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Documento sul secondo ciclo: incontro tecnico al Miur

Si è svolto questa mattina al Miur l’incontro tecnico sull’ipotesi di documento di “riordino” del secondo ciclo del sistema di istruzione, come preannunciato dal Ministro al termine dell’ ultimo incontro

03/02/2005
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Si è svolto questa mattina al Miur l’incontro tecnico sull’ipotesi di documento di “riordino” del secondo ciclo del sistema di istruzione, come preannunciato dal Ministro al termine dell’ ultimo incontro

All’incontro, presieduto dal capo Dipartimento dott. Capo, erano presenti per il Miur i responsabili degli ordinamenti, del personale, dell’integrazione, gli ispettori che hanno lavorato agli OSA ( Obiettivi Specifici di Apprendimento) dei licei, nonché i rappresentanti di FLC Cgil, Uil scuola, Gilda, Anp, Snals ( la Cisl era impegnata in una propria iniziativa nazionale).

In apertura il dott. Capo, nel sottolineare il carattere tecnico dell’incontro, ha ribadito che nel documento presentato sul secondo ciclo non c’è nulla di definitivo e immodificabile e a tal fine ha chiesto alle Organizzazioni presenti di esprimere il proprio punto di vista.

Sulle risorse da destinare al sostegno del processo riformatore ha fatto notare che c’è un Piano di finanziamento già predisposto dal Ministero dell’Economia, che dovrà completarsi entro il 2008, e già avviato con i primi, parziali stanziamenti di cui alle due ultime Finanziarie. A queste vanno aggiunte le risorse previste nei due decreti, in discussione in Parlamento, sul diritto dovere e l’alternanza scuola lavoro e quanto previsto per gli anticipi.

La FLC Cgil ha sostenuto:

· Avevamo inteso che all’incontro di oggi l’Amministrazione avrebbe presentato le sue proposte, dopo gli incontri dei giorni scorsi con il Ministro e dopo le osservazioni scritte che le parti hanno inviato nei giorni scorsi;

· In tal senso per parte nostra nulla di diverso abbiamo da aggiungere rispetto a quanto rappresentato nei due incontri con il Ministro ed esplicitato nelle Osservazioni scritte che avevamo inviato nei giorni scorsi al Miur, (che di seguito riportiamo);

· In tutti i casi, rinviando nel merito specifico a quanto contenuto nelle osservazioni scritte, abbiamo ribadito che noi non condividiamo in alcun modo l’impianto duale del secondo ciclo, come delineato nella legge 53/03 e come ribadito sin dal primo articolo del documento, laddove per l’appunto si scrive che il secondo ciclo è costituito da due sistemi, i licei e l’istruzione e formazione professionale;

· Acquisito che conosciamo il contenuto del nuovo Titolo V della Costituzione, è evidente che noi ne diamo un’interpretazione diversa da quella che dà il Governo: crediamo legittime entrambi, ma profondamente diverse;

· Da questa critica sostanziale di fondo da parte nostra non possono che discendere osservazioni critiche, in particolare a quelle parti del documento che ribadiscono e rafforzano la dualità dell’impianto;

· La pari dignità tra i due sistemi ci pare una semplice petizione che non trova riscontro nell’impianto così diverso dei due sistemi;

· Abbiamo ribadito che il Governo ha il dovere di dire una parola chiara sull’assetto che intende realizzare, a conseguenza di un impianto duale del ciclo secondario, da lui deciso e da noi non condiviso, che comunque non coincide con quello attuale della scuola secondaria superiore, costituita, come noto, da licei, istituti tecnici, professionali e d’arte, tutti di competenza statale;

· La scuola secondaria superiore sta trasformandosi nei fatti e nella sostanza, proprio per questo difetto di chiarezza, che ha fatto si che le famiglie scelgano il sistema ad oggi apparentemente più certo, i licei, a discapito in particolare dell’istruzione tecnica, dove invece si concentrava fino a qualche anno fa gran parte degli studenti;

· Occorre assumersi la responsabilità di dire alle istituzioni scolastiche che oggi esistono che futuro si sta loro prospettando, senza nascondersi dietro i “percorsi”, che nessuno capisce cosa indicano;

· Fra l’altro, visti la struttura oraria ( obbligatoria, opzionale, facoltativa), l’impianto 2+2+1, e i quadri orari dei licei con indirizzi, nessun istituto tecnico può sentirsi al sicuro, sia in termini di identità ( ora rilasciano diplomi, dopo sarebbero propedeutici) sia in termini occupazionali;

· Sugli istituti d’arte, rileviamo la gravità del silenzio sul loro futuro, nel Paese con il patrimonio artistico più grande al mondo;

· Noi siamo da tempo convinti che la scuola secondaria superiore vada riformata, ma sicuramente non è questo il cambiamento che possiamo condividere. Da questo punto di vista, nella proposta programmatica che abbiamo presentato nei mesi scorsi e su cui stiamo realizzando momenti di approfondimento e di ulteriore avanzamento, noi chiediamo che sia ripristinato l’obbligo di istruzione e che vada elevato fino a 18 anni di età. E’ evidente che quindi pensiamo ad una riforma del tutto opposta a quelle prospettata dalla legge 53/03 e da questo documento.

L’incontro si è concluso con alcune precisazioni da parte dell’Amministrazione:

· Si pensa ad una struttura tipo “ campus” che tenga in un unico contenitore percorsi diversi;

· Ci sarà un potenziamento della formazione di base comune ai due sistemi;

· Ci saranno licei “generalisti” e licei vocazionali e saranno potenziate le attività laboratoriali;

· Sul personale, sarà attivato un apposito tavolo, che affronti nello specifico le ricadute della riforma; siamo di fronte, infatti, ad un processo riformatore complesso e articolato, che richiede tempi lunghi;

Prima del 9 febbraio, incontro con le regioni, dovrebbero farci avere il nuovo testo del documento, modificato alla luce di questi incontri.

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