Dirigenza scolastica autonoma: no al ddl 1696 che subordina la dirigenza agli apparati apparati.
Il ddl 1696 di iniziativa governativa, in discussione al Parlamento, risponde ad un disegno destinato a stravolgere l‘assetto della Dirigenza dello Stato e a subordinare tutte le Dirigenze ai vertici politici.
CGIL CISL UIL SCUOLA DIRIGENTI SCOLASTICI
UNA RAGIONE IN PIU' PER SCIOPERARE IL GIORNO 11 GENNAIO
Il ddl 1696 di iniziativa governativa, in discussione al Parlamento, risponde ad un disegno destinato a stravolgere l‘assetto della Dirigenza dello Stato e a subordinare tutte le Dirigenze ai vertici politici.
Il progetto governativo decontrattualizza la Dirigenza statale, riaffida cioè alla legge la regolazione del rapporto di lavoro dei dirigenti pubblici e depotenzia le garanzie poste a base del principio della distinzione tra ruolo gestionale e indirizzo politico. Si assesta in tal modo un duro colpo al processo riformatore avviato, con la L. 241/92 e il successivo D.L.vo 29/93 (oggi D.L.vo 165/2001).
Oggetto del contratto individuale diviene pertanto, con queste disposizioni, il solo trattamento economico e non anche, come recita il testo della Pre-intesa del 17 ottobre "l’oggetto , i programmi da realizzare, gli obiettivi da conseguire, le risorse umane, finanziarie e strumentali."
L’eliminazione del ruolo unico della Dirigenza, previsto dal disegno di legge e dagli emendamenti finora approvati, rappresenta anch’essa un tentativo di segno controriformatore, riproponendo il ritorno all’incardinamento nelle varie amministrazioni.
Quando si introduce nell'art. 19 del D.L.vo 16572001, con le modifiche del ddl 1696, il principio della non derogabilità delle nuove disposizioni da eventuali accordi o contratti collettivi, si nega il carattere bilaterale e pattizio del rapporto di lavoro nei suoi elementi portanti: affidamento degli incarichi e loro durata, responsabilità, valutazione…
Paradossalmente, se questo provvedimento andasse in vigore prima della stipula del nostro contratto, gli articoli più significativi dello stesso risulterebbero non compatibili con il nuovo assetto normativo.
Siamo in presenza di un disegno involutivo teso a restaurare un modello di amministrazione gerarchico-burocratico e un modello di dirigenza che la relega ad un ruolo assolutamente subalterno.
Anche la dirigenza scolastica, così come viene declinata nei suoi tratti costitutivi e peculiari con l'art. 1 della Pre-intesa, ne risulterebbe stravolta e compromessa.
Per questi motivi - per affermare cioè che la Dirigenza Scolastica non può né subire arretramenti o colpi sul piano della sua autonomia, fondata a sua volta sull’autonomia delle scuole, nè obbedire a criteri di stretta subordinazione al potere politico, a qualsivoglia livello -, oltre che per rivendicare il Diritto al Contratto, aderiamo allo sciopero dell’11 gennaio 2002.
Roma, 4 gennaio 2002
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