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Inidonei e mobilità

Nota con la quale il MIUR ha diramato istruzioni alle Direzioni Scolastiche Regionali sul rientro nei ruoli del personale docente ed ATA dichiarato inidoneo ed utilizzato in altri compiti

10/01/2003
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Pubblichiamo la nota prot. N. 231/Dip/U02 del 24 gennaio 2003 con la quale il MIUR ha diramato istruzioni alle Direzioni Scolastiche Regionali relativamente al rientro nei ruoli del personale docente ed ATA dichiarato inidoneo ed utilizzato in altri compiti.

Oltre ai problemi politici sollevati dalle disposizioni introdotte dalla Legge Finanziaria, da noi denunciati al momento della sua approvazione, la circolare mette in luce ulteriori problemi nonché forzature interpretative.

In primo luogo si delinea una applicazione meccanica della legge che non tiene conto né dei problemi attuativi, né dei diritti contrattuali, né dell’impatto, anche psicologico, sulle persone. Questo personale, infatti, è stato collocato fuori ruolo in forza di una specifica norma contrattuale ed il suo rapporto di lavoro, nelle mutate condizioni di stato, è ugualmente regolato con strumenti pattizi. Le modalità di rientro nei ruoli non possono quindi che essere affidate alla contrattazione collettiva nazionale e non alla sola contrattazione sulla mobilità, pure necessaria, come lascia intendere la circolare. Per inciso, l’amministrazione non sembra consapevole del fatto che il personale interessato abbia sottoscritto un contratto individuale che dovrebbe essere annullato, con tutte le conseguenze che ciò comporta.

Desta preoccupazione, inoltre, il richiamo alla necessità che i docenti “ritenuti inidonei” siano sottoposti a visite di controllo con cadenza annuale. A parte l’imprecisione terminologica, quasi che le commissioni mediche siano chiamate ad esprimere opinioni piuttosto che ad eseguire accertamenti medici oggettivi, siamo di fronte ad una sorta di persecuzione programmata nei confronti di persone che hanno avuto la grave colpa… di ammalarsi!

Stesso trattamento persecutorio è riservato al personale ATA, nonostante che per loro il collocamento fuori ruolo cessi con il 31 agosto 2003, senza bisogno di alcun accertamento medico. Ancora peggio, dopo aver costretto queste persone a rientrare nei ruoli a prescindere dalle condizioni di salute, le stesse saranno periodicamente sottoposte a visita, forse al fine di aggiornare le statistiche sui miracoli.

Al di là dell’ironia, sembra che implicitamente l’amministrazione riconosca il carattere quantomeno contraddittorio dell’intera operazione, ma che non ne voglia trarre le necessarie conclusioni. Non sono, infatti, minimamente affrontati i problemi di funzionamento delle scuole legati al rientro in servizio di personale che comunque non potrà svolgere, parzialmente o totalmente, le proprie mansioni.
Ma questa, ormai è dimostrato, è l’ultima delle preoccupazioni di questo governo. In ogni caso, la Cgil Scuola sta valutando le iniziative più opportune a tutela del personale coinvolto.

Roma, 30 gennaio 2003

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