Fondi alle scuole: le nuove modalità di accreditamento diretto. Alla firma del Ministro il D.M. sui parametri nazionali
Trasparenza nell'assegnazione dei fondi e parametri certi non bastano per dare alle scuola una piena autonomia finanziaria
Si è svolto oggi al MPI l’ultimo incontro informativo sulla definizione dei parametri nazionali per la dotazione ordinaria e sulle nuove modalità di accreditamento diretto dei fondi alle scuole.
L’informazione del MPI
Il Ministro potrebbe firmare il Decreto sui parametri nazionali già a partire dalla prossima settimana.
Con il D.M. arriverà anche la proroga dei termini per l’approvazione del programma annuale, per tale adempimento le scuole avranno 30 giorni di tempo dalla firma.
Il D.M. sarà accompagnato da una dettagliata nota di istruzioni operative per rendere partecipi le scuole di quel che cambia con questo tipo di gestione che, a distanza di sei anni, riprende il percorso tracciato dal regolamento sull’autonomia scolastica interrotto illegittimamente dal Ministro precedente.
Durante l’incontro i dirigenti del MPI, hanno ribadito quanto anticipato ai sindacati scuola alcuni giorni fa sulle estreme difficoltà nello stabilire parametri certi e trasparenti senza danneggiare le scuole che finora, non certo per colpa loro, hanno ricevuto i finanziamenti senza criteri oggettivi.
Il MPI subito dopo l’approvazione del D.M. invierà alle scuole una mail personalizzata con la comunicazione della loro dotazione ordinaria che, è stato ribadito, non avrà vincoli di destinazione. A questo proposito è stato subito precisato, ma non poteva essere diversamente, che la scuola nel programmare l’uso delle risorse dovrà rispettare necessariamente i vincoli che derivano dal Ccnl e da disposizioni di legge che comunque non vengono meno.
Il valore economico dei singoli parametri tiene conto principalmente della tipologia di scuola, del numero degli alunni, della presenza di alunni diversamente abili, del numero di sedi scolastiche e, per quel che riguarda gli stipendi dei supplenti, del numero del personale docente e ata in organico di fatto.
Mentre per la dotazione ordinaria i parametri sono calcolati su base annuale,per le supplenze brevi i parametri che ci sono stati illustrati si riferiscono al 40% dei fondi disponibili. Per questi ultimi, la singola scuola, in caso di necessità, potrà ricevere il doppio dei finanziamenti o anche oltre previa valutazione degli uffici scolasti regionali.
Si tratta, quindi, di uno finanziamento“base” che, fermo restando lo stanziamento nazionale (568.000.000,00), verrà integrato in base al fabbisogno della singola scuola.
Per ilmiglioramento dell’offerta formativa, Fis e aree a rischio restano i parametri contrattuali.
I finanziamenti per i compensi per gli esami di Stato, per le spese degli appalti, ex lsu e per la mensa degli insegnati saranno assegnatea “piè di lista”. Lo stesso principio vale per il compenso ai revisori dei conti il cui importo è da stabilire.
I parametri nazionali invece non comprendono le assegnazioni per la III area dei professionali e per le spese di formazione gestite dagli Uffici scolastici regionali secondo il “vecchio sistema”.
Le valutazioni e le richieste della FLC Cgil
La FLC Cgil nel suo intervento si è detta consapevole del fatto che la nuova gestione è in sintonia con i principi richiamati dal DPR 275/99 (regolamento autonomia scolastica) che prevede tra i 4 ambiti dell’autonomia anche quello finanziario. Al contempo però ha detto con chiarezza, che la bontà di questa scelta porta con sé molte conseguenze negative perché viene “sperimentata” in una situazione di povertà di risorse e di ulteriori tagli che sarebbe sbagliato rimuovere.
In pratica la semplificazione delle procedure, la trasparenza nella scelta dei parametri, la certezza delle risorse sono dati positivi che però da soli non risolvono il problema della povertà dei bilanci delle scuole .
A questo proposito, come FLC Cgil abbiamo sottolineato i problemi più urgenti a cui va trovata una immediata soluzione per evitare effetti da corto circuito che potrebbero paralizzare l’intero sistema scolastico e che sono i seguenti:
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All’appello mancano oltre 600 milioni di euro che vanno trovati anche attraverso provvedimenti straordinari;
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La scuola paga sotto la voce supplenze brevi sia i contratti di lunga durata che l’indennità di maternità. Queste spese sfuggono a qualsiasi tipo di programmazione e pertanto vanno trasferite a carico del Tesoro.
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La Tassa ambientale (ex Tarsu) è una spesa obbligatoria a cui non è possibile sottrarsi. La scuola non può farsene carico dal momento che spesso l’importo della cartella assorbe tutta la dotazione ordinaria. E’ opportuna una soluzione (accordo conferenza unificata Stato-Regioni) che preveda un trasferimento diretto delle risorse tra i due ministeri interessati.
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I debiti degli anni pregressi sono un problema. Le scuole hanno contabilizzato molti residui attivi (stipendi, compensi esami maturità, Tarsu) che corrispondo ad altrettanti debiti nei confronti di soggetti diversi. Questi debiti, quindi, vanno ripianati urgentemente per far uscire le scuole dallo stato di “vertenzialità” in cui loro malgrado si trovano.
Nello specifico dei parametri la FLC Cgil ha chiesto:
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una informativa completa sulle risorse che sono confluite nel “capitolone”, che finora è mancata;
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l’assegnazione già in prima battuta dei fondi contrattuali secondo i “moltiplicatori” previsti dal Ccnl senza ulteriori meccanismi compensativi, solo così si può dare certezza alla contrattazione;
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l’aumento dal 40% al 60% del parametro di “partenza” per le supplenze brevi;
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chiarezza sull’utilizzo dei fondi contrattuali per cui il principio “senza vincoli di destinazione” va letto in “collegamento funzionale” con le norme contrattuali e con il ruolo della contrattazione integrativa di istituto;
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momenti di formazione per il personale della scuola con il coinvolgimento diretto di Dirigenti e Direttori che per primi dovranno gestire le conseguenze della finanziaria (comma 601, art. 1).
Al termine dell’incontro il Capo Dipartimento si è impegnato a dare, prevedendo ulteriori incontri, tutte le informazioni richieste con la massima trasparenza e ha assicurato che sui problemi più scottanti sollevati dalla FLC il Ministro sta studiando le soluzioni possibili.
Pubblichiamo il materiale di presentazione utilizzato dal MPI durante l’incontro.
Roma, 20 febbraio 2007
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