
Nuovo sistema di valutazione dei dirigenti scolastici. Chiuso il confronto
Confermato il giudizio fortemente critico della FLC CGIL sull’impianto complessivo della procedura valutativa. Nessuna modifica significativa al testo presentato in apertura del confronto. La FLC CGIL chiede il ritiro del decreto.


Si è svolto nella giornata di oggi 19 dicembre 2024 al MIM l’incontro conclusivo di confronto sul nuovo sistema di valutazione dei dirigenti scolastici previsto dal decreto legge 71/2024.
Nel suo intervento la FLC CGIL ha confermato il giudizio fortemente negativo sull’intero impianto della procedura di cui nel corso degli incontri precedenti aveva chiesto una profonda revisione.
Riteniamo infatti che la scelta dell’amministrazione di costruire per la dirigenza scolastica un sistema di valutazione dell’azione dirigenziale coerente con la Direttiva generale del Ministro sia profondamente sbagliata, perché assimila la dirigenza scolastica alla dirigenza dell’amministrazione centrale e periferica e non tiene conto del ruolo e della funzione dei dirigenti scolastici.
I dirigenti scolastici assicurano la gestione unitaria delle istituzioni scolastiche attraverso autonomi poteri di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane finalizzati a garantire, nel rispetto delle competenze degli organi collegiali della scuola, la qualità dei processi formativi, l’esercizio della libertà di insegnamento e della libera scelta delle famiglie, l’attuazione del diritto all’apprendimento.
Tali competenze, delineate dall’art. 25 del decreto legislativo 165/2001 e dal CCNL, non possono essere misurate attraverso obiettivi e target individuati centralmente dai Capi Dipartimento in armonia con le priorità strategiche definite dalla Direttiva del Ministro e riferiti a dati presenti nel sistema informativo del Ministero, senza alcun controllo preliminare da parte di un organismo indipendente sulla loro pertinenza e sulla congruità del peso attribuito ai singoli indicatori.
Queste le principali ragioni del totale dissenso della FLC CGIL sull’impianto complessivo del sistema di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici e della forte preoccupazione che esso sia parte di un disegno più ampio, che comprende la revisione delle funzioni e delle prerogative degli organi collegiali affidata al governo da un disegno di legge delega attualmente in discussione in parlamento e che è finalizzato ad esercitare un controllo diretto sull’attività dei dirigenti scolastici e delle scuole e a smantellare progressivamente l’autonomia scolastica tutelata dalla Costituzione.
Nel merito della procedura abbiamo individuato le seguenti criticità già evidenziate nel corso dei precedenti incontri e non risolte dalle modifiche apportate al testo:
- l’eliminazione dei nuclei di valutazione regionali formati da personale esperto del lavoro dei dirigenti scolastici che assicuravano oggettività e trasparenza al procedimento di valutazione, oltre che garantire la partecipazione del valutato alla procedura;
- il ruolo attribuito ai direttori degli Uffici Scolastici regionali che intervengono nella valutazione con un apprezzamento dei comportamenti professionali dei dirigenti scolastici, determinante per l’attribuzione dei punteggi finalizzati alla retribuzione di risultato ed effettuato sulla base di evidenze raccolte sull’attività dei dirigenti scolastici, senza alcuna trasparenza e oggettività e sintetizzate con descrittori articolati in 5 livelli difficilmente individuabili dall’analisi delle evidenze raccolte;
- l’assenza di partecipazione alla procedura di valutazione da parte del dirigente valutato che, solo al termine della procedura, a richiesta o obbligatoriamente in caso di valutazione negativa, è convocato ad un contraddittorio finalizzato al riesame della valutazione, senza che sia indicata la composizione dell’organo che procede al riesame e senza alcun elemento di garanzia per il dirigente scolastico valutato;
- assenza di terzietà e di efficacia della procedura di conciliazione presso l’Organismo di garanzia nazionale di cui fanno parte i due capi dipartimento che hanno definito obiettivi e pesi degli indicatori con cui è stato determinato il punteggio oggetto di contestazione e che esprimono un parere non vincolante per il Direttore Generale dell’USR che potrà confermare la sua valutazione;
- totale assenza di azioni di supporto professionale da attivare in caso di parziale o mancato raggiungimento degli obiettivi, assenza che priva la procedura di valutazione del suo principale obiettivo di valorizzazione e sviluppo professionale del dirigente e miglioramento della qualità del servizio scolastico, trasformandola in una mera procedura premiale utilizzata esclusivamente per differenziare gli importi del risultato.
Tutti gli elementi sopra evidenziati contribuiscono, a parere della FLC CGIL, a delineare un sistema privo di garanzie e oggettività, non centrato sulla figura e sulle competenze dei dirigenti scolastici e dunque inadeguato a valutare i risultati dell’azione dirigenziale.
Per tali ragioni la FLC CGIL ha formalmente chiesto il ritiro del decreto ed è pronta a tutelare in tutte le sedi l’autonomia delle istituzioni scolastiche e dei dirigenti scolastici da ingerenze e pressioni esercitate attraverso lo strumento della valutazione.
A margine dell’incontro l’amministrazione ha annunciato che a breve sarà aperto il confronto sul lavoro agile dei dirigenti scolastici con l’invio alle OOSS di un testo contenente i criteri.
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