Finanziamenti alle scuole. Tutto sul “capitolone”: norme, disposizioni, interpretazioni. E i fondi per le supplenze?
Con la Nota 151 di indicazioni operative sul programma annuale delle scuole del 14 marzo 2007 si conclude l’iter amministrativo dei “capitoloni”. Un nostro dossier. Permangono i gravi problemi finanziari da noi sempre denunciati fin dall’approvazione della finanziaria
Pubblichiamo un insieme di materilai che riassume tutto quanto attiene alla vicenda dei “capitoloni”, vale a dire il finanziamento diretto alle scuole da parte del Ministero sulla base dei criteri e parametri definiti con apposito Decreto Ministeriale.
Innanzitutto i testi che ne regolano l’istituzione: Legge Finanziaria 296/2007, Decreto Ministeriale 21/2207 e Nota orientativa Prot.N. 151 del 14 marzo 2007.
In secondo luogo uno schema di lettura dettagliato per agevolarne la lettura.
In terzo luogo i grafici che evidenziano il vero e proprio definanziamento che progressivamente si è realizzato nel corso degli ultimi cinque anni sulle supplenze, sul funzionamento amministrativo e didattico, sui fondi per il miglioramento dell’offerta formativa.
Ora le scuole avranno trenta giorni di tempo per approvare il Programma annuale da parte del Consiglio di Istituto dalla data della comunicazione, che avverrà con apposita e mail, dell’entità delle risorse finanziarie assegnate per l’anno 2007.
Riteniamo molto opportuna la precisazione contenuta nella Nota delle indicazioni operative, cioè che le risorse potranno essere utilizzate senza ulteriori vincoli di destinazione, “oltre quelli derivanti dalla vigente normativa contrattuale, per quanto riguarda il fondo d’Istituto, e da obbligazioni giuridiche già assunte da parte delle scuole medesime”. Le risorse contrattuali del fondo d’istituto, in altri termini, non potranno essere distratte per altri utilizzi.
I materiali che pubblichiamo sono pensati in funzione della operatività delle scuole, ma non vogliono far schermo alle nostra profonda insoddisfazione circa la drammatica situazione in cui una grandissima quota delle scuole statali si trova per mancanza di risorse.
Il finanziamento diretto, infatti, chiude sul piano formale una vicenda durata fin troppo (ben sette anni), che ha visto le scuole alla mercè del centralismo ministeriale (del Ministero dell’Economia in particolare) e che ha impedito di esercitare il diritto alla libera allocazione delle risorse. Ma tutto ciò avviene in modo “astratto”, cioè in un modo che fa astrazione dalle condizioni in cui le scuole versano dopo cinque anni di saccheggio e definanziamento fino alla sottrazione di ben 600 milioni di euro.
Il risultato è che le istituzioni scolastiche con le risorse che verranno “direttamente” accreditate non potranno pagare nemmeno due mesi di supplenze arretrate, aprendosi così la prospettiva di dover oscillare pericolosamente fra non pagare i supplenti o non conferire la supplenza. Per non parlare della scarsità di fondi relativa alla Tarsu e al funzionamento. La qualità dell’offerta formativa nella scuola statale è così inevitabilemente esposta alla precarietà e al degrado.
Rimangono perciò intatte le nostre rivendicazioni per cui si rende necessaria la protesta:
All’appello mancano oltre 600 milioni di euro che vanno trovati anche attraverso provvedimenti straordinari.
La scuola paga sotto la voce supplenze brevi sia i contratti di lunga durata che l’indennità di maternità. Queste spese sfuggono a qualsiasi tipo di programmazione e pertanto vanno trasferite a carico del Tesoro.
La Tassa ambientale (ex Tarsu) è una spesa obbligatoria a cui non è possibile sottrarsi. La scuola non può farsene carico dal momento che spesso l’importo della cartella assorbe tutta la dotazione ordinaria. E’ opportuna una soluzione (accordo conferenza unificata Stato-Regioni) che preveda un trasferimento diretto delle risorse tra i due ministeri interessati.
I debiti degli anni pregressi sono un problema. Le scuole hanno contabilizzato molti residui attivi (stipendi, compensi esami maturità, Tarsu) che corrispondo ad altrettanti debiti nei confronti di soggetti diversi. Questi debiti, quindi, vanno ripianati urgentemente per far uscire le scuole dallo stato di “vertenzialità” in cui loro malgrado si trovano.
Nei prossimi giorni pubblicheremo ulteriori materiali di approfondimento.
Art. 1 comma 601 Legge Finanziaria 2007
Nota orientativa Prot.N. 151 del 14 marzo 2007
SCHEDA DI LETTURA a cura della FLC
Finanziamenti per le supplenze - simulazione a cura della FLC
Finanziamenti alle scuole - andamento 2001-2007 a cura della FLC
Roma 15 marzo 2007
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