioni in merito all’opportunità di un intervento di legge specifico sulla materia, pensiamo che lo slittamento di un anno possa consentire al legislatore di migliorare e arricchire il provvedimento e alle scuole di prepararsi, dal punto di vista progettuale-organizzativo, per rendere l’insegnamento dell’educazione civica parte integrante del Ptof e farne un elemento fondante e caratterizzante della propria azione formativa, coerentemente con le specificità, i bisogni, le potenzialità del contesto in cui operano.
Riteniamo che qualunque accelerazione rischierebbe di far calare dall’alto il provvedimento, impedendo di valorizzare alcuni aspetti positivi che intravediamo nel testo di legge e creando inutili e dannose sovrapposizioni rispetto all’esistente.
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