
Formazione iniziale: no alle contrapposizioni. L’importante è partire dalle stabilizzazioni
La FLC chiede al nuovo Governo un piano serio e percorribile di stabilizzazioni nella scuola.


I 130.000 tagli agli organici prodotti dalla legge 133 del 2008 hanno interrotto la speranza di lavoro per oltre 250.000 aspiranti docenti e ATA che se così non fosse stato, con tempi più o meno lunghi, avrebbero trovato la stabilizzazione: oggi non c’è più certezza neanche del tempo determinato.
In 3 anni è cambiato lo scenario della prospettiva per chi vuole accedere all’insegnamento, rendendo vane scelte individuali precedenti.
La FLC CGIL ritiene le politiche scolastiche praticate in questi anni responsabili del dramma che vivono i precari della scuola, quindi focalizza la sua azione sulla restituzione dell’organico sottratto.
Questa azione che con caparbietà la FLC CGIL persegue ha bisogno di una condivisione di intenti pur nella differenza della condizione individuale, perché dividendo il fronte dei precari (anche il governo Monti lo ha fatto) si indebolisce l’obiettivo primario che è quello di avere un piano pluriennale di stabilizzazioni, serio e percorribile.
Senza questo piano qualsiasi formazione iniziale è vana, perché priva di sbocco lavorativo.
La FLC CGIL ritiene deleteria la contrapposizione tra aspiranti all’abilitazione: divide il fronte, apre a scelte di parte, impedisce di focalizzare il vero problema che è la mancanza di posti da occupare. Ai tagli della legge 133 si è aggiunta infatti una riforma delle pensioni che nel giro di pochi anni bloccherà il turn over nell’unico comparto pubblico che lo manteneva.
Non a caso nell’incontro a Roma del 14 febbraio della FLC CGIL con i politici del centrosinistra, la questione più "gettonata" ha riguardato le stabilizzazioni dei molti precari in tutti i comparti della conoscenza e in particolare il rispetto del piano pluriennale di assunzioni nella scuola e lo sblocco delle assunzioni del personale ATA.
La FLC CGIL chiama i precari al suo fianco nelle rinnovate iniziative che la porteranno ad esigere dal nuovo Governo politiche di priorità per l’Istruzione pubblica.
La FLC CGIL è stata e sarà in prima fila nella lotta per rendere stabile il lavoro in un settore come quello della scuola che ha bisogno di continuità didattica e professionale, perché anche così si rende un servizio alla qualità della scuola pubblica.
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