Gli ordinamenti della scuola dell'infanzia e del primo ciclo nel piano programmatico del Ministro
Piano programmatico del ministro Gelmini. Nuovo incontro tra OO.SS. e Miur sulla proposta di ordinamenti prevista dal piano programmatico attuativo dell'art. 64 del decreto legge 112/08.
Si è svolto venerdì 4 ottobre al Miur un nuovo incontro tecnico piano programmatico sulla scuola, attuativo del decreto legge n. 112/08, per la parte relativa agli ordinamenti dei licei e della scuola dell'infanzia e del primo ciclo.
Ancora una volta l'incontro di oggi ha visto le Organizzazioni sindacali convocate per discutere di linee generali senza nessun testo dell'amministrazioni cui fare riferimento.
Per il Miur erano presenti il dott. Cosentino, il dott. Dutto.
Nella sua presentazione il dott. Dutto ha specificato che l'Amministrazione si trova ad affrontare una sfida decisamente elevata in quanto deve rispettare le scelte economiche del Governo e contemporaneamente garantire la qualità del sistema. Presso il Miur è stato costituito un gruppo di studio per approfondire tutti gli aspetti relativi all'attuazione del piano programmatico. Di seguito una sintesi delle proposte illustrate dall'Amministrazione.
Le indicazioni nazionali (per il curricolo)
L’indicazione del piano programmatico di procedere ad una armonizzazione dei due documenti, si riconosce poco praticabile, per la diversità di impianto dei due documenti, inoltre le prime hanno ricevuto dalle scuole un’accoglienza veramente pessima mentre le seconde sono state accolte in tutt’altro modo. Si ipotizza dunque di predisporre un documento essenziale e vincolante per le scuole, a cui si possano ispirare i libri di testo, l’INVALSI e la formazione dei docenti, accompagnato da documenti operativi non vincolanti, offerti alle scuole come servizio ulteriore.
Scuola dell'infanzia
Sono due le aree di intervento del Miur:
1. Fascia 3-6 anni
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Volendo fare il miracolo di perseguire l’obiettivo della generalizzazione della scuola dell’infanzia tagliando posti di lavoro, orario e servizio, si pensa di intervenire per una gestione più accurata delle scuole paritarie che ricevono finanziamenti pubblici finalizzati ad una espansione del servizio che, però, non sempre si riscontra.
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Per spremere risorse da utilizzare per la generalizzazione si pensa di accorpare bambini di più sezioni durante le ore pomeridiane quando la frequenza è meno diffusa.
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Si ipotizza poi di affidare la valutazione della scuola dell'infanzia all'Invalsi per la quale, oggi non è prevista una valutazione dei percorsi e dei risultati riconducibile al sistema nazionale di valutazione.
2. Fascia 0-3 anni
Per dare risposte alla forte domanda sociale di servizi per i più piccoli, ed avvicinarsi agli obiettivi di Lisbona, si prevede:
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la reintroduzione degli anticipi generalizzati nella scuola dell'infanzia, già previsti dalla Legge 53/03 e dal DL.vo 59/04, che la legge Finanziaria del 2007 aveva abolito;
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la possibilità di iscrivere alla scuola dell’infanzia piccoli numeri di bambini di 2-3 anni per poter raggiungere il numero minimo di iscrizioni per istituire una sezione di scuola dell'infanzia (oggi 15, con il piano 18);
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la prosecuzione e lo sviluppo, se perdurano i finanziamenti, delle sezioni primavera per smaltire le liste d'attesa e dare risposte alla domanda di servizi socio-educativi.
Scuola primaria
Si è riaffermato che il tempo base è quello delle 24 ore, estendibile a 27 o 30 ore e fino a 40, dietro presentazione di un progetto didattico unitario dell’intero tempo scuola.
Riaffermato anche che il maestro (unico) deve saper insegnare anche musica e lingua se ne possiede già le competenze, in alternativa, verranno mantenuti -temporaneamente - gli insegnanti specialisti oppure si dovranno aprire collaborazioni con i docenti delle scuole secondarie di primo grado.
Scuola secondaria di primo grado
Il modello si conferma a 29 ore, estensibile a 36 ore per i tempi prolungati che possono garantire le condizioni di mensa e frequenze pomeridiane.
Le discipline sarebbero così suddivise:
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9 ore italiano, storia, geografia più cittadinanza e costituzione, la nuova disciplina prevista dal DL 137/08;
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5 ore lingue;
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8 ore matematica, scienze e tecnologia;
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2 ore corpo, movimento e sport;
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2 ore musica e strumento musicale;
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2 ore immagine;
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1 religione.
Per un totale, quindi, di 29 ore, che potrebbero diventare 30 qualora venisse accolta la proposta di implementare di un’ora la matematica per meglio affrontare le carenza in matematica e scienze evidenziate dalle indagini internazionali per gli alunni italiani.
Nelle ore per le lingue si ipotizza l'introduzione dell'insegnamento di lingue anche non comunitarie e il rafforzamento della lingua italiana come seconda lingua per gli alunni stranieri.
La FLC Cgil, oltre a confermare i giudizi negativi più volte espressi sui Decreti legge 112/08 e 137/08, ha criticato il metodo perseguito dall'Amministrazione nel proporre incontri sui regolamenti senza fornire alle Organizzazioni sindacali testi preventivi sui quali discutere.
Il dissenso è per noi di natura politica, infatti ci opponiamo ai tagli che ispirano la ristrutturazione della scuola e che produrranno peggioramento e impoverimento del servizio scolastico. Nessun obiettivo di qualità è realisticamente perseguibile con queste premesse, né la generalizzazione della scuola dell’infanzia, che non può essere perseguita a danno della qualità del servizio stesso, né si può mimetizzare sotto garanzie effimere il fatto che si massacra la scuola elementare e non si fa nulla per migliorare la scuola media.
Sulla scuola dell'infanzia si conferma lo svilimento di un'esperienza che da quarant'anni è il fiore all'occhiello, insieme alla scuola elementare, della scuola italiana. Si ipotizzano situazioni in cui rischia di esservi la compresenza di bambini con età che vanno dai 2 ai 6 anni, un vero attacco alla sicurezza dei bambini, alla qualità del servizio, alla professionalità dei docenti.
Sulla scuola elementare il danno è immenso e brutalmente perseguito senza un progetto didattico fondato, sulla scuola media la riduzione del servizio e degli spazi di flessibilità dei docenti non serviranno certamente a migliorarne la qualità.
Infine, sull’ipotesi di procedere a due documenti, uno vincolante e uno propositivo per le nuove Indicazioni, noi riteniamo che si debba procedere al secondo anno di sperimentazione generalizzata delle Indicazioni per il curricolo, secondo il piano previsto, raccogliendo le osservazioni delle scuole per procedere poi, al termine della sperimentazione, agli aggiustamenti necessari.
L’ipotesi preventiva di costruire due documenti siffatti potrebbe compromettere e svilire un processo di approfondimento e condivisione che ha bisogno di tempi distesi e non di scorciatoie utilitaristiche.
Roma, 6 ottobre 2008
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