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Il Consiglio di Stato e gli Organi collegiali

Pubblichiamo il documento ufficiale della Segreteria Nazionale sui problemi sollevati nell’applicazione del decreto legislativo n. 59 relativo alla Dirigenza scolastica

24/08/2000
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Pubblichiamo il documento ufficiale della Segreteria Nazionale sui problemi sollevati nell’applicazione del decreto legislativo n. 59 relativo alla Dirigenza scolastica

IL CONSIGLIO DI STATO E GLI ORGANI COLLEGIALI

La ripresa dell’anno scolastico registrerà nei Collegi la necessità di fare i conti con le recenti deliberazioni del Consiglio di Stato, trasmesse dal Ministero con la CM 193 del 3 agosto 2000, che dichiarano come immediatamente applicabile il D.leg. 59 che supera in materia il TU del 1994.

Prima di fornire alcune indicazioni sull’iniziativa politica predisposta dalla Segreteria ripercorriamo insieme il quadro di riferimento.

In assenza di qualsivoglia intervento, il 1° settembre avrebbe visto coesistere due norme:

  • la prima, che risale al 1974 con la quale si prevede l’elezione dei collaboratori da parte del Collegio e la designazione, fra questi, del docente vicario effettuata dal Capo d’Istituto;

  • la seconda, prevista nel D. leg. 59 del 1998 che attribuisce la facoltà al Dirigente scolastico di avvalersi nello svolgimento delle proprie funzioni di collaboratori da lui individuati.

E' chiaro che la coesistenza di queste due norme rappresenta una contraddizione la cui mancata soluzione risiede nel fatto che l'autonomia (Legge 59/'97) e i provvedimenti successivi non sono stati accompagnati dalla riforma degli Organi Collegiali di scuola.

A questo punto, ferma restando una precisa chiarificazione nel rapporto con la categoria del quadro esatto della situazione e tenuto conto che l’ordinamento della dirigenza è molto diverso da quello relativo ai direttivi (es.: non esiste l’obbligo di nominare un sostituto tipo il vicario – cioè per tutto l’anno – ma si può procedere per affidamenti temporanei e circoscritti), bisogna riprendere con forza la strada dell’iniziativa politica.

In questo anno scolastico, l’unico punto di grande novità sul versante della democrazia è rappresentato dall’elezione delle RSU e, già a partire dal 1° di settembre, dall’avvio della contrattazione di scuola strumenti di riequilibrio dei poteri.

Diciamo ri-prendere perché questa necessità ci era ben presente e l’abbiamo anche diffusa trovando scarsa sensibilità, eccessivo realismo e la convinzione che non ci fossero urgenze sul versante degli Organi Collegiali di scuola. Ora il quadro può essere sensibilmente diverso in considerazione che dal 1° di settembre migliaia di persone, docenti in primo luogo, si porranno il problema del che fare.

A nostro avviso si aprono le seguenti questioni:

  • sul piano immediato la percezione di una diminuzione del peso della componente professionale che, a questo punto, ha come unico riconoscimento di una prerogativa l’elezione delle funzioni obiettivo. Al riguardo occorre considerare che funzioni del Collegio (v. i pareri sull’assegnazione delle classi) si spostano al rapporto DS/RSU;

  • sul piano più strategico, il rischio certissimo che l’equilibrio democratico nella scuola venga modificato negativamente per interventi emendativi successivi (ricorderete che nell’ipotesi di Regolamento sulla contabilità andato nei mesi scorsi al CNPI ed ora ritirato, si prevedeva la soppressione della Giunta Esecutiva) con il rischio di definire un puzzle complicato e rispondente a logiche diverse su un assetto di partecipazione già inadeguato:

  • ancora più complessa .la situazione per quanto riguarda il ruolo degli altri soggetti (studenti, famiglie) e la necessità di modalità nuove di apertura all’esterno.

Un’intelaiatura, quella degli Organi Collegiali, pensata in un’altra situazione ed in un altro contesto che già non regge alle nuove esigenze di evidenziazione delle responsabilità e di superamento di momenti di generica partecipazione connessi con l’autonomia scolastica, il decentramento, la riforma dell’amministrazione e che, proprio per questo limite intrinseco, rischia di prestarsi ai più svariati interventi.

Oggi c’è bisogno di più partecipazione e di un suo peso maggiore per tutte le componenti, a partire da quella professionale. L’autonomia scolastica non si nutre di delega o di semplificazione ma ha bisogno di una maggiore visibilità di tutti i soggetti e le componenti professionali. In questo ambito, il Collegio ed i docenti devono essere grande parte di questa nuova situazione così come l’individuazione di nuove modalità di rapporto con il territorio.

Per questa ragione abbiamo fin dalle prime anticipazioni di stampa abbiamo sintetizzato l’esigenza di questa nuova fase con il motto "Subito la riforma degli Organi Collegiali di scuola".

Ora occorre dare uno sbocco più avanzato per convogliare verso un obiettivo politico vero le diverse reazioni che prevedibilmente si registreranno con la ripresa delle scuole e per smuovere una situazione parlamentare che da diversi mesi vede il testo unificato licenziato dalla Commissione Cultura della Camera in attesa di calendarizzazione per la discussione in aula osteggiata fortemente dall’opposizione. Per altro non è pensabile, per le implicazioni evidenti, che una materia di questa importanza venga delegata ad un Regolamento

Per questa ragione la segreteria nazionale ha deciso di lanciare una petizione per sollecitare la Camera a calendarizzare la discussione del Disegno di Legge.

La prevedibile alta affluenza di presenze presso le nostre sedi nei prossimi giorni, le tante richieste di informazione e di orientamento che ci arriveranno dalle scuole ed i momenti di lavoro per la campagna delle RSU rendono credibile l’obiettivo di raccogliere 50.000 firme (500 a provincia) al 20 di settembre che rappresentano un primo blocco di firme che vogliamo consegnare formalmente al Presidente della Camera on. Violante.

Evidentemente l’apertura di una discussione parlamentare dovrà essere accompagnata da partecipazione e protagonismo e dalla definizione di nostre precise proposte di merito rispetto all’articolato definito dalla Commissione Cultura. Questa esigenza per noi è indispensabile ma deve fare i conti con una priorità politica: rimuovere un veto di fatto al riconoscere la Riforma degli Organi Collegiali come una delle priorità per la realizzazione effettiva dell’autonomia scolastica.

LA SEGRETERIA NAZIONALE

Roma, 23 agosto 2000

NOTA: nei prossimi giorni verrà inviato il testo della petizione

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