
Educazione civica: è prerogativa dei collegi dei docenti progettare e definire percorsi didattici coerenti con la legge 92/2019
Autonomia progettuale-didattica delle scuole e libertà di insegnamento continuano a essere punti di riferimento per l’esercizio della professione docente.


Le nuove Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, emanate con decreto ministeriale 183 del 7 settembre 2024, dovrebbero, nell’intenzione del ministro Valditara, sostituire a partire dall’anno scolastico 2024/2025 quelle precedenti, che risalgono al 2020.
La FLC CGIL ha già denunciato l’emergere prepotente di un modello di scuola funzionale a un sistema che tutto subordina all’economia del profitto e di un’impostazione ideologica finalizzata a formare le nuove generazioni secondo una logica identitaria-nazionalistica e individualistica.
Inoltre, l’enorme quantità e la prescrittività degli obiettivi di apprendimento e dei contenuti indicati nel documento azzerano di fatto il percorso di progettazione didattica attuato dalle scuole autonome negli ultimi quattro anni.
Nella convinzione che i docenti italiani intendano respingere tale impostazione per affermare il valore di una conoscenza laica, plurale, inclusiva e democratica, la FLC CGIL ritiene che nessun ministro abbia la facoltà di limitare l’autonomia progettuale e didattica delle scuole e la libertà di insegnamento sancita dalla Costituzione.
Si ritiene infine che l’incoerenza, in termini di principi, obiettivi di apprendimento, competenze attese, delle nuove Linee guida rispetto alla Legge 92/2019 che istituisce l’insegnamento dell’educazione civica, potrebbe rappresentare un elemento di inapplicabilità, non potendo un decreto ministeriale prevalere e contraddire la norma primaria di riferimento.
La FLC CGIL sostiene quindi le scuole che intendono dare continuità all’esperienza maturata nel corso degli anni, continuando a esercitare le proprie competenze professionali nell’ambito delle deliberazioni collegiali e dell’autonomia scolastica.
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